LA LEZIONE DI MELONI AL “GATTOPARDO” CONTE: “SULLE RIFORME IL FAMOSO ‘TUTTO CAMBIA PERCHÉ NULLA CAMBI’ NON È ACCETTABILE” – PEPPINIELLO, DOPO IL NO A PRESIDENZIALISMO E PREMIERATO, AVEVA PROPOSTO UNA BICAMERALE. LA REPLICA AL VELENO DI DONNA GIORGIA: “LA SEDE PER IL CONFRONTO ESISTE GIÀ, È IL PARLAMENTO, LA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI, CHE QUESTO LAVORO FA E HA SEMPRE FATTO” - LA MOSSA SULLA BICAMERALE DEL M5S NON CONVINCE NEANCHE ELLY SCHLEIN

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Estratto da liberoquotidiano.it

Giuseppe Conte ha proposto l’istituzione di una commissione ad hoc, Giorgia Meloni gli ha risposto che la sede in cui occuparsi delle riforme esiste già. 

meloni conte meloni conte

 

(...) I grillini hanno offerto disponibilità per un confronto, ma al tempo stesso hanno detto no a presidenzialismo e premierato.

 

“Il famoso ‘tutto cambia perché nulla cambi’ non è accettabile - ha dichiarato la Meloni - ma se ci sono strumenti che ci consentano di fare in tempi ragionevoli ciò che dobbiamo ci possiamo confrontare. Fermo restando che la sede propria esiste già, è il Parlamento, è la Commissione affari costituzionali, che questo lavoro fa e ha sempre fatto”. Insomma, la premier non sembra disposta ad accogliere l’indicazione del Movimento 5 Stelle, che ha raccomandato una Bicamerale come percorso per delle riforme condivise.

 

 

L'INCONTRO MELONI-CONTE

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

Esserci per farsi sentire. Esserci per provare a lasciare un segno. O tentare almeno di segnare l’iter del percorso. Giuseppe Conte incassa un sì con riserva sulla Bicamerale e nel Movimento c’è chi parla di «primo passo». Il presidente, con la pochette d’ordinanza, e la delegazione M5S sono i primi a varcare la soglia della Biblioteca del presidente a Montecitorio per il confronto tra maggioranza e opposizioni sulle riforme. Sanno che il governo ha dalla sua i numeri (e la volontà) per portare avanti il discorso su premierato e presidenzialismo. Giorgia Meloni insiste sull’instabilità politica italiana, che rende necessarie a suo dire le riforme.

MELONI CONTE 2 MELONI CONTE 2

 

I(...)

 

Dentro alla sala, Conte e Meloni mettono a confronto i loro punti di vista. Il Movimento pone una questione «di metodo»: «Una riforma così importante va attuata con tutto l’approfondimento necessario», spiegano gli stellati. Il punto di caduta è la Bicamerale. «Un passaggio obbligato», dicono nel M5S anche se nella maggioranza c’è chi teme che la commissione si possa trasformare in una palude, un pretesto per allungare i tempi e far naufragare il progetto.

 

Nel calderone della discussione finisce anche il riequilibrio dei poteri tra Stato e Regioni con il M5S che muove le sue critiche all’Autonomia differenziata e sul tavolo finisce anche la revisione della legge elettorale («Anche se non ci sono stati approfondimenti in merito», precisano nel Movimento). Il faccia a faccia finisce senza scossoni. «Non è venuta fuori una condivisione sulle soluzioni», spiega Conte. E sottolinea davanti ai cronisti il fatto che il Movimento è disponibile anche a discutere del rafforzamento dei poteri del premier ma «serve un quadro equilibrato che non modifichi il ruolo del Parlamento e che non mortifichi quello del presidente della Repubblica».

giuseppe conte giorgia meloni atreju giuseppe conte giorgia meloni atreju

 

(...)

La mossa sulla Bicamerale non convince la potenziale alleata, ma la partita sul tavolo delle riforme è appena iniziata. «Non dobbiamo avere fretta: si tratta di temi delicatissimi che impattano sul nostro equilibrio istituzionale. Volerle imporre in tempi brevi sarebbe una profonda sgrammaticatura», sostengono i Cinque Stelle. Il messaggio alla premier Meloni è chiaro: la strada o viene condivisa o sarà lunga.

 

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