VENI, VIDI, VINCENT – LA GUERRA SULLA VITA DI VINCENT LAMBERT, IL 43ENNE FRANCESE TETRAPLEGICO A CUI I DOTTORI, FERMATI DAI GIUDICI, VOLEVANO TOGLIERE L’ALIMENTAZIONE – I GENITORI ACCUSANO I MEDICI DI ESSERE “MOSTRI NAZISTI”, LA MOGLIE VUOLE STACCARE LA SPINA E LA POLITICA SI INTROMETTE: LUI ASPETTA DI SAPERE IL SUO DESTINO: IL COMITATO ONU PER I DIRITTI DEI DISABILI S'È PRESO "AL MASSIMO SEI MESI" PER DECIDERE
Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
Non staccate quei macchinari. Alimentàtelo e idratàtelo. « Le siège du Sébastopol », come i media chiamano il loro assedio di domande all' ospedale Sebastopoli di Reims, continuerà ancora: lunedì sera, quando tutto sembrava ormai deciso e dopo cinque anni di battaglie giudiziarie i medici stavano per chiudere i rubinetti della sopravvivenza, i giudici hanno detto stop.
manifestazioni per non staccare la spina a vincent lambert
Non è ancora giunta l' ultima ora di Vincent Lambert, l' ex infermiere di 43 anni rimasto tetraplegico dopo un incidente stradale, da più di dieci inchiodato su un letto e ormai crocifisso a una battaglia familiare e politica fra chi lo considera in «stato vegetativo cronico» (e quindi un inutile caso d' accanimento terapeutico) e chi vi vede invece «una coscienza minima», considerandolo dunque vivo e per nulla vegetale.
Il Consiglio di Stato francese, la Corte europea dei diritti umani, la ministra della Sanità, i medici curanti, la moglie Rachel e un nipote e sei fratelli di Vincent hanno già dato l' ok all' interruzione delle cure? Non basta: altri due fratelli e i genitori dell' uomo, Pierre e Viviane, lui medico novantenne e lei fervente cattolica sostenuta dalla Fratellanza sacerdotale San Pio X, si sono rivolti al Comitato Onu per i diritti dei disabili.
i genitori di vincent lambert, pierre e viviane
Accusando i dottori d' essere «mostri nazisti che hanno seppellito il giuramento d' Ippocrate». Ottenendo che la domanda di continuare le cure risultasse fondata. Il comitato Onu s' è preso tempo per decidere, «al massimo sei mesi», e ha obbligato il Sebastopoli a riprendere i trattamenti d' alimentazione e d' idratazione di Lambert. È un altro caso Eluana Englaro. Simile alla vicenda del piccolo Alfie Evans. Con la differenza che stavolta a spaccarsi non è solo l' opinione pubblica: è la stessa famiglia, raccolta intorno a due donne.
manifestazioni per vincent lambert 1
Uno strazio. Nell' incapacità di capire chi sia più amorevole e ragionevole fra la mamma e la moglie di Vincent, intuendo che probabilmente tutt' e due a loro modo parlino col cuore e con la mente. «Lasciatelo andare via da uomo libero», invoca Rachel che ha la tutela legale. «Non piangere, la mamma ti è vicina», mormora Viviane in un video che ha fatto circolare domenica sera, lei accanto al letto e il figlio incapace di parlare, ma in lacrime ad ascoltarla. «Non potevi girare queste immagini», la replica furibonda della nuora alla suocera, «denuncerò te e chi le ha diffuse».
«Vincent non è in fin di vita», è ferma la madre, «guardate il video. Non ha bisogno che di bere, di mangiare e d' amore». L' assedio è di parole, di recriminazioni. La Chiesa è già scesa in campo con un tweet di papa Francesco. Guardate Michael Schumacher, dice ora l' arcivescovo di Parigi: in Germania nessuno si sogna di staccare la spina d' un ex campione di F1, perché qui invece sì? Il Vaticano invita a «proteggere questa vita».
Idem Marine Le Pen, che si definisce «scioccata» dallo scontro. «Ci si deve fidare dei medici e di quel che consigliano», dice invece il filosofo gauchista Raphael Glucksmann, favorevole alla fine dei trattamenti. Decidano i dottori e la moglie, è l' idea del presidente Emmanuel Macron. Ancora un po' di vita o ancora un po' d' agonia: Lambert aspetta muto il suo destino.
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