padoan visco patuelli

UBI MAIOR, BANCA CESSAT - IL 2015 DOVEVA ESSERE L'ANNO DELLE CONSOLIDAZIONI BANCARIE: NON CE N'È STATA MANCO UNA. SOLO BPM SI AVVICINA A UBI - LE 371 BCC NON SANNO DOVE ANDARE - IL BUCO NORDEST: A VENETO BANCA E POP.VICENZA DOVRANNO TROVARE 2,5 MILIARDI DI CAPITALE

Stefano Righi per “CorrierEconomia - Corriere della Sera

 

Chiamatela pure la tempesta perfetta.

Questo 2015 che doveva essere l' anno delle aggregazioni non ha finora portato neppure all' annuncio di un accordo di consolidamento del settore. Eppure, dodici mesi così non si erano mai visti. Un anno che ha sconvolto il credito, creando una cesura profonda e incolmabile tra il prima e il dopo.

PADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLIPADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLI

 

Se riavvolgete il nastro, vi accorgerete della eccezionalità degli avvenimenti. Un rapido riassunto parte da gennaio, quando il premier Renzi, stanco di decenni di immobilismo da parte delle banche popolari, spiazza tutti con un decreto che impone entro 18 mesi la trasformazione in società per azioni di tutti gli istituti di credito cooperativo con attivi a bilancio superiori agli 8 miliardi.

 

antonio patuelliantonio patuelli

LACCI MOLTO STRETTI

Nelle maglie del decreto finiscono alcune tra le maggiori banche italiane, da Ubi - unica ad aver già realizzato la trasformazione - al Banco Popolare, dalla Milano alle due della Valtellina (Sondrio e Creval), dalla Bper alla Popolare di Bari, fino alle grandi cooperative del Nordest, Vicenza e Veneto Banca. All' epoca a Vicenza comandava ancora Gianni Zonin, a Montebelluna, nella sede della Veneto, Vincenzo Consoli.

 

salvatore rossi ignazio viscosalvatore rossi ignazio visco

Da quel lontano gennaio - tra ricorsi al Tar ed esami sulla solidità patrimoniale degli istituti di credito - siamo arrivati a questo fine anno caratterizzato dal Decreto salvabanche, e dagli effetti attesi dai provvedimenti dei mesi scorsi. Il salvabanche, va detto chiaro, non è un regalo del governo agli istituti di credito. È un provvedimento che ha cercato, tra molti vincoli imposti dalla Bce, di tutelare il maggior numero di persone. Non tutte, ma i lacci erano stretti e lo saranno ancor di più fra 18 giorni, quando entrerà in vigore la normativa sul Bail-in .

 

UBI BANCA BRESCIAUBI BANCA BRESCIA

Se è vero che a Chieti come a Ferrara, ad Arezzo come nelle Marche ignari risparmiatori sono finiti in una trappola che ha cancellato parte dei loro risparmi, è anche vero che a fronte di comportamenti disonesti - che in più di un caso sono emersi - qualcuno avrebbe dovuto chiedersi come mai piccole banche di provincia remuneravano le obbligazioni della casa 15-20 volte di più di quanto non facesse, nel medesimo tempo, la Repubblica italiana, i cui Btp sui mercati finanziari si prendono con le pinze, mica sono i Fed funds statunitensi o i Bund tedeschi...

 

QUATTRO PARTITE

Le partite aperte si giocano in quattro aree: la riforma delle Bcc, le 371 banche di credito cooperativo che unite valgono il 14 per cento del sistema; i nuovi assetti proprietari delle quattro banche salvate a novembre, che Roberto Nicastro spera di vendere nei primi mesi del 2016; il consolidamento del sistema popolari e, infine, la partita del Nordest, che del mondo delle popolari è un sottoinsieme. Andiamo con ordine.

 

RENZI PADOAN RENZI PADOAN

Se il riordino del sistema delle Bcc, che avrà una o più capogruppo e che si svilupperà - secondo le dichiarazioni del premier Matteo Renzi sul modello del Crédit Agricole francese - è ormai a un passo, sono le popolari ad essere in prima fila e ogni ora sembra buona per l' annuncio più atteso. Dopo un lungo corteggiamento tra Ubi e Banco Popolare, ora i rumors danno per imminente un accordo tra la stessa Ubi e la Banca Popolare di Milano. L' annuncio sembra davvero vicino, anche se persistono resistenze a Bergamo, che con Brescia è una delle due sedi storiche di Ubi.

 

Nascerebbe la terza banca del Paese, fortissima, come lo sono Unicredit e Intesa Sanpaolo, nella zona più ricca d' Italia.

 

C' è un problema di poltrone: a oggi ci sono quattro presidenti (entrambe sono rette da un sistema duale) e due consiglieri delegati: troppi.

antonio patuelli premia gianni zoninantonio patuelli premia gianni zonin

Serve un capo azienda e un presidente. E c' è anche un problema strutturale. A oggi la Milano è una cooperativa popolare, mentre Ubi è una Spa. Si ingloba? Il problema è centrale, ma è certo che questa sarebbe una fusione tra forti, capace di creare valore.

 

DIECI MILIARDI

Apertissima è poi la partita a Nordest. Per richiamare la gravità della situazione in cui versano Popolare di Vicenza e Veneto Banca basta ricordare due dati: le due banche sono attese da aumenti di capitale per complessivi 2,5 miliardi di euro, mentre la sola Veneto Banca si calcola abbia bruciato oltre 3 miliardi riportando a 7,3 euro il valore di un titolo che era stato gonfiato fino a 42 euro.

 

ROBERTO NICASTROROBERTO NICASTRO

Cosa accadrà quando sarà la Vicenza - che era arrivata a scambiare le proprie azioni a 62 euro - a ribassare il valore? Probabilmente il crollo del valore sarà equiparabile e porterà il buco creatosi sotto la diretta gestione di Flavio Trinca, Vincenzo Consoli, Gianni Zonin e Samuele Sorato a circa dieci miliardi di euro. Tutti pagati dai soci delle due popolari. Restano da definire gli assetti proprietari dei nuovi istituti nati dal salvataggio di Banca Marche, Etruria, CariFerrara, CariChieti.

 

Il loro presidente, Roberto Nicastro, che ha avuto l' incarico dal ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan, conta di arrivare a un' asta nei primi mesi del 2016. Il pacchetto può fare gola, le banche sono ripulite e possono camminare da sole. Ma a chi interessano? Forse a una popolare che deve crescere e che qui potrebbe farlo salvaguardando la propria autonomia.

 

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…