ACCA’ NISCIUNO È FED – BEN BERNANKE, IL BOSS DELLA FEDERAL RESERVE, NEI GUAI PER AVER ANTICIPATO LE MANOVRE MONETARIE AI BIG DI WALL STREET – IL WSJ RIVELA: INFORMÒ DIVERSI INVESTITORI DELL’ACQUISTO DI 400 MILIARDI DI DOLLARI DI OBBLIGAZIONI, CONSENTENDO DI COMPRARLI PRIMA A PREZZI CORRENTI – UNA “FUGA DI NOTIZIE” CONTROLLATA CHE SERVE A ENTRAMBE LE PARTI. MA LA LINEA DI CONFINE CON LA LEGALITÀ È MOLTO SOTTILE…

Maurizio Molinari per "la Stampa"

I vertici della Federal Reserve avvertono in anticipo i grandi investitori di Wall Street sulle maggiori manovre monetarie in programma al fine di condizionare a loro favore i movimenti dei mercati. A svelare tale insolita e spericolata, strategia è il Wall Street Journal , ricostruendo come il 15 agosto il presidente della Federal Reserve, Ben Bernake, informò in privato l'economista Nancy Lazar dell'Operazione Twist che il 21 settembre seguente avrebbe portato all'acquisto di 400 miliardi di dollari di obbligazioni del Tesoro a 10 anni.

Averlo saputo in anticipo consentì a Lazar di suggerire a numerosi importanti investitori di acquistare nelle cinque settimane seguenti titoli del Tesoro a 10 anni ai prezzi correnti, ottenendo poi grazie all'Operazione Twist profitti di considerevole portata.

Bernanke ebbe analoghi colloqui con altri grandi investitori e il risultato fu di far diffondere le voci sull'Operazione Twist spingendoli ad acquistare le obbligazioni decennali in anticipo sulla mossa della Fed, aiutandola così di fatto a far salire i prezzi e diminuire gli interessi ovvero nell'operazione finanziaria tesa ad abbassare il costo del denaro. Si è trattato dunque di una fuga di notizie controllata che ha portato vantaggio ad entrambe le parti perché la Fed ha visto rafforzato l'impatto del suo intervento mentre gli investitori hanno registrato ampi profitti.

Per Jan Hatzsius, capo economista di Goldman Sachs, simili incontri informali sono frequenti durante il corso dell'anno fra gli alti dirigenti della Federal Reserve ed un numero molto selezionato di economisti e grandi investitori: le norme della Fed li consentono in base ad un regolamento molto dettagliato, che si basa su un meccanismo di domande e risposte nel quale a porre i quesiti sono proprio gli uomini di Bernanke, o lui stesso. Tuttavia proprio tali domande, nella loro formulazione, consentono agli investitori di intuire spesso in quale direzione la Federal Reserve intende muoversi, riuscendone così ad anticipare le mosse.

Fra i personaggi più coinvolti in tali «incontri informali» c'è William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York e vicecapo del Federal Open Market Committee responsabile della guida della politica monetaria americana. «Ammetto che si può trarre l'impressione che alcuni grandi investitori hanno un accesso privilegiato a informazioni cruciali - afferma - ma tali incontri in realtà sono molto importanti in una fase come questa che vede i mercati sotto pressione» perché consente di orientare il movimento di grandi capitali in direzioni favorevoli all'economia.

Non si tratterebbe dunque di una lampante violazione della libera competizione sui mercati finanziari bensì di uno strumento teso ad armonizzare in qualche maniera i movimenti dei capitali pubblici e privali. Il sottile confine che passa fra i due scenari è tale da descrivere con chiarezza l'entità delle preoccupazioni di Ben Bernanke per l'incombere di una nuova grave crisi finanziaria.

 

bernankeFederal Reserve logowall streetGOLDMAN SACHS

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