AFFARI PICCOLO-BORGHESI IN MITTEL - LA STORICA FINANZIARIA VICINA AD ABRAMO-BAZOLI NEL CAOS: IL CONSIGLIO DECADUTO, L'AD BORGHESI A UN PASSO DALLE DIMISSIONI E CONSOB CHE GUARDA I BILANCI
Marigia Mangano per il "Sole 24 Ore"
Il caso Mittel tiene banco sul mercato. Dopo lo scontro in cda, che si è consumato martedì sera ed è culminato con le dimissioni di sei consiglieri, l'uscita dell'amministratore delegato Arnaldo Borgesi è ormai imminente e la Borsa sembra scommettere su altri colpi di scena. Tutto questo mentre la Consob, secondo indiscrezioni, avrebbe chiesto informazioni sull'ultimo bilancio della Mittel.
Martedì sera la maggioranza del cda si è dimessa a causa di una "frattura insanabile" con Borghesi. L'uscita di Massimo Tononi, Giorgio Franceschi, Stefano Gianotti, Gianbattista Montini, Giuseppe Pasini e Paolo Battocchi, ha fatto di conseguenza decadere l'intero consiglio che dovrà essere rinnovato all'assemblea degli azionisti Mittel convocata il 10 marzo prossimo (11 marzo in seconda convocazione).
All'origine dello scontro, a quanto trapela, ci sarebbero visioni divergenti sulle scelte strategiche di Mittel, improntate alla prudenza della storica compagine sociale della finanziaria. I rapporti con l'amministratore delegato Borghesi, però, stando a quanto si apprende, erano tesi già da tempo. E il lungo consiglio di amministrazione di martedì avrebbe di fatto sancito una rottura che era già agli atti.
Nel corso del board, inoltre, si apprende che Borghesi avrebbe sollevato anche alcuni rilievi su operazioni della passata gestione che - a suo avviso - evidenzierebbero un conflitto di interesse da parte di alcuni amministratori e sui cui ci sarebbero anche problemi di natura fiscale. Contestazioni non univoche, tanto che c'è chi ricorda che la Mittel ha acquistato la società di Borghesi, la Borghesi advisory all'inizio del 2013.
A questo punto, anche se tecnicamente Borghesi ha ancora le deleghe, con ogni probabilità la macchina ordinaria sarà portata avanti dall'attuale direttore generale Maurizia Squinzi. Sul nome del futuro amministratore delegato, invece, le consultazioni sarebbero in corso.
Nonostante il terremoto al vertice, in borsa il titolo ha reagito bene con le azioni che hanno guadagnato il 2,3% a 1,69 euro. Sono stati essenzialmente due i fattori che hanno sostenuto le quotazioni del titolo Mittel. Da un lato un report di Equita che, commentando i risultati annuali della finanziaria, ha mantenuto il giudizio hold (tenere) con un target prce di 2,4 euro. Per il broker i conti sono «in linea» con le aspettative a livello operativo, mentre «le svalutazioni hanno impattato sul risultato». Equita mantiene un "outlook cauto" sul 2014 in cui prevede un ritorno all'utile di 5 milioni.
Il secondo elemento che per gli addetti ai lavori ha giocato a favore di Mittel è di natura più speculativa. Sul mercato si guarda infatti al dopo Borghesi con l'idea che la finanziaria possa a questo punto accelerare su strategie e, magari, operazioni di natura straordinaria. Ieri circolavano indiscrezioni su un possibile canale di comunicazione tra Mittel e Palladio Finanziaria, la merchant bank vicentina guidata da Roberto Meneguzzo e Giorgio Drago.
Tuttavia tali voci non hanno trovato alcun riscontro concreto negli ambienti finanziari. E' chiaro, però, che la società deve fare i conti in primo luogo con risultati che comunque hanno risentito della crisi finanziaria generale. L'ultimo bilancio, quello al 30 settembre, è stato in peggioramento rispetto all'esercizio precedente con la perdita consolidata è cresciuta a 38,1 milioni, più del doppio rispetto al rosso di 17,9 milioni realizzato al 30 settembre del 2012.
Numeri su cui hanno pesato una serie di svalutazioni che hanno riguardato anche le attività finanziarie. Inoltre anche l'azionariato è in piena evoluzione con la famiglia Pesenti ormai fuori dal libro soci e spostata sul fronte obbligazionario e un socio chiave come Romain Zaleski, a cui fa capo il 19% circa di Mittel, in gravi difficoltà .





