REDDITO SÌ, MA NON COSÌ - PER LA COMMISSIONE EUROPEA L'ACCESSO AL REDDITO CITTADINANZA È DISCRIMINATORIO (LO STESSO VALE ANCHE PER L'ASSEGNO UNIVERSALE PER I FIGLI) E APRE UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE NEI CONFRONTI DELL'ITALIA - IL MOTIVO? SECONDO BRUXELLES I DIECI ANNI DI RESIDENZA IN ITALIA RICHIESTI PER ACCEDERE AL SUSSIDIO DISCRIMINANO I CITTADINI DEGLI ALTRI STATI E LA COMMISSIONE CHIEDE AL GOVERNO ELIMINARE IL REQUISITO...

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Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

Il reddito di cittadinanza è una misura discriminatoria. Perché il requisito dei dieci anni di residenza in Italia, di cui due consecutivi, «non è in linea con il diritto dell'Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, soggiornanti di lungo periodo e protezione internazionale». Lo ha stabilito la Commissione europea, che ha spedito al governo una lettera di messa in mora con la quale si apre ufficialmente la procedura d'infrazione.

 

Non solo: Bruxelles ritiene che anche «l'assegno unico e universale per i figli a carico», adottato dal governo Draghi nel marzo dello scorso anno, sia discriminatorio perché viene concesso solo a chi risiede in Italia da almeno due anni.

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

 

La misura per combattere la povertà – fortemente voluta dal Movimento Cinque Stelle e adottata durante il governo Conte I sostenuto anche dalla Lega – ha sempre ricevuto un certo apprezzamento a Bruxelles, tanto che nel settembre scorso la Commissione ha adottato una raccomandazione per invitare tutti i Paesi a introdurre un reddito minimo «adeguato» per garantire «l'inclusione attiva». […]

 

Ieri però la Commissione ha deciso di aprire una procedura per far sì che il governo elimini o corregga il requisito della residenza in modo da estendere la platea dei beneficiari. E per il governo di Giorgia Meloni, che non ha mai nascosto le sue critiche all'indirizzo della misura, si tratta di un pugno in un occhio. […]

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 36 conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 36

Secondo Bruxelles il requisito dei dieci anni di residenza solleva diversi problemi perché discrimina i cittadini degli altri Stati Ue, ma anche quelli che provengono da Paesi extra-Ue. Il sussidio «dovrebbe essere pienamente accessibile ai cittadini dell'Ue che sono lavoratori subordinati o autonomi e che hanno perso il lavoro, indipendentemente da dove abbiano soggiornato in passato».

 

reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

Per la Commissione, «i cittadini dell'Ue non impegnati in un'attività lavorativa per altri motivi dovrebbero poter beneficiare della prestazione alla sola condizione di essere legalmente residenti in Italia da almeno tre mesi». C'è poi il problema per i cittadini extra-Ue: la direttiva 109 del 2003 «prevede che i soggiornanti di lungo periodo provenienti da Paesi terzi abbiano accesso a tale prestazione». […]

 

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