TRA MOGLIE E MARITO IL PM METTE IL DITO - SAPETE PERCHé L'EX PRESIDENTE DI CARIGE BERNESCHI VA IN CARCERE? QUANDO ERA AI DOMICILIARI, HA FATTO CHIAMARE UN BROKER DALLA MOGLIE E SI E' MESSO A URLARE DI "SPOSTARE SOLDI”!

Giuseppe Filetto e Marco Preve per "la Repubblica"

Lo chiamavano il banchiere contadino anche per quel suo tono di voce inconfondibile: urlato. Quello che zittiva consigli di amministrazione e politici, ma che due giorni fa lo ha tradito. Giovanni Berneschi, 77 anni, ex presidente di Carige nonché vicepresidente Abi fino a poche ore fa, da ieri sera è in carcere in cella di isolamento.

Era già agli arresti domiciliari perché accusato di aver truffato il ramo assicurativo del suo gruppo e aver riciclato in Svizzera almeno 20 milioni di euro, ma avrebbe violato l'obbligo di non avere contatti con altre persone, esclusi i congiunti.

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Genova, mercoledì mattina, hanno intercettato due telefonate della moglie, Umberta Rotondo. Con il suo cellulare chiamava quello di un probabile broker o mediatore d'affari. Ma in sottofondo si sente chiaramente una terza voce: quella di Berneschi che pilota la consorte con ordini perentori, mezze parole tipo «soldi» e «spostare».

Si coglie una frase «digli di fare quella cosa», e poi suoni indistinti che potrebbero in realtà essere espressioni dialettali. Quelle che compaiano ripetutamente nelle intercettazioni già depositate. Così l'aggiunto Nicola Piacente e il pm Silvio Franz ieri hanno chiesto
un aggravio dell'ordinanza, per revocare i domiciliari a favore della detenzione in carcere nell'istituto di Pontedecimo.

Il provvedimento gli è stato notificato al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Adriana Petri, in cui il banchiere era assistito dall'avvocato Maurizio Anglesio
e si è difeso sostenendo che i soldi in Svizzera non sarebbero frutto di plusvalenze da compravendite immobiliari a danno delle assicurazioni Carige Vita Nuova di una decina di anni fa, bensì la maturazione di un capitale iniziale collocato oltralpe nel 1993.

Particolare non indifferente, è proprio l'anno di morte del consuocero a nome del quale Berneschi, in diverse telefonate con la nuora, aveva pensato di addebitare la proprietà di 13 milioni scudati, oggetto di un rilievo di Bankitalia.

E di nuovo in quell'occasione, secondo gli ispettori di via Nazionale, Berneschi aveva
messo di mezzo la sua Umbertina, visto che metà di quei soldi erano stati intestati alla donna, casalinga e priva di reddito, la cui principale attività è quella di badare alla piccola tenuta agricola di Ortonovo.

È l'unico svago conosciuto di Berneschi, che si ritiene persona modesta anche se in
un'intercettazione sfiora il ridicolo. L'ex presidente della banca con 20 milioni sotto sequestro e forse altrettanti in Svizzera, parla del suo reddito con un funzionario Carige che ne guadagna meno di 3 mila al mese: «Ne ho un milione e mezzo perché ho i miei redditi personali di case e affitti... vivo modestamente come un impiegato» e il suo interlocutore fantozzianamente conferma «lo so, lo so, fa vita come me» e Berneschi «vivo come una volta...vivo come lei».

Sul fronte Carige intanto si apre un filone interessante. In una cassaforte della Fondazione, fino a poco tempo fa presieduta da Flavio Repetto, grande avversario di Berneschi, i finanzieri hanno trovato e prelevato un dossier su alcune operazioni del comparto assicurativo. Visto che non c'era una ragione perché si trovasse lì, il sospetto è che l'incartamento fosse una delle "armi" dello scontro sotterraneo in corso da anni tra i due vecchi nemici.

 

GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTOBerneschi BANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIA CARIGE BERNESCHI ARRESTATO BANCA CARIGE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…