"IN TASCA AVEVO SEMPRE IL COLTELLO" - IL FENOMENO DELLE BABY GANG RACCONTATO DAI GIOVANI CHE FACEVANO PARTE DELLE BANDE: "QUANDO ANDAVO A RUBARE E PICCHIARE TREMAVO PER L’EUFORIA, MI SENTIVO FORTE, PIÙ GRANDE" - NEGLI ULTIMI TRE ANNI IL NUMERO DI MINORENNI DENUNCIATI È AUMENTATO DEL 14%, CON UN INCREMENTO DEL 50% PER PERCOSSE E DEL 75% PER RAPINA…. - VIDEO

-

Condividi questo articolo


foggia baby gang 1 foggia baby gang 1

Estratto dell'articolo di Jacopo Storni per www.corriere.it

 

«In tasca avevo sempre il coltello, andavamo in giro nelle piazze o nei giardini, puntavamo un altro gruppo di adolescenti, ci avvicinavamo, dicevamo loro di darci tutti i soldi che avevano nel portafogli, se rifiutavano, partivamo coi cazzotti, cazzotti anche sul viso». A parlare è Tommaso, nome di fantasia, 16 anni. Racconta la sua baby gang. […]

baby gang baby gang

 

Come lui ce ne sono altri, tanti altri. Come Francesco, nome di fantasia: «Uscivo di casa e andavo al supermercato, rubavo vodka, liquori, birre». Poi beveva tutto e si ubriacava. Arrivava nelle piazze della movida e adescava le sue vittime. […] Storie vere e terribili. Ragazzi persi con l’ardore e il vuoto negli occhi: «Quando andavo a rubare e picchiare gli altri ragazzini, il mio corpo tremava per l’euforia, mi sentivo forte, fortissimo, mi sentivo più grande, grande come gli altri, mi sentivo qualcuno, mi sentivo accettato».

 

baby gang baby gang

[…] Un fenomeno in aumento, che svela il malessere dei giovani che diventano violenti. Parlano i numeri del ministero dell’Interno: dal 2019 al 2022 i minori denunciati sono il 14% in più, le denunce dei minori per percosse sono aumentate del 50%, quelle per rapine del 75%.

 

E poi il dossier realizzato da Transcrime, centro di ricerca interuniversitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, realizzato col supporto del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia.

 

baby gang baby gang

Dai risultati emerge inoltre come le gang giovanili siano presenti nella maggior parte delle regioni italiane. Sono principalmente composte da meno di 10 individui, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni, quasi sempre italiani. I dati hanno evidenziato situazioni di marginalità o disagio socioeconomico per molti dei componenti delle gang giovanili. Tuttavia, sono in aumento i giovani violenti che appartengono a fasce socio economiche medio alte.  […]

 

baby gang baby gang

 Ma cosa spinge i giovani ad aggregarsi alle bande criminali? «In primo luogo - è spiegato nel dossier - queste forme associative possono essere un tentativo di compensare da parte dei giovani l’assenza o la problematicità di rapporti con le famiglie o le istituzioni scolastiche. Molti ragazzini con un passato recente nella violenza hanno evidenziato la presenza di problematiche all’interno del nucleo familiare».

 

Un fattore più volte menzionato dai ragazzini stessi sono «le difficoltà connesse al mondo della scuola, come l’abbandono scolastico, bassi livelli di istruzione e l’assenza di ambizioni personali dal punto di vista formativo o lavorativo». Un altro fattore riguarda invece «il rapporto tra pari e la presenza di difficoltà relazionali o di inclusione nel tessuto sociale». […]

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...