ARANCIA FIN-MECCANICA! - QUANTO IMPIEGHERA’ ALESSANDRO PANSA A FARE LA SCARPE ALL’INDAGATO ORSI CON LA BENEDIZIONE DI GRILLI? - CORRUZIONE INTERNAZIONALE, RICICLAGGIO, PRESUNTE TANGENTI ALLA LEGA: QUANTI GUAI PER IL PRESIDENTE CHE POTREBBE PAGARE ANCHE PER IL “DOSSIER GENOVA”, IL PROGETTO DI (S)VENDITA DI ANSALDO ENERGIA E ANSALDO BREDA ALLA SIEMENS E ALL’HITACHI…..

Antonella Baccaro per il "Corriere della Sera"

Non è (solo) l'inchiesta avviata dai magistrati di Napoli per corruzione internazionale e antiriciclaggio, il «tallone di Achille» che potrebbe portare Giuseppe Orsi, amministratore delegato e presidente di Finmeccanica, a perdere progressivamente le deleghe in favore del direttore generale Alessandro Pansa.

Se le voci dell'avvicendamento «dolce» in questi giorni si fanno sempre più ricorrenti è perché nei ministeri che vigilano sul gruppo dell'aerospazio e della difesa, che ha chiuso il 2011 con perdite per 2,3 miliardi, si sta valutando Orsi sul dossier più scottante: il «caso Genova», cioè la dismissione di Ansaldo Energia e AnsaldoBreda e le conseguenze per la città.

Un capitolo che il manager anche ieri, dal salone di Farnborough (Londra) ha lasciato intendere di voler chiudere entro la fine dell'anno per centrare l'obiettivo di un incasso da tutte le cessioni di un miliardo di euro. Gli interventi dispiegati, ha detto Orsi ieri, determineranno un impatto netto sull'Ebita di circa 440 milioni per il 2012-2013, il 55% dei quali potrà essere conseguito nell'esercizio in corso.

Come è noto, il gruppo tedesco Siemens starebbe trattando con quello italiano per l'acquisto di una quota in Ansaldo Energia. Mentre, secondo fonti sindacali, i giapponesi di Hitachi starebbero realizzando una due diligence su AnsaldoBreda e forse anche su Ansaldo Sts.

«A domande sulle dismissioni non rispondiamo» ha detto ieri Pansa, forse non a caso, spiegando che si tratta di «un processo complesso che richiede riservatezza» su cui «stiamo lavorando alacremente e seriamente con il supporto del governo».
Il fatto è che la modalità delle dismissioni individuata dall'amministratore non piacerebbe al governo perché orientata all'obiettivo di fare subito cassa.

Qualche segnale di dissenso è emerso con chiarezza venerdì scorso, quando il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, in un'audizione alla Camera sulle dismissioni del gruppo ha precisato: «Ci sono settori di attività di Finmeccanica che probabilmente non rientrano nell'interesse specifico dell'azienda ma che possono essere di interesse del Paese, come il ferroviario» e «che l'Italia deve fare il possibile di mantenere al suo interno».

Una frase che lascia poco spazio a dubbi: per Passera gli asset non vanno svenduti per questo, prima della dismissione, devono essere opportunamente valorizzati.
Ma soprattutto, secondo il ministro che ha preso a cuore il «caso Genova», vanno evitate le operazioni che portano altrove brevetti, tecnologie e lavoro. Ecco perché vengono escluse operazioni meramente finanziarie effettuate tramite fondi, mentre per l'ingresso di colossi stranieri le modalità vanno valutate con estrema attenzione.

Una partita complessa che il governo starebbe pensando di far gestire a Pansa, da sempre appoggiato dal ministro del Tesoro, Vittorio Grilli, attraverso il sistema del travaso delle deleghe in suo favore, operazione che già una volta però, a maggio scorso, non è riuscita, dimostrando la capacità di Orsi di stare a galla.

Non è indifferente per le sorti del manager la vicenda giudiziaria che lo coinvolge circa la presunta tangente di dieci milioni alla Lega. A chi ieri gli ha chiesto chiarimenti in merito, Orsi ha dato una notizia: «Il mio avvocato ha ricevuto qualche settimana fa la notifica della Procura che ha chiesto la proroga delle indagini».

 

ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSIVITTORIO GRILLI NUCLEARE NUCLEARE AnsaldoBreda

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