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Al romantico cimitero Père Lachaise di Parigi si trova la tomba del giornalista Yvan Salmon, detto Victor Noir, morto a soli ventidue anni. Victor, nel 1870, era stato inviato dal giornale “La Marseillaise” presso il cugino di Napoleone III con il compito di organizzare un duello tra quest’ultimo e il suo caporedattore, che riteneva di essere stato ingiuriato dal principe.
Il povero messaggero fu ucciso da un colpo di pistola dell’impulsivo principe, e divenne per questo simbolo di repubblicanesimo. Il capo del governo, Emile Ollivier, fece arrestare Pierre Bonaparte ma, prudente, organizzò i funerali a Neuilly-sur-Seine. Inutilmente, perché Auguste Blanqui organizzò un corteo funebre imponente (100.000 persone) e una veemente protesta collettiva si levò per questo assassinio.
Durante la Terza Repubblica, il corpo di Noir fu spostato nel cimitero di Père Lachaise, e una statua bronzea a grandezza naturale raffigurante Victor morente fu commissionata allo scultore Jules Dalou. Ma non è per ragioni politiche che questa tomba è celebre. Victor fu ucciso il giorno precedente il suo matrimonio. Dalou seguì il realismo anatomico diffuso nella sua epoca, e non mancò di scolpire una certa protuberanza nei pantaloni, all’altezza degli organi sessuali.
Sarà per la protuberanza, per la giovane età o per l’imminente matrimonio, o per tutti e tre i motivi, la leggenda dice che strofinando la protuberanza stessa, le labbra e i piedi della statua si possa guarire la sterilità, accrescere la fertilità o semplicemente avere maggiore fortuna in amore.
La pittura scrostata per i ripetuti sfregamenti, anno dopo anno, è oggi testimonianza dei ripetuti pellegrinaggi alla tomba. Ironia della storia: figlio dei lumi, eroe repubblicano suo malgrado, Victor è ancora oggi una sorta di rediviva divinità della fecondità.
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