NELL’ESORTAZIONE “AMORIS LAETIZIA”, BERGOGLIO PORTA A COMPIMENTO DUE ANNI DI LAVORO DEL SINODO SULLA FAMIGLIA - APERTURA A DIVORZIATI E RISPOSATI, CONDANNA DI ABORTO, UTERO IN AFFITTO ED EUTANASIA - SI OPPONE ALLE DISCRIMINAZIONI AI GAY E POI SCIVOLA PARLANDO DI “IDEOLOGIA GENDER” - PERLA FINALE SUL SESSO: “NON E’ UN MALE MA UN DONO DI DIO”
Andrea Gualtieri per www.repubblica.it
Le condizioni sono molto rigide perché "in nessun modo la Chiesa deve rinunciare a proporre l'ideale pieno del matrimonio". Ma la porta d’accesso ai sacramenti per chi vive situazioni familiari "irregolari", compresi i divorziati risposati, si è aperta. La decisione del Papa è scritta nella 'Amoris Laetizia', l'esortazione apostolica firmata il 19 marzo e pubblicata oggi, con la quale si sancisce il punto d'arrivo dell'analisi sulla famiglia voluta da Francesco e portata avanti per più di due anni.
Con un testo di 260 pagine, suddiviso in 9 capitoli e 325 paragrafi, nel quale si citano anche Borges e Martin Luther King, il pontefice affronta tutte le criticità che hanno messo in crisi la pastorale contemporanea: dai fallimenti matrimoniali all'omosessualità, dalle unioni civili alla contraccezione.
papa francesco bergoglio via crucis 2016
Bergoglio tira le somme delle riflessioni che, nel sinodo straordinario del 2014 e in quello ordinario dell'ottobre scorso, hanno acceso i toni tra i presuli, tanto da spingere lo stesso pontefice, nella premessa del suo documento, a rilevare che i dibattiti, "perfino tra i ministri della Chiesa", vanno "da un desiderio sfrenato di cambiare tutto senza sufficiente riflessione o fondamento, all'atteggiamento che pretende di risolvere tutto applicando normative generali o traendo conclusioni eccessive da alcune riflessioni teologiche".
PAPA BERGOGLIO SULL AEREO PAPALE
LA SOLUZIONE DEL DISCERNIMENTO. La soluzione di papa Bergoglio è invece nel perfetto stile gesuita, nel segno del discernimento che lo fa invitare a valutare caso per caso, perché, come sottolinea citando a suo sostegno san Tommaso d'Aquino, "quanto più si scende nelle cose particolari, tanto più si trova indeterminazione". Si tratta però di una conclusione che fa felici soprattutto coloro che spingevano per un'apertura.
Francesco fa suoi, infatti, tutti i passaggi contestati della relazione finale del sinodo più recente: ammette di considerare appropriato il paragrafo 85, quello sull'integrazione dei divorziati risposati che ottenne per appena due voti la maggioranza qualificata dei due terzi dei padri sinodali; cita il paragrafo 86, pure molto contestato, nel quale si rimanda il giudizio ai sacerdoti nel "foro interno", cioè nel confessionale.
BERGOGLIO CON IL SOMBRERO E PADRE LOMBARDI
Ripesca persino i passaggi più combattuti nella discussione del 2014. E in una nota a piè di pagina del capitolo più intenso, quello sull'accompagnamento delle "fragilità", precisa il passaggio cruciale: "Le conseguenze o gli effetti di una norma non necessariamente devono essere sempre gli stessi" e questo "nemmeno per quanto riguarda la disciplina sacramentale". Si sottolinea addirittura che "non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta irregolare vivano in stato di peccato mortale", perché "la Chiesa possiede una solida riflessione circa i condizionamenti e le circostanze attenuanti.
papa francesco bergoglio con bagnasco
Nessun impedimento, quindi, alla riammissione ai sacramenti purché esistano le condizioni già suggerite dal sinodo: umiltà, riservatezza, amore alla Chiesa e al suo insegnamento. Atteggiamenti definiti da Francesco fondamentali "per evitare il grave rischio di messaggi sbagliati, come l'idea che qualche sacerdote possa concedere rapidamente eccezioni" o che si possano ottenere "privilegi sacramentali in cambio di favori".
PRUDENZA SUGLI OMOSESSUALI. Quello del Papa non è uno strappo brusco in avanti. La sua strada diplomatica passa attraverso una premessa che sottolinea come "nella Chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti" e addirittura, riprendendo un passaggio del discorso con il quale ha concluso il sinodo di ottobre 2015, Francesco ribadisce che "in ogni Paese o regione si possono cercare soluzioni più inculturate, attente alle tradizioni e alle sfide locali".
papa bergoglio apre la porta santa
Un riflesso del dibattito che ha visto ad esempio i vescovi africani arroccarsi su posizioni più conservative specie sul tema dell'omosessualità, al quale, tra l'altro, l'esortazione apostolica riserva, in linea con le conclusioni dell'assemblea sinodale, solo alcuni vaghi passaggi per confermare che all'interno delle famiglie "ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto".
Sul gender viene definito "inquietante" che "alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini". E in generale resta chiara la posizione per la quale il matrimonio cristiano "si realizza pienamente nell'unione tra un uomo e una donna".
papa francesco bergoglio a nairobi 8
UNIONI CIVILI E CONVIVENZE. Nel testo fa capolino però anche il passaggio - approvato ma contestato sia nel 2014 che nel 2015 - secondo il quale "altre forme di unione contraddicono radicalmente questo ideale mentre alcune lo realizzano almeno in modo parziale e analogo". Non è un'apertura piena alle unioni di fatto, ma il riconoscimento che anche nelle convivenze, ad esempio, "potranno essere valorizzati quei segni d'amore che riflettono l'amore di Dio" e che queste situazioni vanno "affrontate in maniera costruttiva" secondo lo spirito della "Chiesa ospedale" caro al pontefice.
IL MEA CULPA PER LA RIGIDITA'. In diverse forme, ricordando che ci si trova nell'anno giubilare della misericordia, Bergoglio sottolinea infatti che "la strada della Chiesa è quella di non condannare nessuno". In questo senso è durissimo il mea culpa che il pontefice affronta prima ancora di entrare nel vivo delle questioni, quando afferma che "non serve pretendere di imporre norme con la forza dell'autorità" e aggiunge: "Dobbiamo essere umili e realisti, per riconoscere che a volte il nostro modo di presentare le convinzioni cristiane e il modo di trattare le persone hanno aiutato a provocare ciò di cui oggi ci lamentiamo, per cui ci sptta una salutare reazione di autocritica".
E ancora: "Abbiamo presentato un ideale tologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta" e questo, scrive, "non ha fatto sì che il matrimonio sia più desiderabile e attraente ma tutto il contrario".
LO STOP AGLI ANTICONCEZIONALI. Un aspetto sul quale Bergoglio sembra confermare le rigidità del passato è invece quello sugli anticoncezionali. La "Amoris laetitia" si aggancia infatti alla contestata enciclica Humanae Vitae di Paolo VI nel sostegno ai metodi naturali, pur ribadendo il concetto che portò Francesco in una conferenza stampa ad affermare che non si tratta di fare figli "come conigli": "Le famiglie numerose sono una gioia per la Chiesa", scrive il Papa, anche se questo "non implica dimenticare una sana avvertenza di san Giovanni Paolo II", secondo il quale "la paternità responsabile non è procreazione illimitata o mancanza di consapevolezza" ma piuttosto "la possibilità data alle coppie di utilizzare la loro inviolabile libertà saggiamente e responsabilmentele realtà sociali e demografiche, così come la propria situazione e i legittimi desideri".
PAPA BERGOGLIO VISITA IL DORMITORIO DEI CLOCHARD
Confermando il sostegno alle adozioni e all'affido, per i quali si chiede una legislazione che possa "facilitare le procedure", Bergoglio ribadisce poi la condanna dell'aborto e della violenza sulle donne oltre al disappunto per la disuguaglianza nel loro accesso "ai luoghi in cui si prendono le decisioni".