"DIETRO LA GUERRA GRILLO-CONTE, L'OMBRA DELLA SCISSIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE" – SORGI: "A CONTE CHE PENSAVA DI RICUCIRE LE DIVISIONI TRA L'ATTUALE GRUPPO DIRIGENTE DEL M5S, COSTRUITO A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, E QUELLO DELLE ORIGINI, FALCIDIATO DALL'IMPOSSIBILITÀ DEL TERZO MANDATO, PROPRIO PROPONENDO L'ABOLIZIONE DEL LIMITE, GRILLO OPPONE IL RISPETTO DELLA REGOLA FONDATIVA. LO FA CONTRO IL SUO INTERESSE. SOLO QUESTO? OPPURE, SEMINASCOSTA, L'IPOTESI DI UNA SCISSIONE?"
Marcello Sorgi per la Stampa - Estratti
LOTTA CONTINUA TRA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO - MEME BY EDOARDO BARALDI
È chiaramente il problema del limite del secondo mandato il bastone che Grillo ha messo tra le ruote del carro di Conte, proiettato verso l'Assemblea costituente del Movimento 5 stelle.
Un movimento uscito piuttosto ammaccato dalle elezioni europee, e che l'ex-premier chiama a raccolta prima di aderire all'offerta di Schlein di un'alleanza stabile con il Pd. E della costruzione di un campo largo di centrosinistra con cui affrontare la prossima tornata di regionali e la lunga marcia per sfidare Meloni alla fine della legislatura.
Quando un leader propone al proprio partito o movimento questo genere di riunione, e non un congresso o qualcosa di analogo, è perché non intende porre in gioco il proprio ruolo ma trovare un modo condiviso di puntellarlo o rilanciarlo.
IL POST DI BEPPE GRILLO CONTRO GIUSEPPE CONTE - 20 AGOSTO 2024
Nel breve ciclo della successione a Grillo nata sull'onda della popolarità ottenuta con la guida dei governi gialloverde e giallorosso, Conte ha prima coltivato l'illusione della riconquista di Palazzo Chigi, un obiettivo che ai i sostenitori del Movimento poteva apparire mobilitante, dato il modo in cui all'inizio del 2021 l'"avvocato del popolo" era stato estromesso da quella che aveva denunciato come la congiura di Renzi.
E all'appoggio necessitato al governo tecnico di Draghi, mai digerito del tutto dai pentastellati, e invece, a sorpresa, favorito da Grillo, che pensava anche lui di liberarsi così dello scomodo ex-premier venuto a sfilargli la guida del M5S. Il primo tempo dello scontro tra i due si concluse così nell'estate di tre anni fa con la vittoria di Conte, grazie alla stragrande maggioranza del Movimento che decideva di aggrapparsi a lui per non seguire ancora la guida sciamanica dell'ex-comico.
E siamo al secondo tempo. A Conte che pensava di ricucire le divisioni tra l'attuale gruppo dirigente del Movimento, costruito a sua immagine e somiglianza, e quello delle origini, falcidiato dall'impossibilità del terzo mandato, proprio proponendo l'abolizione del limite, Grillo oppone il rispetto della regola fondativa. Lo fa contro il suo interesse, visto che la breccia aperta da Conte sul muro del secondo mandato potrebbe portargli consensi anche tra quelli che si sono sentiti esclusi dall'attuale assetto contiano. Solo questo? Oppure, seminascosta, l'ipotesi di una scissione del Movimento delle origini?
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