CAFONALINO - VITTORIO SGARBI PRESENTA A PALAZZO BARBERINI, A ROMA, IL SUO NUOVO LIBRO “IL NOVECENTO”, EDITO DA “LA NAVE DI TESEO” DI CUI E’ AZIONISTA E DIRETTORE GENERALE LA SORELLA ELISABETTA - ECCO CHI C’ERA
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Da https://www.bitculturali.it
vittorio sgarbi e flaminia gennari santori (2)
Vittorio Sgarbi, Il Novecento - Nella sede di Palazzo Barberini a Roma, mercoledì 21 novembre 2018, alle ore 18.00, si è tenuta la presentazione del nuovo libro di Vittorio Sgarbi dal titolo “Il Novecento. Dal Futurismo al Neorealismo“, che è uscito oggi 22 novembre 2018 edito da La Nave di Teseo.
La presentazione, che rientra nell’ambito della rassegna Libri Barberini / Corsini, a cura di Silvia Pedone, è stata introdotta dal Direttore delle Gallerie Nazionali, Flaminia Gennari Santori e prevede l’illustrazione da parte di Vittorio Sgarbi di alcune delle opere d’arte raccontate nel libro.
Nell’introduzione del libro Vittorio Sgarbi afferma: «Dal Trecento all’Ottocento, fino a Tiepolo e Canova, l’Italia è stata il luogo privilegiato della manifestazione dello Spirito del mondo, che poi, improvvisamente, si trasferisce in Francia con gli impressionisti. Negli anni cinquanta del dopoguerra, lo Spirito del mondo si sposta in America, con Jackson Pollock, i grandi pittori dell’Informale e, nel 1958, con la Pop Art. E l’Italia?
Piero della Francesca ‘accade’ nel 1450 ma ritorna ad accadere nella consapevolezza dei pittori francesi come Seurat; e, ancora, Piero ‘riaccade’ con il Cubismo e con Morandi. Senza Piero della Francesca sarebbe impensabile Balthus. Quindi l’accadere in un luogo dello Spirito del mondo è un accadere ‘per sempre’, vuol dire ‘eternarsi’.
elisabetta sgarbi editrice la nave di teseo
La storia dell’arte del Novecento è un percorso altalenante tra fenomeni che sono ormai delocalizzati rispetto all’Italia, che deflagrano altrove ma restano consapevoli dello spirito italiano, come avviene per i pittori futuristi o per Giorgio de Chirico, un artista greco, diventato italiano, che vive a Parigi. Il percorso di questo primo volume dedicato al Novecento rende conto dunque di un intreccio di pulsioni, fatto di moti in avanti e arretramenti, di futuro e passato.
Un libro che si avventura nel genio inquieto del Novecento, per far capire come, in un secolo in cui l’Italia non è più il primo paese per l’arte, ci sono però artisti formidabili, che a volte hanno varcato i confini nazionali, ma spesso non hanno conosciuto risonanza mondiale: degli uni e degli altri cerco di rendere conto e di dare testimonianza. Modigliani, Boccioni, de Chirico, Morandi, Carrà, Casorati, il ventennio fascista, la scuola romana, Guttuso e molte altre sorprendenti scoperte».
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