CARLO MESSINA IN CAMPO - IL CAPO DI INTESA, A POCHI GIORNI DALLE ELEZIONI PIÙ IMPORTANTI DEGLI ULTIMI DECENNI, CON I FONDI INTERNAZIONALI PRONTI A VENDERE I NOSTRI TITOLI IN CASO DI STALLO POLITICO, DIFENDE IL SISTEMA FINANZIARIO E INDUSTRIALE ITALIANO E RASSICURA L’EUROPA CON UNA INTERVISTA AL TEDESCO HANDESBLATT. CERTO, NON POTEVANO FARLA I POLITICI…
Dagoreport
A pochi giorni dalle elezioni politiche italiane più importanti dell’ultimo decennio il messaggio più credibile sulla tenuta dei conti pubblici italiani e sulla salute delle banche, quindi sulla sostenibilità del sistema Italia, viene da Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa: “Non c’è nessun pericolo per la stabilità dell’euro, né per il debito pubblico italiano poiché la durata media dei titoli di Stato è pari a sette anni. Anche se la Banca Centrale Europea dovesse ridurre il suo programma di acquisto di obbligazioni non mi aspetto una grande pressione sul mercato italiano. E politicamente parlando l'Italia non è in una situazione peggiore rispetto ad altri paesi europei. Neanche la Germania attualmente ha un governo stabile, o mi sbaglio?''.
Messina ha risposto alle domande di due giornalisti dell’Handsblatt, Regina Krieger e Michael Maisch, uno dei più autorevoli giornali tedeschi che ha pubblicato l’intervista con grande rilievo su due pagine.
Il messaggio del capo della più grande banca italiana ai mercati finanziari e, in particolare, alla classe dirigente tedesca non è casuale: di fronte alle incertezze di un voto che potrebbe non definire un vincitore netto e, secondo alcuni commentatori, potrebbe vedere tre forze politiche diverse vincere in zone diverse del Paese (centrodestra al Nord, centrosinistra al Centro e Movimento 5 Stelle al Sud), non potevano certo essere i politici in una campagna elettorale giocata pressoché esclusivamente su promesse scarsamente realizzabili a mandare un segnale forte e chiaro all’Europa e a chi potrebbe speculare contro l’Italia.
Una sorta di “supplenza” rispetto alla debolezza strutturale del sistema politico italiano, importante proprio perchè all’estero avvertono molto di più che in Italia la difficoltà di scegliere tra riformisti deboli e populisti senza competenza, tra anziani cavalli di ritorno e puledri già imbolsiti.
Il messaggio di Messina, che poche settimane fa presentando il piano industriale aveva indicato l’obiettivo di costruire la banca più importante d’Europa, sulla tenuta del sistema finanziario italiano fa il paio con la recente prova di forza delle imprese italiane che a metà febbraio avevano presentato davanti a settemila imprenditori a Verona un piano a medio termine per il Paese con più investimenti, più crescita e più occupazione.
Messina intervista da Handesblatt
Messina lancia un messaggio forte e diretto: c’è un sistema finanziario e industriale italiano che è consapevole della propria forza, che vuole cogliere, consolidare e rendere stabile la ripresa e che in Europa vuole tutto intero il posto che compete non solo ad un paese fondatore ma ad un paese capace di competere ad armi pari con la Germania e capace di tenere a distanza la Francia. Il capo di Intesa non lo dice, ma proprio per questo le difficoltà dei treni con dieci centimetri di neve non sono proprio tollerabili.