PROFUMO DI BINI SMAGHI (LA TOSCANIZZAZIONE RENZIANA AVANZA) - MENTRE IL FRATELLO LEONARDO VA A F2I, IL BANCHIERE LORENZO È IL CANDIDATO PER IL MONTE DEI PASCHI - PROFUMO MOLLERÀ DOPO L'AUMENTO DI CAPITALE

Lorenzo Bini Smaghi Lorenzo Bini Smaghi

Tommaso Strambi per http://www.lanazione.it/

 

Ci potrebbe essere Rocca Salimbeni nel futuro di Lorenzo Bini Smaghi. L’ex componente del comitato esecutivo della Bce avrebbe ricevuto, nelle ultime ore, diverse telefonate dalla Fondazione Monte dei Paschi per sondare la disponibilità a subentrare al presidente Alessandro Profumo all’indomani dell’aumento di capitale da 3 miliardi che banca Mps lancerà alla fine di maggio per coprire lo shortfall evidenziato dagli stress test autunnali. Nonostante l’Ente di Palazzo Sansedoni sia orientato a confermare gli attuali vertici (oltre al presidente anche il ceo Fabrizio Viola) alla guida dell’istituto senese, Profumo avrebbe intenzione di lasciare Rocca Salimbeni una volta completata, appunto, la ricapitalizzazione che segue quella monstre da 5 miliardi dell’estate scorsa.

lorenzo bini smaghi con veronica de romanis nozze carrailorenzo bini smaghi con veronica de romanis nozze carrai

 

Un’indiscrezione anticipata lo scorso 5 marzo da Qn e rilanciata domenica dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore. Non per nulla in occasione di un convegno, qualche settimana fa, Profumo ai giornalisti che gli chiedevano se avesse intenzione di restare a Siena aveva risposto: «Non ho ancora deciso». Dopo di ché si era chiuso nel più rigoroso silenzio. E anche in queste ore tra i suoi collaboratori a Rocca Salimbeni le bocche restano cucite. A convincerlo a restare alla guida della banca, cui è arrivato nella primavera del 2012, sarebbe stata la moral suasion esercitata dalla Bce e da Bankitalia. Insistenze cui avrebbe risposto, appunto, mettendo una condizione: lasciare una volta completata la ricapitalizzazione.

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLAALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

 

Da qui la necessità per la Fondazione – chiamata proprio oggi, a stilare la lista con i nomi dei nuovi componenti del cda da presentare all’assemblea del prossimo 14 aprile insieme ai soci sudamericani (Fintech e Btg Pactual) del Patto di sindacato – di individuare un nuovo presidente. E il nome su cui, a Siena, si registra una certa convergenza è proprio quello di Bini Smaghi, di cui, peraltro, nell’estate dello scorso anno si era parlato come di possibile presidente della Fondazione prima che venisse individuato Marcello Clarich come sostituto di Antonella Mansi.

 

Marcello Clarich
Marcello Clarich

Fiorentino, come il premier Matteo Renzi, Bini Smaghi potrebbe anche essere inserito già ad aprile nel board per poi racoggliere il testimone di Profumo a luglio. Di certo tra i nomi nella lista al vaglio della Fondazione per il rinnovo del cda, oltre a quelli di Profumo e Viola, ci sono quelli dell’economista Fiorella Kostoris, ex moglie dell’ex ministro Tommaso Padoa Schioppa, della manager di Condad del Tirreno Fiorella Bianchi, e dei docenti universitari Elisabetta Montanaro e Alessandro Carretta. Quest’ultimo potrebbe essere dirottato nel collegio dei revisori dei conti qualora Bini Smaghi entrasse sin da subito.

Fiorella Kostoris Fiorella Kostoris

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…