TIRI MANCINI: "IN ITALIA TROPPE CRITICHE AGLI ALLENATORI. POCHETTINO È AL TOTTENHAM DA 5 ANNI E ANCORA NON HA VINTO NIENTE. KLOPP DA 3 ANNI ARRIVA LI’ E RISCHIA DI NON VINCERE NULLA” – IL CT SCATENATO A “TUTTI CONVOCATI”: “MESSI? A LIVELLO DI MARADONA. MA PRIMA I DIFENSORI PICCHIAVANO DI PIU’ – VIALLI? SPERO TORNI NEL CALCIO ITALIANO” – E POI ZANIOLO, KEAN, BALO E IL BILANCIO DEL PRIMO ANNO DI NAZIONALE: “DOBBIAMO MIGLIORARE IN ZONA GOL - A DILETTA LEOTTA SU “DAZN” RIVELA CHI SONO I CALCIATORI CHE GLI DANNO DEL LEI – VIDEO
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Su Messi: “Messi secondo me è al livello di Maradona, è un po’ più su rispetto a noi. Noi eravamo già ad alti livelli. Poi credo che oggi, rispetto a una volta quando i marcatori erano molto arcigni, picchiavano e nessuno vedeva e potevano farne di ogni, è leggermente più semplice, ma Messi è di un altro livello”. Lo dice il Ct della Nazionale Roberto Mancini a Tutti convocati su Radio 24.
Sul suo stile di gioco: “Ho sempre cercato di impostare squadre che giocassero bene cercando di vincere. A volte ci riesci a volte no, a volte non hai il materiale per fare quello che vorresti e quindi devi adattarti a fare altre situazioni, essendo stato io un giocatore di attacco, la mentalità è quella”.
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Sulla poca pazienza nei confronti allenatori di squadre italiani, Mancini afferma a Radio 24: “Noi in Italia siamo esagerati, facciamo questo esempio: Pochettino è al Tottenham da 5 anni, ha una squadra molto forte, il Tottenham ha investito tanto e in 5 anni ancora non ha vinto niente. In Italia, poveretto, lo avrebbero già ucciso, lui invece è li e cerca di migliorare la squadra ogni anno, cerca di portarla alla vittoria. La Champions League non è così semplice, altrimenti l’avremmo vinta tante altre volte. Non è mai facile vincere, anche se si allena una squadra. Klopp è un altro, è a Liverpool da tre anni, arriva lì, ma rischia di non vincere nulla nonostante la stagione sia stata esaltatissima”.
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Sull’ Atalanta, Mancini aggiunge: “Ha fatto una grande stagione, sicuramente Gasperini ha grande merito, i giocatori sono bravi e ha fatto un grande campionato. Manca ancora qualche partita e lotteranno fino alla fine, ma complimenti a Percassi per aver messo in piedi una squadra ottima”.
Sulla Sampdoria, Mancini commenta a Radio 24 : “Non so che possibilità reali ci siano di rivedere Vialli alla Samp, sarei felicissimo se lui tornasse a lavorare nel calcio e in Italia. E’ un ragazzo perbene, che conosce bene il calcio. E’ una figura che in Italia ci starebbe benissimo in questo momento”.
Su Zaniolo: “Io lo vedo come una mezz’ala, l’ho conosciuto così e secondo me quello è il suo ruolo, può fare tutto perché è tecnico, ha fantasia, forza fisica, ha un gran tiro, è forte di testa: può fare di tutto. Gioca in serie A da solo sei mesi, ha anche un cale fisico, mi sembra normale quello che sta succedendo. E’ un giocatore di grande prospettiva, così com’è Kean e come lo sarà Tonali”. Lo dice Roberto Mancini CT Nazionale Italiana a Tutti convocati su Radio 24.
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Su Insigne: “Deve star tranquillo. Sicuramente per le qualità che ha può far molto di più. Poi quando un giocatore arriva verso i 28/29 anni, quella è l’età migliore: si è più maturi, si riesce a capire tante cose. Può fare molto di più, le qualità le ha, poi è chiaro che ci sono i momenti difficili, ma li si può solo abbozzare e continuare ad allenarsi seriamente perché poi passa”.
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Su Balotelli: “Io lo conosco troppo bene, conoscendolo troppo bene io aspetto solo che lui continui a migliorare come sta facendo, ma non solo sotto l’aspetto dei gol come sta facendo. Lui nel campionato francese è come il PSG, ha qualità troppo superiori per quel campionato, quindi a volte fa gol senza nemmeno fare fatica, quindi lui deve fare fatica, deve lavorare e cercare di non prendere ammonizioni perché ne prende troppe. Quando sarà completo da questo punto di vista avrà la sua opportunità perché è un giocatore italiano, ha l’età giusta e speriamo che anche la sua maturazione continui a migliorare”.
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Su Kean: “Anche lui è un ragazzo giovane, Allegri lo fa giocatore e ogni tanto lo lascia in panchina, è un ragazzo giovane e deve impare ancora tante cose, gioca sulla gioventù proprio perché a volte fa delle cose che non deve fare, poi fa gol, la porta la vede. Fisicamente può diventare devastante, se migliora anche sotto tutti gli altri punti di vista può diventare devastante, poi dipende da lui perché è ancora molto giovane”, conclude Roberto Mancini CT Nazionale Italiana a Tutti convocati su Radio 24
La crescita della squadra: “Io penso che siamo andati abbastanza veloci nel trovare una squadra già competitiva, poi è chiaro che c’è da lavorare tanto, dobbiamo mettere a posto diverse cose, ma il percorso fin qui è stato buono e veloce. Dobbiamo migliorare innanzitutto nel fatto che giochiamo tanti palloni, corriamo molto, ma realizziamo poco. Nelle ultime due partite un po’ lo abbiamo fatto, però dobbiamo cercare di mettere a frutto tutta la mole di gioco che abbiamo realizzato, come contro il Portogallo e la Polonia. Dobbiamo essere più bravi sotto porta perché poi quelle partite sono così: un episodio può cambiare la partita anche giochi bene, basta vedere Barcellona-Liverpool di ieri”.
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Il momento della Nazionale: “Sono entrato in un momento abbastanza difficile per la Nazionale, forse uno dei più difficili negli ultimi 50 anni, non era semplice e dovevamo cercare di fare qualcosa non solo per un buon presente, ma anche per un grande futuro e abbiamo pensato che questa fosse la soluzione giusta. Abbiamo visto dei giocatori che hanno seguito agli Europei e che stanno giocando nelle Nazionali giovanili e non erano sconosciuti, si vedeva che avevano delle qualità. Li abbiamo chiamati, abbiamo visto che sono bravi, poi sono state brave i club a farli giocare. Per quanto riguarda Zaniolo, Di Francesco lo ha messo subito in squadra. Se averli chiamati è servito sia a noi, sia ai club meglio così, è stato un vantaggio per tutti”.
Le ultime convocazioni dell’ultimo stage: “Abbiamo chiamato un po’ quelli che non eravamo riusciti a vedere, abbiamo chiamato quelli che erano stati lontani dalla Nazionale un po’ di tempo perché infortunati e poi i più giovani, molto giovani, ma volevamo vederli per capire che margini hanno e le qualità. Sono stati due giorni positivi, abbiamo conosciuto ragazzi bravi, che vogliono diventare giocatori molto forti e che avranno la possibilità di farlo, perché la tecnica ce l’hanno”.
Allenare la Nazionale: “Ci sono dei momenti un po’ difficili perché passano troppi mesi tra una partita e l’altra, ma è stato bello, divertente. Il lavoro sta dando i suoi frutti e siamo felici che ci sia un po’ più di gioia quando gioca la Nazionale. Io stato in club, sicuramente avrei potuto trovare qualcos’altro, però mi sembrava che la Nazionale fosse una cosa talmente bella e importante per un allenatore che ci tenevo. Sicuramente la Nazionale era la cosa più importante per me, al di là di tutto. E’ andata così, adesso speriamo di ottenere dei risultati”.
Il suo rapporto con la Nazionale: “A Coverciano ho passato una vita, le Nazionali le ho fatte tutte. Poi chiaramente mi dispiace non aver vinto con la Nazionale e non aver giocato il Mondiale anche perché in quegli anni la Nazionale era troppo forte per non aver vinto e quindi è chiaro che la mia speranza è riuscire a vincere da allenatore”.
Le qualificazioni agli Europei: “C’è questa possibilità, non dico che le prossime due partite saranno già decisive, però saranno molto importanti perché giocheremo contro le due squadre che probabilmente lotteranno con noi per le prime due posizioni del girone. Avremo un anno per migliorare e arrivare agli Europei per giocarceli”.
2. MANCINI
Da gazzetta.it
Gioventù e talento, ecco il mix su cui Roberto Mancini sta cercando di ricostruire un'Italia vincente. Il c.t. della Nazionale si è confessato a Diletta Leotta in un'intervista disponibile sulla piattaforma di Dazn.
Mancini spiega che la sua Italia ha "giocatori tecnicamente bravi, spero che questo possa avvicinare tutti i tifosi alla squadra". L'obiettivo è ovviamente "qualificarsi agli Europei. Le partite sono tutte da vincere, soprattutto per noi che abbiamo un ranking troppo brutto per essere quello dell'Italia".
UN ERRORE — Ripensando alla sua ancora breve esperienza sulla panchina azzurra, Mancini ammette un errore: "Alla seconda partita della Nations League siamo andati in Portogallo e abbiamo cambiato totalmente la squadra. Forse lì potevamo cambiarne metà, però il nostro obiettivo era quello di inserire i giovani, anche a rischio di perdere purtroppo. I ragazzi migliorano solo se fanno partite così importanti".
"MI DANNO DEL LEI" — Non mancano passaggi più leggeri e divertenti: "Kean e Zaniolo mi danno dei lei, loro sono giovani, penso che sia anche giusto", spiega ridendo il c.t., che svela come Zaniolo non si aspettasse la chiamata: "Non aveva ancora debuttato in Serie A, aveva giocato solo in Primavera. L'avevamo seguito molto negli Europei Under 19 e lui in sei mesi è migliorato tantissimo". Poi però il Mancio aggiunge: "Però la strada per lui è ancora lunga".
ASPETTANDO BALOTELLI — Mancini affronta anche il tema Balotelli, giocatore in cui più di altri tecnici ha creduto: "Mario è un giocatore di grande talento. In questo momento, avendo 29 anni, è nel pieno della maturità di calciatore. E' ancora tutto nei suoi piedi e nella sua testa. Avendolo fatto debuttare da bambino, lui sa la stima che ho per lui come calciatore e come ragazzo, però poi in un momento così bisogna fare molto di più".
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BERNARDESCHI E VERRATTI — Il c.t. non si tira indietro nemmeno su giudizi individuali: di Verratti dice che "è il più estroso degli azzurri, uno che rischia molto anche quando c'è un'uscita di palla dalla difesa". E su Bernardeschi un incoraggiamento: "E' cresciuto molto come giocatore e come fisico. Penso che possa migliorare ancora perché credo che un giocatore come lui possa realizzare tanti gol".
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