LA NOMINA DI SALVATORE ROMEO ERA “VIZIATA” DA IRREGOLARITÀ, DUNQUE ILLEGITTIMA, MA POICHÉ È STATA SEGUITA UNA PRASSI ANCHE DAI PRECEDENTI SINDACI, MARINO E ALEMANNO, NON È POSSIBILE PROVARE IL DOLO - È QUESTA LA MOTIVAZIONE DELLA PROCURA DI ROMA CHE SALVA LA RAGGI DALL’ACCUSA DI ABUSO D’UFFICIO (E DALLA LEGGE SEVERINO)

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RAGGI ROMEO RAGGI ROMEO

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

La nomina di Salvatore Romeo era certamente «viziata» da alcune irregolarità, dunque illegittima, ma poiché è stata seguita una prassi consolidata negli anni anche dai precedenti sindaci, Ignazio Marino e Gianni Alemanno, non è possibile provare il dolo. È questa la motivazione della Procura di Roma che salva la sindaca Virginia Raggi dall’accusa di abuso d’ufficio e dunque dalla mannaia rappresentata dalla legge Severino.

 

SALVATORE ROMEO VIRGINIA RAGGI SALVATORE ROMEO VIRGINIA RAGGI

Anche se arriverà al processo per falso per la designazione di Renato Marra a responsabile Turismo del Campidoglio decisa nell’ottobre scorso, il rischio per Raggi di sospensione dall’incarico appare dunque remoto, perché è difficile che un’eventuale condanna possa superare i due anni. Molto più temibili sono invece le ripercussioni politiche, visto che il dibattimento potrebbe svolgersi durante la prossima campagna elettorale. Il viaggio in Polonia Le carte sono ormai tutte svelate, il giudice potrebbe prendere la decisione entro qualche settimana.

 

RENATO MARRA E RAGGI mpa.it RENATO MARRA E RAGGI mpa.it

Sul suo tavolo, oltre al fascicolo del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Francesco Dall’Olio, c’è la relazione dell’Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Nella delibera trasmessa ai pubblici ministeri veniva evidenziata la dichiarazione rilasciata dalla stessa sindaca che durante l’istruttoria sulla scelta di Marra aveva affermato: «Sono a conoscenza del rapporto di parentela tra il dottor Raffaele Marra e il dottor Renato Marra, sin dal giorno del mio insediamento quale sindaca di Roma Capitale.

 

RENATO MARRA RENATO MARRA

Posso però affermare che il ruolo del direttore del Personale Raffaele Marra è stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali. Il dottor Raffaele Marra si è limitato a compiti di mero carattere compilativo».

 

Una posizione smentita dagli stessi accertamenti disposti da Cantone visto che nella relazione finale si evidenziava come «l’istruttoria sulle nomine di oltre 1.500 candidati sia stata fatta dalla Sindaca in un periodo in cui la stessa era in viaggio di rappresentanza in Polonia». I quattro amici in chat Il rapporto tra Raffaele Marra e Raggi è sempre stato strettissimo, nonostante dopo l’arresto del funzionario per corruzione con il costruttore Sergio Scarpellini la sindaca lo abbia definito «uno dei 23mila dipendenti comunali».

PIGNATONE PIGNATONE

 

E infatti nella chat via Telegram del 13 agosto 2016 Raggi svela di aver difeso Salvatore Romeo e soprattutto Marra scrivendo un messaggio a Paola Taverna, Roberta Lombardi, Gianluca Perilli e Fabio Massimo Castaldo: «Accetto la vostra sfiducia, come anche accetto la vostra sfiducia su Salvatore (immagino sia a pelle, non posso farci nulla), ma se noi abbiamo fiducia in loro, se i nostri collaboratori storici la hanno, o siamo tutti vittima di un abbaglio o forse stiamo parlando di persone per bene e corrette».

 

Sostiene di aver portato «referenze dei generali della Gdf, dei Carabinieri del Lazio» e «l’atto di Pignatone (Pignatone signori, non il magistrato della Sgurgola) che dichiara che lui è pulito». E conclude: «Io devo governare per 5 anni e il mio obbiettivo come il vostro è farlo al meglio... La faccia e il c... sono miei e io mi scelgo persone di fiducia. Punto»

 

 

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