joe biden inflazione

ATTENZIONE ALL’INFLAZIONE! - I PREZZI AL CONSUMO NEGLI USA A GENNAIO SONO SALITI DEL 7,5%, AI MASSIMI DAL FEBBRAIO DEL 1982. L’AUMENTO SU BASE MENSILE È STATO DELLO 0,6% - A CONTRIBUIRE SONO STATI I PREZZI DELLE AUTO USATE, SCHIZZATI DEL 40,5%, GLI ALIMENTARI (+7%) E SOPRATTUTTO L’ENERGIA, CHE SALE DELLO 0,9% RISPETTO A DICEMBRE E DEL 27% SU BASE ANNUA - E ORA TOCCHERÀ ANCHE ALL'EUROPA...

Da www.ansa.it

 

INFLAZIONE

Fiammata dell'inflazione anche negli Usa.

 

I prezzi al consumo negli Stati Uniti in gennaio sono saliti del 7,5%, ai massimi dal febbraio 1982 e oltre le previsioni del mercato.

 

L'aumento su base mensile è stato dello 0,6%, sopra le attese degli analisti. L'incide core dell'inflazione, quello al netto di energia e alimentari e il preferito della Fed, ha segnato un aumento del 6% accelerando rispetto al 5,5% di dicembre.

 

joe biden

I prezzi delle auto usate, schizzati del 40,5% rispetto a gennaio dello scorso anno, hanno contribuito al balzo dell'inflazione. Gli alimentari hanno segnato un aumento del 7%, spingendo al rialzo i prezzi dei ristoranti e dei fast-food, rincarati dell'8%.

 

I prezzi dell'energia sono saliti dello 0,9% rispetto a dicembre e del 27% su base annua.Il dato dell'inflazione Usa trascina lo spread tra Btp e Bund che sale a 160 punti base, rispetto ai 155 punti dell'avvio di seduta. Il rendimento sale all'1,84%, portandosi ai livelli di metà maggio 2020.

 

joe biden 1

Schizzano le chance di un aumento dei tassi da mezzo punto percentuale da parte della Fed in marzo. In seguito al balzo dell'inflazione, gli swap indicano una 1 chance su 2 che la Fed alzi il costo del denaro di 50 punti base. 

 

"La Fed ha offerto un sostegno straordinario durante la crisi. Data la forza della nostra ripresa e la recente velocità dei rialzi dei prezzi, è appropriato per la banca centrale ricalibrare il sostegno". Lo afferma la Casa Bianca.

 

joe biden janet yellen

"Anche se il dato" sull'inflazione è alto, "si continua a prevedere un allentamento dei prezzi sostanziale entro la fine del 2022": "continueremo a usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per vincere la battaglia" dei prezzi. Lo afferma Joe Biden.

 

LE PREVISIONI EUROPEE - In Europa la Commissione ha rivisto al rialzo le attese sull'inflazione per gli alti prezzi dell'energia, ma anche per l'ampliamento delle pressioni inflazionistiche su altre categorie di beni a partire dall'autunno.

 

Nel complesso, l'inflazione nell'area dell'euro, secondo le stime di Bruxelles, nel 2022 arriverà al 3,5% (il 3,9 nell'Ue) prima di scendere all'1,7% (1,9% nell'Ue) nel 2023. Per l'Italia l'inflazione dopo l'1,9% del 2021 è attesa sopra il livello dell'eurozona e al 3,8% nel 2022, per andare poi scendere all'1,6% nel 2023. In autunno l'inflazione nell'eurozona era stata stimata al 2,4% nel 2021, al 2,2% nel 2022 e all'1,4% per il 2023.

 

PAOLO GENTILONI

"L'inflazione ha alzato la testa negli ultimi mesi del 2021", rispetto alle precedenti stime "ci si attende che i prezzi dell'energia restino alti per un lungo periodo e questo creerà problemi su alcune categorie di beni e servizi". Lo sottolinea il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni presentando le stime economiche invernali. "L'incertezza resta a livelli preoccupanti", spiega il commissario parlando comunque di "rischi bilanciati per l'economia". "I fondamentali restano solidi, ci aspettiamo che l'economia Ue riprenderà slancio", aggiunge.

 

PAOLO GENTILONI E MARIO DRAGHI

"Il contesto italiano è quello di un'economia che tende a riprendere i livelli di crescita pre-pandemia forse più velocemente di quanto immaginato tempo fa. Le previsioni di crescita positive sono collegate alla buona attuazione del Pnrr sul quale il governo italiano è pienamente impegnato. Noi in tutte le nostre previsioni abbiamo considerato l'influenza dei Pnrr nazionali sugli investimenti, come se andasse tutto nella direzione giusta".

 

L'APPELLO DEI SINDACATI EUROPEI -Nelle previsioni economiche diffuse oggi la Commissione Ue "è chiara sul fatto che il forte aumento dei prezzi dell'energia e le strozzature sul lato dell'offerta sono responsabili dell'aumento dell'inflazione". I salari "non figurano come un fattore aggravante".

inflazione usa

 

Lo dichiara in una nota Liina Carr, segretaria della confederazione europea dei sindacati Etuc. "La Commissione afferma che il terzo trimestre del 2021 ha visto 'il tasso di crescita più lento da quando è scoppiata la pandemia' e che i salari sono scesi in termini reali "tenendo conto del forte aumento dei prezzi al consumo", nota quindi: "E' chiaro che i lavoratori dovranno essere compensati per le recenti perdite, nonché i salari sono stati molto indietro rispetto alla produttività per l'ultimo decennio".

 

inflazione 5

Secondo il sindacato europeo "il fatto che l'economia europea sia tornata ai suoi livelli pre-pandemici così rapidamente" va chiaramente legato al Recovery e alle rapide risposte politiche, contrariamente all'austerità del 2008 "che ha solo prolungato la crisi". "Forti investimenti pubblici sono fondamentali per stimolare la crescita", segnala dunque l'Etuc e serve "una profonda revisione delle regole di bilancio, se l'attuale ripresa deve essere sostenuta per affrontare le grandi sfide che ci attendono".

 

E' "assolutamente necessaria" una riforma delle regole economiche Ue, sottolinea quindi Carr, "per garantire che gli investimenti pubblici continuino nella misura necessaria a superare la pandemia, anche per far fronte alla 'maggiore pressione' sui servizi sanitari pubblici prevista dalle attuali previsioni".

joe biden raffreddato alla cop26

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…