angela ahrendts

APPLE SILURA L’ANGELA CUSTODE - IL GRUPPO DI CUPERTINO CONGEDA ANGELA AHRENDTS, LA MANAGER PIÙ PAGATA DELLA “MELA” (24 MILIONI DI DOLLARI L’ANNO) - ERA CONSIDERATA L'EREDE DI TIM COOK E GESTIVA L’INTERA RETE DEGLI STORE APPLE, CIOE’ 506 NEGOZI SPARSI IN TUTTO IL MONDO - IL SUO ADDIO E’ INATTESO E NEL COMUNICATO SI PARLA DI “NUOVI OBIETTIVI PERSONALI”. SCONTA LA CRISI DI VENDITE DELL’IPHONE?

Maddalena Camera per “il Giornale”

ANGELA AHRENDTS

 

Angela Ahrendts, vicepresidente di Apple e capo della divisione retail (i negozi della Mela) lascia il suo posto di lavoro. Ma la manager inglese, classe 1960, non ha di che preoccuparsi, visto che per anni, prima in Burberry e poi in Apple è stata uno dei manager più pagati del Regno Unito e degli Usa. Il suo ultimo stipendio è stato pari a 24 milioni di dollari, il doppio di Tim Cook, l' ad della società di Cupertino. Il che garantisce buone possibilità di sopravvivenza a lei e al marito «casalingo», che ha deciso di non lavorare più diversi anni fa per occuparsi dei tre figli della coppia.

 

ANGELA AHRENDTS AD BURBERRY

L'addio di Angela Ahrendts, è apparso inatteso perché fino all' anno scorso doveva essere proprio la manager a prendere le redini di Apple, in caso di ritiro di Cook. Nello stringato comunicato in cui la Mela ha annunciato la dipartita del manager più pagato del gruppo si parla genericamente di «nuovi obiettivi personali e professionali».

 

Con Ahrendts che afferma di «aver trascorso in Apple gli anni più stimolanti della sua (brillantissima ndr) carriera professionale» ma che ora sente il bisogno di passare il testimone. Il suo successore è molto meno «smart» ed è una scelta interna. Si tratta di Deirdre ÒBrien, capo delle risorse umane che ora gestirà anche i 506 negozi sparsi nel mondo, dove si concentrano gran parte dei 132mila dipendenti di Cupertino. Certo sono anche quelli che guadagnano meno rispetto agli sviluppatori di hardware o software o ai responsabili marketing ma sono diventati sempre più centrali viste le politiche del gruppo. I punti vendita infatti sono diretti.

TIM COOK

 

Un' idea che Steve Jobs aveva mutuato da un grande italiano, Adriano Olivetti che, nel 1954, aveva aperto un negozio sulla quinta strada a New York per esporre (e vendere ovviamente) le macchine da scrivere e da calcolo prodotte ad Ivrea. L'idea è rimasta alla base del marketing di Apple tanto che i negozi, realizzati con gli stessi materiali e colori (quelli originali scelti da Jobs) in tutto il mondo, sono diventati piazze digitali, dove si tengono anche corsi e workshop.

 

Certo nel 2014 l' arrivo di miss Ahrendts che aveva portato al successo il vecchio marchio della moda inglese Burberry era stato visto come un tentativo di trasformare l'Apple Watch (e non solo) in un oggetto di lusso. Ma la chiave del digitale è l' elaborazione dei dati. E dunque ora Apple conta di crescere non sull' hardware - vedi il taglio alla produzione degli iPhone davanti a un mercato cinese che non corre più come prima - ma offrendo servizi e contenuti. Tanto che gli analisti di Jp Morgan vedrebbero bene, per Cupertino, l' acquisto di Netflix, la regina della tv online.

TIM COOK DR. DRE

Ultimi Dagoreport

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E ALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

giovanni caravelli giorgia meloni francesco paolo figliuolo

DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE. PRENDERÀ IL POSTO DI NICOLA BOERI (CHE FU SCELTO DALLA CAPA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, IN CHIAVE ANTI-CARAVELLI) – PARE CHE LA DUCETTA SIA RIMASTA STREGATA DAL PIGLIO MARZIALE DI FIGLIUOLO, AL PUNTO DA PIAZZARLO SULL’IMPORTANTE POLTRONA GIUSTO PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO POST-ALLUVIONE IN EMILIA E ROMAGNA (26/12/24) – LA NOMINA, ''VOLATA'' SOPRA CARAVELLI E MANTOVANO, FA STORCERE IL NASO ANCHE A VARIE FORZE MILITARI: NON ERA MAI ACCADUTO CHE AI VERTICI DELL’AISE CI FOSSERO TRE GENERALI DELL’ESERCITO (CARAVELLI, FIGLIUOLO E ZONTILLI)...

giorgia meloni matteo salvini luca zaia vincenzo de luca tribunale

DAGOREPORT - SE DOMANI SALVINI SARÀ CONDANNATO, CHE FARÀ LA DUCETTA DEI DUE MONDI? CHIEDERÀ AL LEADER DELLA LEGA DI DIMETTERSI, RISCHIANDO DI FAR CADERE IL GOVERNO, O ATTACCHERÀ LA MAGISTRATURA ACCUSANDOLA DI AVER SFORNATO UNA “SENTENZA POLITICA”? LA SECONDA CHE HAI DETTO! - A QUEL PUNTO, "TOGHE ROSSE" VARRÀ ANCHE PER SANTANCHÈ, CHE RISCHIA IL RINVIO A GIUDIZIO? – ANNO NUOVO, ROGNE NUOVE: LE REGIONALI AD APRILE 2025 CON LE GRANE CAMPANIA E PUGLIA E IL CASO VENETO DEL DOPO-ZAIA – MELONI PONTE TRA TRUMP E L’UE? UNA FREGNACCIA CHE FA INCAZZARE FRANCIA, GERMANIA E POLONIA: PER PARLARE CON IL NUOVO BOSS DELLA CASA BIANCA, NON ABBIAMO BISOGNO DELLE SMORFIE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?