UN BEL PANINO FISCALE PER OBAMA - BURGER KING, CON L’AIUTO DELL’EROE OBAMIANO WARREN BUFFETT, VUOLE FONDERSI CON LE CIAMBELLE TIM HORTONS PER PAGARE LE TASSE IN CANADA. E IL GOVERNO PROVA A “CHIUDERE IN CASA” LE AZIENDE

1. OBAMA LANCIA LA CACCIA AI «DISERTORI»

Marco Valsania per “Il Sole 24 Ore

Obama Obama

 

«Disertori» e «traditori» sono tornati all'attacco. Ma sulla loro strada c'è oggi un «commando» del Tesoro americano, una squadra specializzata e armata di tutto punto. Di norme e regole per preparare una guerra di guerriglia, un sabotaggio fiscale. La battaglia in corso, infatti, viene combattuta sulla nuova frontiera delle acquisizioni, sulla cosiddetta tax inversion, la decisione di grandi aziende di concepire fusioni allo scopo principale di trasferirsi all'estero per pagare oltre confine imposte più convenienti sui profitti.

 

OBAMA HAMBURGEROBAMA HAMBURGER

La strategia del Tesoro, dietro ordine della Casa Bianca di Barack Obama che ha apostrofato queste società alla stregua di fuggiaschi dalla patria, non è quella di affrontare in campo aperto la Corporate America. Non ne avrebbe forza e autorità. Piuttosto è una strategia atta a seminare sul cammino dei merger mine in grado di far saltare gli incentivi economici a completare simili operazioni e a renderle più difficili.

 

OBAMA HAMBURGEROBAMA HAMBURGER

Tra queste mine da deporre accuratamente: modifiche nella considerazione e trattamento, ai fini delle tasse, del debito caricato ad arte su asset americani al termine di una inversione. Vale a dire di una popolare pratica di earning stripping, di riduzione del reddito tassato grazie a pagamenti di interessi in eccesso a parti terze e collegate. O ancora: cambiamenti nei criteri con i quali sono esaminate le acquisizioni. Missioni più facili a dirsi che a farsi, se si vogliono evitare ripercussioni troppo vaste su attività di multinazionali e ricorsi legali da parte delle aziende, con il rischio che sconfitte in tribunale del governo semmai accelerino le fughe.

 

WARREN BUFFETT ARRIVA ALLA ALLEN CONFERENCE jpegWARREN BUFFETT ARRIVA ALLA ALLEN CONFERENCE jpeg

Prima di Burger King hanno spostato in passato il quartier generale all'estero Sony Picture e la farmaceutica Valeant. Più di recente, sempre nella sanità, AbbVie ha comprato a questo scopo l'irlandese Shire e Medtronic l'altra irlandese Covidien. Pfizer potrebbe emigrare in Gran Bretagna se acquisisse Astra Zeneca. Solo Walgreen ha rinunciato a trasferirsi in Svizzera dopo aver assorbito Alliance Boots di Stefano Pessina. I porti d'approdo dell'esodo: con il Canada, (aliquota federale al 15% più imposte locali), Irlanda (12,5%), Svizzera (16-25%), Lussemburgo (21%) e Olanda (20-25%).

 

WARREN BUFFETTWARREN BUFFETT

I nuovi «commando» del Tesoro hanno anche un D-Day per il loro intervento: le strategie dovranno essere pronte entro ottobre, quando il Congresso torna a riunirsi per considerare una legge chiesta da Obama che limiti le inversioni, ad esempio alzando la partecipazione minima della societa' estera nel nuovo gruppo combinato dall'attuale 20 per cento. Se i parlamentari falliranno, come probabile, allora partirà una guerriglia che ha in palio miliardi di dollari di imposte l'anno.

 

 

2. BURGER KING, FUGA DALLE TASSE USA - IL GRUPPO PUNTA ALLE CIAMBELLE TIM HORTON E A SPOSTARE LA SEDE IN CANADA PER MOTIVI FISCALI

Marco Valsania per “Il Sole 24 Ore

 

PASTO BURGER KING PASTO BURGER KING

A Burger King piace la «cucina fiscale» canadese. Il colosso statunitense del fast food sta trattando una fusione con il gruppo della ristorazione veloce a nord del confine Tim Hortons - caffè e ciambelle. Ma l'obiettivo non è tanto creare un nuovo colosso da 18 miliardi di dollari di capitalizzazione di Borsa e forte di un giro d'affari da 22 miliardi, in grado di mettere a punto menù più appetitosi sulle piazze alimentari internazionali.

 

La ricetta della maggior competitività ha oggi piuttosto come ingrediente essenziale il risparmio sulle tasse, in questo frangente le aliquote più generose del Canada rispetto a quelle di casa, gli Stati Uniti. Una «tax inversion», insomma, un'inversione fiscale come sono state ribattezzate le transazioni motivate anzitutto se non esclusivamente dagli oneri d'imposta perché consentono di spostare, con l'indirizzo, anche il domicilio per versare le tasse.

BURGER KING BURGER KING

 

Il Canada può sembrare un'improbabile meta per un simile trasloco. Non è più così: mantiene tuttora elevate imposte sul reddito personale e familiare, che sostengono servizi sociali ben più articolati rispetto al paese limitrofo. Ma, pur senza essere l'Irlanda quando si tratta di ponti d'oro per il business, ha ormai abbassato significativamente le aliquote sulle aziende per sostenere la crescita. Oltre ad avere il distinto vantaggio, per i vicini gruppi statunitensi, di non essere l'Irlanda quando si tratta di vicinanza di cultura imprenditoriale e di mercato.

 

ELKANN E MARCHIONNE ELKANN E MARCHIONNE

Le imposte di Ottawa sono state fissate al 15%, distanti cioè dal 35% formalmente stabilito da Washington anche se le società pagano spesso un conto meno salato grazie a ragnatele di scappatoie. Simili scappatoie - che comunque non mancano oltreconfine - sono tuttavia ora nel mirino dell'amministrazione di Barack Obama, che propone riduzioni delle aliquote, meno appetibili di quelle canadesi, in cambio della messa al bando degli sconti.

 

SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN

Una sede centrale all'estero può inoltre facilitare l'uso degli ingenti capitali accumulati con i profitti e non rimpatriati proprio per evitare quello che la Corporate America considera un salasso. Ragioni, tutte queste, sufficienti a rendere numerose imprese insensibili ai richiami patriottici a non disertare lanciati dalla Casa Bianca, che sta anche cercando, finora senza successo, di passare alle maniere forti invocando riforme legislative in grado di limitare le fusioni da esodo grazie all'introduzione di criteri più rigidi, di attività e controllo manageriale, per definire il domicilio fiscale.

 

Jack Lew Jack Lew

Il fast food è soltanto l'ultimo settore a essere contagiato dalla fame di tax inversion. Nei mesi scorsi una serie di fusioni è scattata anzitutto nel settore farmaceutico. Valeant Pharmaceuticals, tra i pionieri della strategia, fin dal 2010 aveva comprato la canadese Biovail e adesso vanta un'aliquota effettiva inferiore al 5 per cento.

 

Logo \"Sony\"Logo \"Sony\"

Se le trattative andranno in porto, Burger King Worldwide - che ha sede a Miami, è controllata dal fondo 3G Capital e ha una market cap di 9,6 miliardi - rileverà Tim Hortons con il suo valore di mercato leggermente inferiore, 8,4 miliardi. Un'operazione che darebbe i natali ad una nuova casa madre quotata e con quartier generale, appunto, in Canada. I due grandi marchi rimarrebbero invariati e opererebbero in modo indipendente, nell'ambito di un gigante con un totale di 18.000 ristoranti in cento paesi. E con imposte versate a Ottawa.

walgreenswalgreenspfizerpfizer

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO