paolo pillitteri

"PER ANNI PAOLO PILLITTERI HA SCONTATO INGIUSTAMENTE L'ETICHETTA DI COGNATO DI BETTINO" - STEFANIA CRAXI RICORDA LO ZIO SCOMPARSO IERI: “MI SPOSÒ ALLA CHETICHELLA. NON AVEVO INFORMATO MIO PADRE E LUI MANTENNE IL SEGRETO - FU UN SINDACO RIFORMISTA, RICORDO CHE APOSTROFÒ IL SINDACATO LEGHISTA ACCUSANDOLO DI ESSERE SQUADRISTA E RAZZISTA: AVEVA RAGIONE" – "MANI PULITE? PILLITTERI NON POTEVA CREDERE CHE QUEL MAGISTRATO CHE LUI CHIAMAVA TONINO, SPESSO FREQUENTATO IN SERATE IN COMPAGNIA, FOSSE STATO "SCELTO" COME FRONTMAN DI QUELLA FALSA RIVOLUZIONE” – VIDEO

 

Fabio Martini per “la Stampa” - Estratti

PAOLO PILLITTERI

 

Stefania Craxi esce dall'aula del Senato, è commossa, fatica ad esprimersi ma le sue prime parole sono ispirate dal fiero cipiglio di casa Craxi: "Lo vogliamo dire che per anni e anni Paolo Pillitteri ha scontato ingiustamente l'etichetta di cognato di Bettino?".

 

Effettivamente, tornando agli anni ruggenti del craxismo e poi a quelli della caduta, Paolo Pillitteri è stato sempre accompagnato da un'identità dimezzata. Insiste Stefania Craxi: "Intanto quando Paolo conosce Rosilde, sorella di mio padre, loro erano due ragazzi, in fila all'Università. In quel momento Paolo non conosceva Bettino.

 

Detta altrimenti: Craxi non era Craxi. Paolo è stato un bravissimo assessore alla Cultura di Milano e un ottimo sindaco". Stefania Craxi oggi è Presidente della Commissione Esteri del Senato e il suo è il racconto di chi ha visto da vicinissimo l'ascesa e la caduta di una generazione famigliare e da 25 anni riflette e rielabora quella stagione nelle ricerche della Fondazione Craxi.

 

Craxi e Pillitteri, due famiglie allargate alla comunità socialista: tutto rose e fiori oppure, come nelle migliori comunità famigliari, ogni tanto si bisticciava seriamente?

PAOLO PILLITTERI BETTINO CRAXI

«Paolo era un uomo generoso, sempre con una parola di consiglio e di conforto. Ho avuto con lui un rapporto di grande amicizia e di grande complicità nonostante fosse mio zio. Da sindaco di Milano mi sposò alla chetichella…».

 

Come alla chetichella?

«Sì, una mattina mi presentai davanti a lui col mio primo marito e due incauti testimoni. Non avevo informato la mia famiglia e lui mantenne il segreto».

 

Quanto durò quel segreto? Fino a quando lei informò sua madre e suo padre?

«Durò poco, ma non per mia iniziativa. Il matrimonio "incriminato" finì comunque sui giornali. L'indomani la notizia uscì, ma in quelle ore lui aveva mantenuto il segreto».

 

paolo pillitteri

In quella Milano città aperta alla migliore cultura, la Scala, il Piccolo, la Casa della cultura, i Circoli socialisti, Gaber, Iannacci, Fo, i giovani Pillitteri e Craxi girano un documentario che concorre alla Mostra del cinema di Venezia, una storia curiosa…

«Pillitteri è stato un grande amante del cinema e nel 1963 anche assieme a mio padre girarono "Milano o cara", un documentario sugli immigrati a Milano. Lui aveva un coté intellettuale molto vivace, da assessore alla Cultura fu promotore di alcune delle prime grandi mostre di Milano, che ora si svolgono con regolarità a Palazzo Reale, alla Triennale e non solo».

 

Pillitteri diventa sindaco di Milano negli anni Ottanta, anni vitali, ma segnati da facilità, scorciatoie: una Milano da bere, nella quale ci si poteva ubriacare di potere?

PAOLO PILLITTERI SILVIO BERLUSCONI

«Milano in quegli anni era la città da bere, ma non nel senso spregiativo che qualcuno le attribuisce. Diciamola tutta: Milano era la città delle opportunità per tutti: quella è stata la Milano di Pillitteri e dei socialisti. Paolo diventò sindaco a coronamento di un'azione politica importante: era socialdemocratico e fu proprio lui a portare nel Psi un pezzo del Psdi, a Milano un partito ricco di personalità. Da primo cittadino proseguì nel solco dei grandi sindaci socialisti del Novecento e di Carlo Tognoli. Seppe coniugare l'impulso alla libertà di fare, con un occhio attento a chi restava indietro. Un autentico riformista. Quella era una Milano interclassista, accogliente nella quale i figli degli emigrati potevano salire sull'ascensore sociale».

paolo pillitteri

 

(...)

 

Da sindaco, un giorno affrontò alcuni esponenti del sindacato leghista dell'Atm e li apostrofò: fascisti, squadristi, razzisti… Allora fu sommerso dalle critiche

«Anche quella volta fu aggredito ma anche quella volta aveva ragione lui».

 

Da sindaco di Milano sposò Silvio Berlusconi e Veronica Lario…

«So che mia madre convinse Berlusconi a sposare Veronica perché gli piacque tanto, bella e intelligente com'era».

 

Il vero trascinatore di Mani pulite si rivela quasi subito Antonio Di Pietro che fuori del "lavoro" aveva assiduamente frequentato Pillitteri. Una storia stranissima?

BETTINO CRAXI E PAOLO PILLITTERI

«Pillitteri non poteva credere che quel giovane magistrato che lui chiamava Tonino, spesso frequentato in serate in compagnia, fosse stato "scelto" come frontman di quella falsa rivoluzione, foriera di ingiustizie che si abbattono su Milano e sulla comunità socialista».

 

Quando muore Bettino Craxi, a Pillitteri fu impedito di partecipare ai funerali. Il procuratore Borrelli, che definì "impulsive", le perplessità del Guardasigilli Diliberto, formalmente non aveva ragione?

«Sì, i magistrati di Milano gli impedirono di volare in Tunisia per i funerali di mio padre.

PILLITTERI CON STEFANIA CRAXI

Subì un'ingiustizia ma devo dire che nel corso degli anni lui ha sofferto moltissimo tutta la vicenda di Tangentopoli. Il dolore aveva pesato sul fisico. Perché la sua, e non solo la sua, erano famiglie normali, famiglie perbene, gente che faceva vite normali, in case normali.

 

Paolo viveva in un normalissimo appartamento in via Marcona 49, che come sanno i milanesi, non è in centro. E in quello stabile viveva anche mio nonno, in un piccolo appartamento collegato».

 

PILLITTERI TRA I FIGLI

I tanti che, nel corso dei decenni, sono stati colpiti da iniziative della magistratura, hanno pubblicamente espresso la loro indignazione politica, ma qual è il vero stato d'animo che li accomuna e che forse sfugge all'opinione pubblica?

«In questi casi due cose pesano, pesano molto: l'aggressione mediatica e questo è noto, ma soprattutto la distorsione della loro vita e delle loro idee. Questa è stata una cosa che ha pesato molto nella vita di tanti. Ha pesato su Pillitteri, ma anche su altri e penso a Carlo Tognoli, che era sobrio, più introverso, ma la sofferenza è stata comune».

paolo pillitteri paolo pillitteri rosilde craxipaolo pillitteri bettino craxi stefania craxi2961stefania craxi3060pillitteri stefania craxi2971pillitteri stefania craxi2967paolo pillitteri

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...