luigi di maio danilo toninelli alitalia benetton atlantia

INCIUCIO NELL'ALTO DEI CIELI – I BENETTON PUNTANO QUALCHE CENTINAIO DI MILIONI SU ALITALIA PER SALVARE I DIVIDENDI DI AUTOSTRADE – SENZA I SOLDI DEI PEDAGGI I CONTI DELLA FAMIGLIA SAREBBERO IN ROSSO: L’INGRESSO IN ALITALIA SERVE COME SALVACONDOTTO PER LE CONCESSIONI, NONOSTANTE QUELLO CHE DICE TONINELLI – SE IL GOVERNO PROCEDE CON LA RISOLUZIONE DEI CONTRATTI RISCHIA DI DOVER PAGARE TRA I 20 E I 25 MILIARDI DI INDENNIZZI…

 

 

Ettore Livini per “la Repubblica”

 

GIOVANNI CASTELLUCCI

I Benetton puntano qualche centinaio di milioni su Alitalia per salvare la pioggia di dividendi (1,7 miliardi solo dal 2012) in arrivo ogni anno alla famiglia dalle autostrade di Atlantia, la gallina dalle uova d' oro del gruppo a rischio ritiro concessione dopo la tragedia del Ponte Morandi.

 

PONTE MORANDI GENOVA

Nessuno, ovviamente, ammetterà mai l' inciucio. Anzi. Il ministro dei trasporti Danilo Toninelli ha ribadito ieri di essere pronto a procedere «alla risoluzione unilaterale del contratto senza indennizzi ». A credergli però sono rimasti in pochi e soprattutto non Piazza Affari: i titoli Atlantia hanno chiuso ieri con un balzo del 2,5%, con il mercato convinto che i Benetton - togliendo le castagne dal fuoco a Luigi Di Maio su una partita esplosiva come Alitalia - si siano messi in tasca un salvacondotto per continuare a tenere fino alle scadenze (dal 2032 al 2050) le concessioni dei 3.325 km di tratte che gestiscono in Italia.

toninelli di maio aereo di stato

 

I Benetton hanno già investito due volte in Alitalia con i "capitani coraggiosi" e con Etihad perdendo 200 milioni. Di fronte al rischio di vedersi scippare le autostrade, però, i vertici del gruppo hanno capito di essere obbligati al tris. Senza i soldi garantiti dai pedaggi, infatti, i conti della famiglia sarebbero in rosso: i maglioncini e la moda hanno perso dal 2013 oltre 600 milioni.

luciano benetton

 

I dividendi distribuiti da Autogrill - un centinaio di milioni dal 2012 - non bastano nemmeno a colmare il "buco" nel tessile. I bilanci di Ponzano Veneto dipendono così come una droga dai rubinetti di Atlantia, che ha generato il 54,7% dei suoi profitti nel 2018 - secondo dati de Il Sole 24 Ore elaborati con R&S-Mediobanca - con le attività autostradali in Italia.

I Benetton hanno provato a diversificare le attività, comprando Abertis in Spagna, entrando con Cellnex nel business delle torri tlc e rilevando il 15% di Getlink, il tunnel sottomarino sotto la Manica.

 

GIOVANNI CASTELLUCCI E FABIO CERCHIAI

Queste operazioni - finanziate in buona parte con il fiume di denaro arrivato dalle concessioni tricolori - hanno però ancora un ritorno relativo. Non solo: la morte di Gilberto, la mente finanziaria della famiglia, ha lasciato un vuoto difficile da colmare al vertice, facendo scricchiolare gli equilibri finanziari della famiglia.

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Il rischio di perdere altri soldi con Alitalia è insomma più che giustificato se con questo sacrificio - come sono convinti i Benetton - si arriverà a un armistizio con l' esecutivo e con i grillini, che nei giorni scorsi hanno messo nel mirino pure presunti "extra-profitti" di 800 milioni incassati da Aeroporti di Roma, altra azienda del gruppo.

 

DANILO TONINELLI

Le basi giuridiche per la risoluzione dei contratti autostradali, per Ponzano, non ci sono. E in ogni caso, per i Benetton, lo Stato dovrebbe pagare ad Atlantia un indennizzo tra i 20 e i 25 miliardi per il ritiro delle concessioni. Ma infilarsi in un contenzioso di questo genere significherebbe bloccare tutti i business del gruppo per anni. Di fronte a questo scenario, quindi, meglio turarsi il naso e aprire il dossier Alitalia. Sperando che il "do ut des" funzioni davvero.

IL MONCONE CROLLATO DEL PONTE MORANDILUCIANO BENETTON

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...