QUANDO SI TRATTA DI FARCI TIRAR FUORI I SOLDI, SI TROVA SEMPRE UNA NUOVA IDEA - APPLE COLLABORA CON GOLDMAN SACHS PER CREARE UNA CARTA DI CREDITO SINCRONIZZATA CON UN’APP - LA COLLABORAZIONE TRA I DUE COLOSSI PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE NEL MONDO DEI SERVIZI FINANZIARI - E’ UNO DEGLI OBIETTIVI DELLA CASA DI CUPERTINO CHE PUNTA A DIVERSIFICARE MA PER OPERARE HA BISOGNO DI UNA LICENZA BANCARIA…
Flavio Pompetti per “il Messaggero”
Il gigante della tecnologia Apple sta collaborando con la Goldman Sachs per rivoluzionare il mondo finanziario: insieme, le due società emetteranno una carta di credito sincronizzata con una app per iPhone, che funzionerà da sportello bancario mobile. La Apple sta cercando già da qualche tempo di avventurarsi nel campo, ma lo ha fatto finora in modo frammentario, con offerte che hanno incontrato un successo solo parziale.
La sua app Apple Pay è stata scaricata da solo un quarto dei possessori di iPhone, e ha fatturato appena l' 1% delle intere vendite di servizi (39,5 miliardi di dollari) offerti dalla società di Cupertino l' anno scorso. Allo stesso modo le banche hanno corteggiato la Apple nel tentativo di sviluppare piattaforme comuni. Un piccolo istituto del Rhode Island concede prestiti specifici a chi vuole comperare gli iPhone di ultima generazione; un' altra gestisce i fondi depositati dai clienti nei profili di Apple Pay.
Si tratta però di accordi limitati e provvisori, mentre Tim Cook e i suoi compagni vogliono di più: sanno che è arrivato il momento di ovviare ai primi segni di stanchezza che il mercato ha dimostrato di recente nei riguardi degli iPhone, e per questo puntano a coniugare la tecnologia e il bacino di utenza della Apple con i servizi di una banca di grandi dimensioni.
La Citigroup per tutto il 2017 ha studiato l' opportunità di portare i suoi 18 milioni di correntisti digitali su una piattaforma mobile disegnata dalla Apple, e un simile progetto è stato avviato anche dalla J.P. Morgan. Alla fine la proposta più convincente è risultata quella della Goldman, perché le due aziende sono in qualche modo affini: sono entrambe dotate di disponibilità finanziaria pressoché illimitata, e nessuna delle due ha vincoli scomodi da violare nei confronti della triade di giganti delle carte di credito (Mastercard, Visa e American Express).
L'unione è inoltre dettata dalla legge, la quale dice che nessuna azienda, per quanto sana, ricca e dominante nel suo mercato, può operare da sola nel mercato finanziario senza aver prima ottenuto una licenza bancaria. La creazione di divisioni separate è stata operata con successo dalle case automobilistiche nell' ultimo decennio del secolo scorso, quando si sono dotate di istituti di credito per la vendita assistita delle vetture.
Oggi è il turno delle grandi aziende della comunicazione a tentare il salto del fossato, e l'intera Silicon Valley guarda con trepidazione all' iniziativa Apple-Goldman. Amazon l' anno scorso dopo aver acquistato la catena di mercati alimentari di alta gamma Whole Food ha cominciato a lavorare all'idea di fornire servizi finanziari ai suoi clienti; Sqare Inc che produce i lettori di carte di credito per gli iPhone ha fatto richiesta di una licenza bancaria nello stato dello Utah.Anche la Goldman Sachs ha buoni motivi che la spingono a tentare l' avventura. Dopo un secolo e mezzo di vita la banca di affari è ancora legata al modulo della gestione dei grandi patrimoni: non dispone di filiali e non ha contatto con i piccoli risparmiatori. La collaborazione con Apple le fornirà un accesso immediato a 1,3 miliardi di loro.