LUSI E COLLUSI - IL SINDACO DI FIRENZE, MATTEO RENZI, FU IL PRIMO A RINNEGARE IL TESORIERE DELLA MARGHERITA DOPO LO SCANDALO. MA PROPRIO IL ROTTAMATORE DI FIRENZA ERA TRA COLORO CHE BENEFICIAVANO DEGLI ASSEGNI DI LUSI: 122 MILA € IN TRE TRANCHE (SULL’ULTIMA FATTURA UN APPUNTO: “RUTELLI HA DETTO NO”) PER LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL 2009 - RENZI RONZA: “QUEL CHE HA PRESO È SOLO UNA PARTE DEI SOLDI DEL PARTITO. BISOGNA CAPIRE COME È STATO SPESO IL RESTO”…

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Franco Bechis per "Libero"

LUIGI LUSILUIGI LUSI

Tre fatture, con un appunto vergato a penna probabilmente da Luigi Lusi, senatore del Pd ed ex tesoriere della Margherita. L'importo totale è di poco inferiore ai 122 mila
euro, e le date sono tutte del 2009. È un piccolo rivolo rispetto ai milioni di euro inseguiti dagli inquirenti che stanno indagando sui misteri dei bilanci del partito che fu guidato da Francesco Rutelli. Ma porta dove non ti saresti aspettato: a Matteo Renzi, attuale sindaco di Firenze e fondatore della Leopolda.

Il 2009 per lui certamente fu un anno particolare: prima trionfò sorprendentemente alle primarie del Pd conquistandosi la candidatura a sindaco di Firenze, poi vinse le elezioni comunali. Lo fece anche grazie ai finanziamenti ottenuti da Lusi. Nulla di irregolare, naturalmente: c'era già il Pd a finanziare il suo candidato sindaco, ma nessuno vietava al tesoriere della Margherita di dare un aiuto economico al suo pupillo.

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

Sorprende però perché proprio Renzi è stato uno dei più lesti a prendere le distanze da Lusi. In un'intervista alla Stampa il 10 febbraio scorso ha fatto capire di avere compreso fra i primi come il tesoriere della Margherita fosse un poco di buono, e di non essere sorpreso dell'accusa a lui rivolta di avere fatto sparire dai bilanci del partito 13 milioni di euro: «Mi ha così poco sorpreso», disse Renzi, «che già al primo raduno della Leopolda chiedemmo l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, e anche dei giornali di partito. Una volta si rubava per il partito, oggi si ruba al partito: è una specie di drammatica evoluzione della specie. Alla Leopolda, Chiamparino e io l'allarme lo lanciammo: passammo per demagoghi e antidemocratici».

Renzi si spinse imprudentemente oltre in quella occasione, azzardando su Lusi: «Quel che ha preso è solo una parte dei soldi ricevuti dal partito: credo che ora l'interrogativo sia come è stato speso il resto». Di fronte alle prime voci su possibili finanziamenti di Lusi proprio alla Leopolda, sempre Renzi replicò negando decisamente e ammettendo solo che Lusi credeva in quel progetto, e ne era sponsor politico, ma non certo finanziario.

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI

Infatti nelle carte sequestrate dalla Guardia di Finanza la Leopolda non c'entra. Però c'è la risposta alla domanda del sindaco di Firenze su come Lusi ha speso gli altri fondi. La prima fattura scoperta che riporta a Renzi è dell'11 giugno 2009, e porta il numero di serie 4766. L'importo è di 36 mila euro e il beneficiario risulta essere la società Web & Press di Firenze. La seconda fattura è di importo lievemente superiore: 40.200 ero, porta il numero di serie 01/09 e il beneficiario è la società Dinamiche.

La terza fattura dello stesso periodo è sempre riferita alla Web & Press, con importo di 45.660 euro e numero di serie 5760. Su tutte e tre i documenti è stato apposto il nome di Renzi. Nel terzo caso Lusi ha appuntato anche a matita un «Rutelli ha detto no», che lascia aperto un interrogativo sul saldo effettivo. Certamente le prime due sono state saldate.

chiamparinochiamparino

Che cosa pagava Lusi a Renzi? Probabilmente alcuni fornitori della campagna elettorale da sindaco, anche se non è escluso che i servizi fatturati fossero legati alla campagna immediatamente precedente, quella per le primarie che si è chiusa a febbraio di quell'anno. Alla Web & press abbiamo chiesto spiegazioni ieri in una telefonata, ci è
stato risposto che a voce non le avrebbero fornite, chiedendoci una mail regolarmente inviata e a cui ha risposto a tarda sera Patrizio Donnini, amministratore della società.

il pd luigi lusi pierluigi bersaniil pd luigi lusi pierluigi bersani

Confermando il pagamento da 36 mila euro da parte del Dl Margherita e ricordando «a memoria» di avere stampato volantini, manifesti elettorali e una ricerca di mercato elettorale prima delle candidature Donnini spiega di avere lavorato con Renzi sia alle elezioni che al ballottaggio e di avere ricevuto dal comitato per Matteo Renzi sindaco 110 mila euro di pagamento dopo emissione di regolari fatture.

 

 

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