IL NO DI ATENE ALLA TROIKA DEPRIME LE BORSE. MILANO -0,4% - IL REGALINO DI DE BENEDETTI ALLE BANCHE: DOPO SORGENIA, SI DEVONO ACCOLLARE PURE LE AZIONI DI TIRRENO POWER

1.BORSA: IL NO DI ATENE ALLA TROIKA PESA SUI LISTINI, MILANO CHIUDE A -0,44%

tsipras varoufakis tsipras varoufakis

Radiocor - Milano, 30 gen - La Grecia torna a innervosire i mercati internazionali. Dalla missione di oggi ad Atene del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, e' emerso che il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis non vuole trattare con la troika, per quanto abbia aggiunto di voler cooperare con Ue, Bce e Fmi. La replica di Dijsselbloem e' stata abbastanza fredda, 'non basarsi sugli accordi - ha dichiarato - non e' una buona strada', quando in mattinata il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, aveva messo in chiaro la posizione di Berlino: 'Non ci faremo ricattare dalla Grecia'.

YANIS 
VAROUFAKIS 
YANIS VAROUFAKIS

 

I danni, tuttavia, sono stati limitati e a Piazza Affari il Ftse Mib ha perso lo 0,44% e il Ftse All Share lo 0,31%, quando a Parigi il Cac40 e' scivolato dello 0,59%, a Francoforte il Dax30 dello 0,41%, mentre il Dow Jones a New York sta facendo peggio (-0,80%). Intanto sul fronte dei cambi, la moneta un ica e' scesa a 1,1287 dollari (1,1333 in avvio e ieri in chiusura), passando di mano a 132,55 yen (133,56 in avvio e 133,74 ieri), con il biglietto verde che vale 117,45 yen (117,85 e 118). Il petrolio Wti recupera terreno, salendo dello 0,97% a 45 dollari al barile.

 

A Piazza Affari tra i titoli hanno recuperato Tenaris (+3,06% a 12,48 euro), e Saipem (+2,29% a 8,03 euro), dopo le pesanti vendite della vigilia, sulla scia del leggero rialzo del prezzo del petrolio. Non e' riuscito a mantenersi sui massimi della giornata, invece, il titolo Eni che e' scivolato dello 0,20% a 14,9 euro. Positive le azioni della Banca Popolare di Milano (+2,30% a 0,712 euro), in controtendenza rispetto al comparto bancario, che ha visto Mps mettere a segno la peggiore performance del Ftse Mib e una delle peggiori dell'intero listino (-7,83% a 0,4 euro).

Jeroen Dijsselbloem Jeroen Dijsselbloem

 

L'istituto senese dovra' affrontare un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e il mercato teme che l'operazione possa invece avere una entita' maggiore. Nel comparto bancario deboli anche Unicredit (-2,88% a 5,235 euro), Bper (-1,64% a 5,995 euro), e Ubi banca (-1,21% a 6,11 euro). Tornando ai titoli premiati da gli acquisti, Salvatore Ferragamo (+2,03% a 25,66 euro) festeggia i ricavi del 2014, superiori alle attese, con World duty free (+1,88% a 9,77 euro), che consolida il balzo della vigilia, sostenuto dalla scommessa per una operazione straordinaria.

 

 

2.TIRRENO POWER: C'E' ACCORDO CON BANCHE SU DEBITO, SI CONVERTONO 540 MLN

tirreno power centrale di vado ligure tirreno power centrale di vado ligure

Radiocor - Per Tirreno Power, la ex genco Enel controllata al 50% da Gdf-Suez e partecipata al 39% da Sorgenia, la ristrutturazione del debito e' in dirittura d'arrivo e ricalca, per alcuni aspetti, quella implementata dalla stessa Sorgenia. Dopo intensi negoziati, secondo quanto risulta a Radiocor, la societa' avrebbe trovato un accordo con le banche creditrici (guidate da Unicredit), per ristrutturare il debito da 890 milioni di euro, di cui oltre la meta' viene dichiarato in eccesso in virtu' del forte peggioramento delle prospettive della generazione elettrica.

 

rodolfo carlo edoardo de benedetti con il paadre rodolfo carlo edoardo de benedetti con il paadre

Nel dettaglio, circa 290 milioni di debito verranno convertiti in strumenti partecipativi e altri 250 in un bond convertibili, mentre i restanti 350 verranno coperti attraverso un apporto dei soci (ancora da definire nel dettaglio ma stimabile poco sopra 100 milioni) e un riscadenzamento del debito stesso.

 

L'unica differenza con il salvataggio di Sorgenia e' dunque che le banche rilevano strumenti ibridi e non azioni, mentre e' identico lo strumento giuridico (ex articolo 182 bis del codice fallimentare) con cui verra' implementata la procedura. Il piano, sdoganato oggi dal cda di Tirreno, verra' sottoposto domani all'approvazione dell'assemblea degli azionisti di Tirreno Power, che dovra' pronunciarsi in particolare sull'apporto di capitale dei soci.

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