carlo conti

A SANREMO VINCE “MEDIOMAN” – MATTIOLI SUL RITORNO DI CARLO CONTI AL FESTIVAL: "FARA' VALERE LA SUA PROFESSIONALITA' MA SENZA INVENZIONI SPERICOLATE. DALL’ARISTON CI ASPETTIAMO L'ETERNO RITORNO DELL'UGUALE. PER QUESTO I CONDUTTORI PIÙ FORTUNATI SONO QUELLI MENO INNOVATORI IN GRADO DI OFFICIARE LA MESSA CANTATA CON LA DOVUTA BANALITÀ. I RECORD DEI TRE CONDUTTORI PIÙ PRESENTI AL FESTIVAL (PIPPO BAUDO 13 EDIZIONI, MIKE BONGIORNO 11, AMADEUS 5) BATTONO DI GRAN LUNGA QUELLI DEI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO…"

Alberto Mattioli per “la Stampa” - Estratti

 

carlo conti

Non moriremo democristiani (forse) a Palazzo Chigi; all'Ariston, certamente sì.

 

Perché la Rai è congenitamente democristiana e il Sanremone congenitamente Rai. Dunque, prevedibile, inclusivo, emolliente, con provocazioni talmente dosate da non provocare nessuno. Dal festivalon de' festivaloni ci aspettiamo certezze, non novità, come si conviene all'eterno ritorno del sempre uguale.

 

Coraggio con il bell'applauso, forza con il televoto, avanti con i fiori della Riviera. Perfino il politicamente corretto viene masticato e digerito senza fare un plissé. La valletta, odiosa usanza sessista e patriarcale? Chiamiamola co-conduttrice, palla avanti e pedalare. Gli infiniti tinelli italiani vanno rassicurati, non destabilizzati.

 

mike bongiorno pippo baudo

E chi meglio del Bravo Presentatore, dell'Ottimo Conduttore, del Sapiente Direttore Artistico (le due figure sono unificate da anni, una concentrazione di poteri al cui confronto il premierato è uno scherzo)? Qui trionfa il Medioman, capace di officiare la messa cantata con la dovuta banalità.

 

E infatti, che rimarchevole stabilità governativa. I record dei tre conduttori più presenti al Festival, Pippo Baudo 13 edizioni, Mike Bongiorno 11, Amadeus 5 (ci sarebbe a parimerito anche Nunzio Filogamo, ma quattro sono solo radiofoniche) battono di gran lunga quelli dei presidenti del Consiglio: per De Gasperi appena otto governi, sette per Andreotti, sei per Fanfani. Istituzioni vere, insomma.

 

carlo conti tale e quale sanremo

Prendete Mike, l'uomo che, di fatto, in Italia la tv l'ha inventata: compare per la prima volta nel 1963 e per l'ultima addirittura nel'97, un'era geologica dopo, quando era già un volto Mediaset.

 

E tuttavia sempre uguale, dal capello cotonato in giù, comprese le gaffe che lo rendevano «uno di noi» in epoche ancora non infestate dall'«uno vale uno». In quel suo festival terminale, continuò implacabile ad annunciare come A casa di Lucia la canzone di Silvia Salemi, che era in realtà A casa di Luca (propaganda gender, strillerebbe oggi qualche fratello d'Italia).

 

Nonostante quanto sostenuto da Umberto Eco nel celeberrimo saggio, che Mike fosse tutt'altro che stupido è dimostrato dal fatto che sapeva di esserlo, o almeno da stupido sapeva comportarsi, allegria!

 

fiorello amadeus

E Baudo? Un uomo senza qualità che dunque le aveva tutte, il genere di sconosciuto che nello scompartimento del treno ti informa che non ci sono più le mezze stagioni, il caffè bevuto a Napoli è tutta un'altra cosa e sì, questi calciatori guadagnano troppo.

 

Lui sapeva che si trattava del ground zero del luogo comune, ma anche che era quello che il pubblico voleva sentirsi dire: l'ovvio del popolo. Semmai, di smisurato Baudo aveva l'ego sempre più espanso fino ad approdare a un superomismo, in tutti i sensi, spettacolare.

 

Come se Arnaldo Forlani avesse letto Nietzsche: e allora ecco i cavalli pazzi ricondotti alla ragione, i suicidi salvati in articulo mortis, gli ascolti miracolosi, e questo l'ho inventato io!

 

Il canone è questo: il resto, variazioni sul tema. Fabio Fazio declina il nazionalpopolare in chiave politicamente corretta da sinistra illuminata con qualche trovata spiazzante tipo Pavarotti vallettone, e Luciana Littizzetto per le previste irriverenze. Idem Amadeus, solo che con lui il compito di inventare qualcosa che esca dalla liturgia più consolidata spetta a Fiorello.

 

CARLO CONTI RISCHIATUTTO

Antonella Clerici vestita da Fata Confetto ripropone un modello femminile materno-tranquillizzante, un festival fatto in casa come le infinite fettuccine dei suoi programmi, ma niente chef stellati, per carità, solo sana cucina casalinga.

 

Per l'incombente Conte IV, l'Abbronzatissimo, ne siamo certi, farà valere la sua ineccepibile professionalità ma senza invenzioni spericolate: il mood politico nazionale, del resto, non si presta.

 

Tutto sommato, chi meno si è conformato agli schemi più tradizionali e risaputi è Paolo Bonolis (due edizioni come Claudio Baglioni, ovvero il canzoniere nazionalpop), se non altro per un'incontinenza verbale quasi surrealista che lo portava a uscire dai sentieri più battuti...

alberto mattioli

 

giampaolo rossi roberto sergio carlo conti foto di bacco (2)alberto mattioli 1 foto di bacco

(...)

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI