T’AMO PIO BOWIE – RIELLO: LONDRA RICORDA IL DUCA BIANCO CON UNA MOSTRA-TRIBUTO CURATA DA MONICA COLUSSI. CI SARANNO LE FOTO DI GUIDO HARARI E IL “TRONO NIPPO-POP”, REALIZZATO DA GINA McQUEEN – L'OPERA CHE CELEBRA IL SUO TAGLIO DI CAPELLI "ALLA TRIGLIA" - L’OMAGGIO DEI DEPECHE MODE (VIDEO)
Antonio Riello per Dagospia
Dylan Jones, direttore di GQ Britain e uno dei “grandi sacerdoti” del culto di David Bowie, ha appena pubblicato con Penguin Random House UK una ricchissima e aggiornatissima biografia che non trascura (sempre con un certo affetto) nemmeno i piu’ intimi dettagli della vita del “Thin White Duke”. II libro, “David Bowie, a life”, verra’ presentato al Fiat Chrysler Motor Village UK di Londra il 28 Settembre.
Il Bowie-ismo e’ un culto che trae la sua forza principale dalle canzoni e nella musica, ma gli aspetti visivi non sono di sicuro meno importanti. La magnifica mostra che il Victoria & Albert Museum, qui a Londra, gli ha dedicato nel 2013 ce ne ha dato una ampia prova. L’influenza di Bowie nel campo della moda e dello stile sono stati enormi e in qualche modo sono ancora presenti sulla scena creativa. Un suo famosissimo taglio di capelli, il cosiddetto “mullet haircut” (che in italiano, buffamente, si potrebbe definire “taglio alla triglia”) ha contraddistinto un’epoca e fatto impazzire barbieri e parrucchieri di mezzo mondo.
Negli stessi spazi, Monica Colussi, ha curato un “tributo” alla rockstar, che coinvolge creativi, fotografi, artisti e anche vecchi amici di Bowie. E’ una wunderkammer di visioni dove si alternano devote testimonianze, irriverenti rivisitazioni, ex-voto laici e Pop, omaggi postumi, memorabilia e nostalgiche memorie. Tecniche, materiali e formati assolutamente diversi convivono felicemente. Gli autori in gioco sono parecchi.
Gavin Evans ha realizzato nel 1995 un reportage fotografico per Time Out che e’ diventato quasi un “monumento” della star che tra l’altro l’ha personalmente molto apprezzato. Glamour e disarmata sincerita’, in costante dialettica, sono la cifra di queste celebri immagini.
Rankin, ironico e geniale fotografo, ha prodotto parecchie immagini iconiche del potere britannico. Nemmeno Sua Maesta’ la Regina ha saputo sottrarsi al suo talento e (ovviamente) neanche Bowie.
Neil Libbert e’ un altro noto fotografo londinese. Ha collaborato a lungo con i quotidiano The Guardian. Anche le sue foto hanno contribuito a creare il mito androgino ed ineffabile del cantante.
Frank Ockenfels, ha magistralmente colto, con i suoi scatti, la lunga esperienza americana di Bowie.
Guido Harari, fotografo Italiano, che da sempre fotografa rockstars ha fatto anche lui la sua parte in questa rassegna.
Ma non ci sono solo foto.
CHEMICAL X e’ un controverso e apprezzato artista britannico che ha gravitato nel giro di Bansky. Anche lui e’ rimasto affascinato da “Duca Bianco” e ce lo fa vedere a modo suo.
Notevolissima e indimenticabile la sedia in pelle, un vero e proprio “trono Nippo-Pop”, realizzata da Gina McQueen. E’ una rinomata designer di stoffe.
Infine Ashkan Sadeghi, designer e architetto di origine iraniana, ci racconta sorprendentemente Bowie attraverso le sue ricerche di simulazione al computer.
DAVID BOWIE TRIBUTE
FIAT Chysler Motor Village UK
105 Wigmore Street
London W1U 1QY
Dal 21 Settembre 2017
RIELLOhararifinn stonechemical xdylan jonesdavid bowie 1967evans