giuseppe vegas

BYE BYE VEGAS - L’ECONOMISTA MARIO SEMINERIO STRONCA IL DISCORSO DI ADDIO DEL PRESIDENTE CONSOB: ‘ADEMPIE ALLA PROPRIA MISSIONE: SUGGERIRE, RASSICURARE E PROTEGGERE NON I RISPARMIATORI MA LA SEDICENTE CLASSE DIRIGENTE DI UN PAESE OLIGARCHIZZATO, ASSERRAGLIATA NEL FORTINO. STRAPARLA DI BAIL-IN E SOFFERENZE BANCARIE’

MARIO SEMINERIOMARIO SEMINERIO

 

Mario Seminerio per il suo blog, www.phastidio.net

 

Oggi si è tenuto l’incontro annuale del presidente della Consob con i mercati finanziari, che rappresenta (fatte le debite proporzioni), l’equivalente delle “Considerazioni finali” del governatore della Banca d’Italia. Questo è il settimo ed ultimo anno della guida di Giuseppe Vegas, il quale anche a questo giro non ha perso l’occasione per lanciarsi in una serie di pregevoli offtopic, su temi ed argomenti che con la sua Autorità c’entrano assai poco.

 

Dal sito istituzionale della Consob leggiamo, infatti che la Commissione:

giuseppe vegasgiuseppe vegas

  • Verifica la trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli operatori per la salvaguardia della fiducia e la competitività del sistema finanziario, la tutela degli investitori, l’osservanza delle norme in materia finanziaria;
  • Vigila per prevenire e, ove occorra, sanzionare eventuali comportamenti scorretti; esercita i poteri attribuiti dalla legge affinché siano messe a disposizione dei risparmiatori le informazioni necessarie per poter effettuare scelte di investimento consapevoli;
  • Opera per garantire la massima efficienza delle contrattazioni, assicurando la qualità dei prezzi nonché l’efficienza e la certezza delle modalità di esecuzione dei contratti conclusi sui mercati regolamentati.
  •  

Premio Guido Carli Giuseppe Vegas Premio Guido Carli Giuseppe Vegas

Letta così, pare una delimitazione di competenze piuttosto netta, tale da non dare adito a dubbi. Ma Vegas ogni anno ama farsi una bella cavalcata attraverso i grandi temi di policy. Minuzie quali la tutela del risparmio ed il funzionamento dei mercati finanziari finiscono ad ostacolare la sua visione, che non è quella ristretta di un burocrate/tecnocrate bensì quella a tutto campo di un uomo di Stato. L’occasione è stata quindi propizia, come ogni anno, per affrescare alcuni moniti ed altrettanti precetti, con grande attenzione per il referente principe, che è la politica, oltre a dilettarsi di previsioni macroeconomiche. Ecco quindi che, per Vegas,

 

Il primo bilancio dall’attuazione del bail-in bancario “non può dirsi positivo”. Vegas critica il fatto che “a livello europeo non si sia tenuto nella dovuta considerazione l’impatto sui piccoli risparmiatori” e, inoltre, è stata “infelice e poco ponderata la scelta di adottare la nuova disciplina con effetto retroattivo”. Per il presidente della Consob la normativa “va corretta quanto prima” e propone di introdurre una soglia di salvaguardia da 100 mila euro anche per gli obbligazionisti oltre a quella già esistente per i correntisti” (Radiocor, 8 maggio 2017)

 

giuseppe vegas giuseppe vegas

Che, detto da chi doveva comunque vigilare sui profili di rischio e adeguatezza dell’emissione di titoli di debito subordinato con cui i piccoli risparmiatori sono stati impiombati da banche i cui gruppi di controllo non avevano i soldini per fare aumenti di capitale, non è davvero male. Affascinante come, in questo paese, la memoria abbia un time span di poche settimane, o spesso di pochi giorni. Sistemato il bail-in, Vegas si volge all’altro tema caldo della crisi italiana: le sofferenze bancarie. Ed anche qui, arrivano considerazioni del tutto peculiari:

 

Le banche italiane “hanno le capacità e le risorse umane” per gestire all’interno i crediti deteriorati “senza ricorrere a soluzioni che andrebbero ad esternalizzare il lucro a beneficio di altri”. Così il presidente della Consob Giuseppe Vegas che ricorda come le autorità europee (Bce, ndr) premano per trovare una rapida soluzione al fardello degli npl in Italia “ma la fretta potrebbe rilevarsi cattiva consigliera”, osserva Vegas. Un aiuto alle banche italiane potrebbe venire anche da “strumenti innovativi come la creazione di un mercato regolamentato dei deteriorati” (Radiocor, 8 maggio 2017)

 

BORSA MILANOBORSA MILANO

Ecco, ottimo. Se non fosse che sulle sofferenze le banche italiane traccheggiano da anni. Prima facendo finta di nulla, poi tirando la giacchetta al potere politico per avere una bad bank pagata dai contribuenti e che potesse comprarsi gli Npl a valore netto di libro, per non costringere gli istituti a ricapitalizzare.

 

Molto comodo, quindi, sventolare lo spauracchio del predatore, meglio se straniero, che si prenderebbe per una ciotola di riso le nostre prestigiose sofferenze, che invece -notoriamente- valgono tant’oro quanto pesano, e comunque sono sovracollateralizzate, come dice Ignazio Visco e non solo lui. “Attenti al lucro”, parafrasando Dalla. Certo, se poi nascesse un “mercato regolamentato” dei crediti deteriorati, finiremmo a riprodurre la stessa situazione di più che probabile crollo dei prezzi, perché di Onlus in giro non ce n’è, ma sono dettagli.

 

IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGASIL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS

Sulle sofferenze, la realtà è che tutto verte sulla specifica situazione delle singole banche. Chi ritiene di aver margini di miglioramento, e valore atteso di recupero non basso, si attrezza con servicer interni, come sta facendo Intesa Sanpaolo. Altri, non avendo tempo e modo di fare lo stesso, ed avendo maggior fretta di ripulire il bilancio, cedono le sofferenze a veicoli esterni, guidati da specialisti internazionali, a prezzi anche molto bassi, ma mantengono una quota nelle società veicolo, per beneficiare di eventuali successivi recuperi di valore.

 

Non serve il presidente della Consob per scoprire la solennità dell’acqua calda e tirare la volata, più o meno involontariamente, a qualche banchiere furbetto. Soprattutto, sul tema la Consob non c’entra proprio.

 

Sulla disciplina delle offerte pubbliche di acquisto, che sarebbe ambito Consob, Vegas si allarga ancora ed approfitta per “denunciare” i cattivoni stranieri che si difendono:

CREDITI DETERIORATICREDITI DETERIORATI

La disciplina sull’Opa “ha evidenziato problemi di asimmetria e di mancanza di reciprocità” e per questo va rivista per “uniformare le normative nazionali, rimuovendo le divergenze che penalizzano le giurisdizioni più aperte alla circolazione dei capitali”. In particolare, ha spiegato Vegas, “resta da definire, possibilmente su basi comuni, la questione della tutela delle imprese considerate di interesse strategico nazionale” (Radiocor, 8 maggio 2017)

 

Ci sono quindi dei cattivoni che difendono le proprie aziende, forse perché hanno modo di trovare in patria i soldi necessari, e poi ci sono gli italiani. Che, non avendo modo di fare lo stesso, sono talmente liberali da farsi comprare dallo Straniero. Una vergogna, signora mia.

 

E poi ci sono le imprese “strategiche” nazionali, ci mancherebbe. Dalle merendine Sme a Parmalat, passando per Mediaset, dobbiamo proteggerci dall’Invasore. Se non abbiamo i soldi per farlo, come “comunità nazionale”, che facciamo? Ammesso che “difendersi” per proteggere gruppi di controllo squattrinati e/o troppo piccoli per competere su scala globale sia cosa buona e giusta, ovviamente. C’è asimmetria, signora mia.

 

Ma Vegas adempie alla propria missione: suggerire, rassicurare e proteggere non i risparmiatori ma la sedicente classe dirigente di un paese oligarchizzato, asserragliata nel fortino. Buona ultima, la “considerazione finale” è un auspicio ed uno sprone per la Patria:

CREDITI DETERIORATI    CREDITI DETERIORATI

«Milano sarebbe la sede ideale per una auspicabile nuova Autorità europea a presidio della trasparenza e della correttezza»

Visti gli innegabili successi italiani in ambito di “trasparenza e correttezza” su strumenti finanziari e tutela del risparmio, perché no? E poi, lo sappiamo tutti, sempre grazie alla poesia del grande Lucio Dalla:

 

Milano vicino all’Europa

Milano che banche che cambi

(…)

Milano gambe aperte

Milano che ride e si diverte

Grazie per i Suoi sette anni, dottor Vegas. È stato un piacere rompere questo specchio con Lei.

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…