alessandra todde truzzu

“QUELLA IN SARDEGNA È UNA VITTORIA DI ALESSANDRA TODDE, CI SONO 40 MILA ELETTORI CHE SONO ANDATI ALLE URNE PER VOTARE LEI, SENZA INDICARE I PARTITI” - ALESSANDRA GHISLERI: “TODDE HA FATTO UNA SCELTA INTELLIGENTE, NON HA VOLUTO I LEADER NELLA CAMPAGNA ELETTORALE. HA CAPITO I TEMI A CUI TENGONO I CITTADINI DELL'ISOLA: TRASPORTI, SANITÀ E SALUTE - TRUZZU È STATO PERCEPITO COME CALATO DA ROMA E I SARDI NON L'HANNO ACCETTATO - IL VOTO DISGIUNTO C'È STATO MA NON E’ STATO DECISIVO: MELONI AVREBBE DOVUTO SPIEGARE LA CANDIDATURA DI UN SINDACO CON COSI’ BASSO GRADIMENTO"

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”

 

ALESSANDRA GHISLERI

«È una vittoria di Alessandra Todde, ci sono 40 mila elettori che sono andati alle urne per votare lei, senza indicare i partiti. Truzzu invece è stato percepito come calato da Roma e i sardi non l'hanno accettato». È la lettura che Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, dà delle elezioni regionali in Sardegna.

 

Un dato emblematico del successo di Todde, spiega la sondaggista, è il risultato delle coalizioni: 48, 8% per il centrodestra contro il 42,6 del centrosinistra. […]

 

ALESSANDRA TODDE

Truzzu non era favorito?

«Dall'ultima rilevazione che abbiamo fatto una ventina di giorni fa emergeva un quadro quasi sovrapponibile, la distanza era di un punto percentuale. Con un'affluenza più bassa era atteso aumentare il voto di Todde e diminuire quello di Soru. Viceversa un'affluenza poco più alta avrebbe favorito di pochissimo il centrodestra. La Sardegna è una regione che dal '99 a oggi ha sempre premiato l'alternanza delle forze politiche a ogni elezione. Nessuno ha mai soddisfatto pienamente i sardi tanto da ottenere la conferma del mandato».

 

L'affluenza al 52,4% cosa dice?

«Nel 2019 alle regionali sarde aveva votato il 53,74% degli aventi diritto, 790 mila persone. Oggi hanno votato 757 mila elettori, c'è uno scarto di 30 mila unità tra le due regionali. Mentre il dato interessante è tra le politiche e le regionali. E l'affluenza è maggiore alle regionali. Alle elezioni nazionali del 2022, infatti, avevano votato 714 mila sardi, 40 mila unità in meno».

GIUSEPPE CONTE - ALESSANDRA TODDE

 

È stata una vittoria di misura, di circa 2.800 voti. Quali fattori hanno consentito al centrosinistra di prevalere?

«Ha vinto Todde: ha ottenuto 40 mila voti in più rispetto alla sua coalizione. […]».

 

[…] È il voto disgiunto che agita i sospetti nel centrodestra?

«Solo in parte. Il voto disgiunto potrebbe arrivare a circa 5.400 unità, incide poco meno dello 0,8% sull'affluenza. Tolte queste schede ce ne sono altre 35 mila in cui le persone hanno messo la x solo sul nome della candidata del centrosinistra. Todde ha vinto perché incarnava un'identità sarda. È lei che è vincente, più della coalizione».

ELLY SCHLEIN ALESSANDRA TODDE

 

Quali partiti sono andati peggio?

«Tutti i grandi partiti hanno perso qualcosa in favore delle liste civiche […]».

 

E la Lega?

«Alle politiche in Sardegna era arrivata al 6, 25% (43 mila voti), oggi fa il 3, 80% con 25.500 voti, quindi perde circa 18 mila voti. Però aggiungendo i numeri del Partito sardo d'azione le preferenze più o meno restano le stesse. Nella somma totale della coalizione il centrodestra fa 48, 8%, 8 punti in più rispetto al risultato della stessa coalizione alle politiche. Nel 2022 aveva preso 270 mila voti, oggi alle regionali cresce e si attesta a 328 mila voti. È complicato dire che i partiti della maggioranza di governo hanno perso, sicuramente hanno lasciato voti alle liste civiche».

 

Salvini non le sembra in difficoltà in quanto a consensi?

alessandra todde 5

«La Lega ha un suo elettorato e delle discussioni interne molto importanti, deve riuscire a comprendere come essere ancora attrattiva al di là dei grandi leader locali, come Zaia, Fontana e Fedriga».

 

L'errore del centrodestra quindi è stato candidare Truzzu?

«È particolare che il candidato prenda meno voti dei partiti che lo sostengono».

 

Però anche Solinas aveva un basso gradimento prima di essere bocciato da Giorgia Meloni.

«Quando un presidente uscente non viene ricandidato, come può essere il caso di Solinas, bisogna spiegare perché e poi presentare un profilo che dimostra di essere all'altezza della sfida. Truzzu nel gradimento dei sindaci era terzultimo in classifica».

paolo truzzu 3

 

Come ha fatto Todde a conquistare la fiducia dei sardi?

«La gente di Sardegna […] ha vissuto la scelta di Truzzu come fosse calata dal "Continente". Perciò ha vinto la "sardità" […] Todde ha fatto una scelta intelligente, non ha voluto i leader nella campagna elettorale. Lei è stata brava nel dialogo quotidiano con le persone, ha capito i temi a cui tengono i cittadini dell'isola: trasporti, sanità e salute».

 

Sul voto può aver influito la polemica sui manganelli alle manifestazioni di Pisa e Firenze?

«Non credo abbia avuto un'incidenza così importante».

 

[…] Il Partito democratico può aspirare ad avvicinare Fratelli d'Italia alle europee di giugno?

«[…] c'è […] un bacino di elettori che potrebbe esprimere un voto utile per Schlein. Il punto d'incontro tra i due partiti per un eventuale testa a testa potrebbe essere il 25%, con il Pd in crescita e Fratelli d'Italia in calo».

alessandra todde 3paolo truzzu 2

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…