L’ECONOMIA ITALIANA E' SPOMPA: CRESCITA INCHIODATA, DEFICIT, INFLAZIONE E TASSI DI INTERESSI IN SALITA, IMPRESE IN AFFANNO - IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA, CHE DOVREBBE ESSERE APPROVATO GIOVEDÌ, DESCRIVERÀ UNO SCENARIO PEGGIORATO RISPETTO ALL’OTTIMISMO DI FINE 2021 - A PALAZZO CHIGI STANNO GIÀ LAVORANDO A UNA PROROGA DEI SUSSIDI AI CARBURANTI: CI SARANNO NUOVI SOSTEGNI PER L'ACQUISTO DI MATERIE PRIME, NUOVI AIUTI PER IL PAGAMENTO DELLE BOLLETTE ELETTRICHE, FORSE UN NUOVO INTERVENTO A SOSTEGNO DEL SETTORE DELL'AUTO…

-

Condividi questo articolo


Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Dimenticate l'ottimismo post-pandemia, il ritorno alla normalità, un anno di vacche grasse. La fotografia che questa settimana uscirà dalle stanze del governo è impietosa: crescita inchiodata, deficit, inflazione e tassi di interessi in salita, imprese in affanno. Il Documento di economia e finanza (Def) dovrebbe essere approvato giovedì e descriverà un'economia di guerra.

 

I numeri precedenti l'inizio del conflitto in Ucraina stimavano un prodotto interno lordo oltre il quattro per cento, gli ultimi scenari ipotizzano al massimo la metà, e sempre che nel frattempo non scatti l'embargo sull'energia russa. Meno crescita significa più spesa pubblica: doveva essere al 5,6 cento, sarà più alta. Ieri mattina, in una riunione con alcuni ministri, Mario Draghi ha ragionato su come evitare di spargere il terrore in un momento così delicato.

 

DANIELE FRANCO E MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO E MARIO DRAGHI

Spesso in economia le profezie sono fatte per autoavverarsi, ma qui non c'è fantasia che tenga: la guerra ha costretto tutti gli economisti a riscrivere daccapo le stime. A Palazzo Chigi stanno già lavorando a una proroga dei sussidi ai carburanti e ad un successivo decreto da approvare nei giorni attorno a Pasqua.

 

Ci saranno nuovi sostegni per l'acquisto di materie prime, nuovi aiuti per il pagamento delle bollette elettriche, forse un nuovo intervento a sostegno del settore dell'auto, i cui fatturati si sono ridotti a un quarto rispetto alle previsioni rosa di qualche mese fa.

La situazione è talmente grave che - come per incanto - in Europa sono spariti falchi e colombe, sostenitori nordici dell'austerità e spendaccioni mediterranei.

roberto garofoli foto di bacco (1) roberto garofoli foto di bacco (1)

 

Il Documento prenderà atto con soddisfazione del nuovo stop alla riforma del patto di stabilità, di cui - se tutto andrà bene - si riparlerà nel 2023. In ogni caso i partner europei non hanno dimenticato che l'Italia resta il principale beneficiario del Recovery plan: a giorni sono attesi i 25 miliardi della prima rata effettiva. Se rispetteremo il cronoprogramma, a giugno ne otterremo altrettanti.

 

Il Def conterrà in calce un nuovo aggiornamento dello stato di attuazione del piano europeo e dei progetti finanziati. Gli ispettori della Commissione europea in visita la scorsa settimana a Roma hanno segnalato problemi sul dieci per cento degli obiettivi, soprattutto in materia di riforma degli appalti e Giustizia. Ci sono problemi sull'uso dei fondi, in particolare per la costruzione e l'ammodernamento delle scuole.

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Per rispettare le tagliole del piano sui tempi, molte Regioni non si sono coordinate coi Comuni. Ora la questione è sul tavolo del sottosegretario Roberto Garofoli. Draghi non vuol sentir parlare di «riscrittura» del piano, perché teme poi di doverne rendere conto ai tavoli europei. Ma qualche ritocco andrà fatto. Di certo il Def dirà che occorre accelerare con l'uso dei fondi per la produzione di energia solare ed eolica, una delle tante alternative (al momento non decisiva) al gas dei russi. «Se il Covid non ci avesse consegnato in dote le risorse del Recovery lo scenario sarebbe ancora più catastrofico», ammette una fonte di governo. Il Def sarà pieno di punti interrogativi, e quasi tutti dipendono dall'evoluzione della guerra in Ucraina. Enrico Letta è preoccupatissimo, e mette le mani avanti.

 

ENRICO LETTA ENRICO LETTA

Oggi la segreteria del Partito democratico presenterà una stima secondo la quale in caso di embargo totale del gas russo la crescita italiana del 2022 crollerebbe a zero o sottozero, costringendo a una Finanziaria da quaranta miliardi di euro. La resistenza tedesca probabilmente eviterà il bando, ma non si può escludere. Anche per questo Draghi sta programmando una visita in Algeria da cui conta di ricevere un terzo del fabbisogno russo di gas. Lo scenario ipotizzato dal responsabile economia del Pd, Antonio Misiani, prevede entro aprile un decreto d'emergenza da 15-20 miliardi di euro.

antonio misiani antonio misiani

 

Fin qui il premier aveva stoppato ogni tentazione di nuova spesa, ora il contesto è cambiato: tutti i governi continentali si apprestano a farlo. E tutti i partiti, in vista della tornata delle amministrative e dei referendum, spingeranno perché ciò accada. Più che l'attivismo di Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi temono quello di Matteo Salvini, che vuole intercettare la preoccupazione del Nord produttivo. Per evitare problemi con entrambi i leader, il Def non farà riferimenti specifici all'aumento delle spese militari. Draghi ha deciso di soprassedere. -

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...