RICUCCI, L’ARCI ITALIANO - ORA E’ ACCUSATO DI AVER MODIFICATO LE CIFRE DELLA PROCEDURA DI CONCORDATO PREVENTIVO PER EVITARE IL FALLIMENTO DELLA SUA SOCIETA’ MAGISTE - NEL SUO PASSATO LE NOZZE CON ANNA FALCHI, IL TESORO DICHIARATO DI 2 MILIARDI E MEZZO DI EURO, I RAPPORTI CON GNUTTI E FIORANI, LE CONDANNE E LE ASSOLUZIONI E IL MATRIMONIO CON 26 INVITATI E 40 BODYGUARD…

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Estratto dell’articolo di Pierangelo Sapegno per “La Stampa”

 

STEFANO RICUCCI STEFANO RICUCCI

Il ritorno di Ricucci. Un po’ ci mancava, questo «screanzato con le dita nel naso», come lo battezzava Marco Pannella […] Oggi […] secondo la Procura di Roma, Stefano Ricucci e l’ex commercialista Luigi Gargiulo avrebbero modificato le cifre della procedura di concordato preventivo per evitare il fallimento della Magiste, la società di cui lui era proprietario, falsificando la firma del liquidatore incaricato, Marco Cioni. Per farlo, avrebbero approfittato della sua assenza, visto che era ricoverato in ospedale in seguito a una caduta sugli sci, per rubargli la password, entrare nel suo computer e falsificare la firma.

ricucci falchi ricucci falchi

 

Dopo aver cambiato la cifra che dovevano versare: da un milione e 600 mila a 600 mila euro. Poi hanno inviato il nuovo documento ricostruito fittiziamente attraverso la pec aziendale. Le firme sono state falsificate anche quattro mesi dopo, nell’atto di cessione stipulato tra la Magiste e la Trader srl, trasformando il credito da 220 mila euro a 100 mila. La truffa orchestrata da Ricucci e Gargiulo ammonterebbe in tutto a un milione e 800 mila euro.

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[…] Ricucci […] il 10 luglio 2005 sposava Anna Falchi nella villa Feltrinelli dell’Argentario, appena comprata per una ventina di milioni, con più paparazzi e giornalisti fuori che gente dentro: 26 invitati e 40 bodyguard. Ai cancelli, invece, una folla da stadio. Ma allora, l’ex odontotecnico di Zagarolo, dichiarava un tesoro di quasi 2 miliardi e mezzo di euro. A sentir lui, tutti questi soldi li aveva fatti grazie un terreno della madre, Gina, casalinga, e a un prestito del padre, Matteo, autista dell’Atac.

 

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«A 23 anni fatturavo già 6 miliardi di lire». Vende sulla carta, chiede fidi bancari, compra di nuovo e così via. Controlla il suo gruppo con la Magiste (dalle iniziali di famiglia, Matteo, Gina e Stefano). Parte all’assalto di banche e Rcs, dove arriva ad avere il 20 per cento delle azioni. I giornalisti lo guardano con sussiego: «Da noi se non hai il doppio cognome è reato». Lui frequenta i piani alti: il finanziere bresciano Gnutti, il banchiere Gianpiero Fiorani, Giovanni Consorte e poi ancora più su. Fa coppia con Anna Falchi, attrice, modella, valchiria bionda che dice di lui: «Gianni Agnelli mi apprezzava e posso certificare che Stefano è il suo erede in eleganza».

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Bum! Lei gli scrive dolci messaggi: «Sono la donna più felice del mondo perché ho te. Sarò tua per sempre». E conferma tutto ai giornalisti: «È l’ideale di uomo che tutte vorrebbero accanto. Romantico, generoso, dedicato». […] Fino a quando bussano alla sua casa con le manette. È il 18 aprile 2006. E la storia cambia. Anche Anna Falchi: «Con lui sono passata dalle stelle alle stalle. Dopo è finita perché non volevo vivere con l’ansia che potessero suonare il campanello di casa e riportarlo via». […]

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Condanne ne ha prese, ma anche tante assoluzioni. Assolto per il fallimento della Magiste. Assolto per la scalata Bnl-Unipol. Per Antonveneta e Rcs ha patteggiato, ma la pena è stata cancellata dall’indulto. In uno di questi processi è entrato in aula con 26 capi di imputazione: i giudici facevano tempo a leggerli tutti che finiva l’udienza. […] in fondo da Zagarolo ai tribunali è sempre riuscito a cavarsela. Un miracolo all’italiana. […]

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