CATTIVA STELLANTIS - NUMERI HORROR PER LA SOCIETÀ NATA DALLA FUSIONE TRA PEUGEOT E FIAT: AD APRILE HA VENDUTO SOLTANTO 34.504 AUTO, IL 41% IN MENO DELLO SCORSO ANNO, MOLTO PEGGIO DELLA MEDIA TOTALE (-26,5%) - EFFETTO DEGLI INCENTIVI PROMESSI MA NON ANCORA ARRIVATI E DELL’INCERTEZZA ECONOMICA…
Fabio Savelli per www.corriere.it
Incentivi promessi, ma non ancora «caduti» sul mercato. Appesi alla validazione della Corte dei Conti che analizza le coperture economiche (a carico dello Stato) e li approva (o meno) a seconda delle ricadute sui conti pubblici.
Questa vacatio però produce una sospensione prolungata degli acquisti di nuove vetture che mette ancor più sotto pressione il mercato dell’auto, in picchiata anche nel mese di aprile. Sono numeri da anni ‘60 quando comprare un’auto era questione da ricchi. Le immatricolazioni crollano a 97.339, con una riduzione del 32,98% sullo stesso mese del 2021.
CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS
Nel primo quadrimestre lo smottamento è lievemente più contenuto: del 26,5%, secondo i dati comunicati dal ministero dei Trasporti. Il campione nazionale Stellantis, con i suoi stabilimenti in Italia, fa persino peggio del mercato: ad aprile ha venduto 34.504 auto, il 41% in meno dello stesso mese del 2021. Con una quota che scende al 35,4% a fronte del 40,3% di aprile di un anno fa.
Nel decreto energia il sostegno alle immatricolazioni di veicoli a basse emissioni era stato ottenuto anche per le pressioni della filiera, in testa i sindacati preoccupati per il contraccolpo sui posti di lavoro delle aziende di componentistica falcidiate dalla transizione ecologica che porta alla sparizione delle parti necessarie per realizzare il motore a scoppio.
Ora a distanza di un mese dai fondi disposti dal governo le concessionarie restano con i parcheggi zeppi di auto invendute, tendenza mitigata solo in parte dagli acquisti di vetture usate che hanno un «punto prezzo» più basso in grado di intercettare la domanda della classe media che senza incentivi si trova impossibilita a comprare elettrico o ibrido.
stabilimento stellantis a kaluga, russia
Si tratta però di vetture non ecologiche che, di certo, non riducono le emissioni di anidride carbonica, responsabili, secondo alcuni studi, del 25% delle emissioni complessive. Il dato è ancor più preoccupante se guardiamo all’elettrico che stava crescendo seppur con numeri contenuti: secondo l’Anfia le immatricolazioni ad «alimentazione alternativa» sono scese del 23,3% rispetto a marzo e del 9,4% nel periodo tra gennaio ed aprile.
Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, che rappresenta i concessionari, lamenta «l’esclusione delle aziende dal godimento dei contributi statali, perché le imprese sono capaci di promuovere il rinnovo del vetusto parco circolante» più di singoli consumatori.
Ritenendo urgente la necessità di «reintrodurre strumenti normativi per l’acquisto in leasing di veicoli commerciali». rivedendo «l’attuale termine dei 180 giorni per completare le pratiche di prenotazione degli ecobonus». Perché gli attuali tempi di consegna — che si sono dilatati per la carenza di materie prime come i microprocessori — mette a rischio il riconoscimento dei sussidi all’acquisto. Anche Michele Crisci, numero uno di Unrae, che tutela gli interessi delle case automobilistiche estere, ritiene sia urgente «accelerare sugli incentivi».
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