il crollo del ponte morandi ripreso da terra genova

LE CHAT CHE INGUAIANO I TECNICI AUTOSTRADE: NELLE SETTIMANE PRECEDENTI AL CROLLO DEL PONTE MORANDI SI PARLAVA DELLA CRITICITÀ DEL VIADOTTO. I PM HANNO ANALIZZATO I TELEFONI DEI TOP MANAGER E TECNICI. ECCO COSA HANNO SCOPERTO

Marco Grasso e Matteo Indice per la Stampa

 

simulazione crollo ponte morandi genova 2

Nelle settimane precedenti il crollo del ponte Morandi (14 agosto, 43 morti) i tecnici della galassia Autostrade si sono scambiati messaggi inerenti le criticità del viadotto. Lo hanno scoperto la Procura guidata dal capo Francesco Cozzi e i finanzieri del Primo Gruppo, agli ordini del colonnello Ivan Bixio.

 

L' accelerazione agli accertamenti, che saranno approfonditi nei prossimi giorni, è arrivata con il primo esame dei contenuti dei telefonini appartenenti a 15 fra top manager, dirigenti e, appunto, tecnici di vario livello della società concessionaria o della sua controllata Spea engineering (il contenuto era stato duplicato nelle scorse settimane). Il procuratore Cozzi valuterà inoltre se sia utile ascoltare il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, dopo che alla Camera ha ribadito d' aver ricevuto «pressioni» affinché non rendesse pubblica la concessione di Autostrade stessa: «Decideranno i miei sostituti, sebbene al momento non sia una priorità».

 

il ponte morandi a genova

Proprio Toninelli, parlando ieri sera a In Onda , ha annunciato che a stretto giro sarà approvato il "Decreto Genova", contenente agevolazioni fiscali per le imprese e norme per consentire agli sfollati di non pagare i mutui. «Nel decreto - ha aggiunto - inseriremo una regola che è allucinante non sia mai stata fatta: l' obbligo del collaudo. Il concessionario dovrà verificare se un' opera è stabile, altrimenti verrà chiusa. È inoltre molto probabile che a breve le persone fuori casa potranno rientrare per qualche ora a prelevare i propri oggetti».

 

La preoccupazione

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

 L' esito dei controlli sui telefoni è ritenuto di particolare rilievo, poiché gli scambi privati permettono di focalizzare la reale percezione sullo stato del manufatto che vi era all' interno dell' azienda prima del crollo.

 

Gli inquirenti hanno fin qui appurato che la documentazione tecnica, in particolare quella allegata al progetto di restyling dei tiranti che sarebbe dovuto iniziare a ottobre, conteneva sì alcuni report non confortanti, ma mai veri e propri allarmi. Esaminando invece alcuni scambi di messaggi rinvenuti nei telefonini, si comprende come il livello di preoccupazione fosse perlomeno superiore a quello messo nero su bianco nei carteggi formali.

Crolla il ponte Morandi a Genova

 

È un dettaglio tutt' altro che trascurabile, agli occhi di chi indaga. E sebbene da magistrati e finanzieri arrivi un secco «no comment», è indubbio come le chat complichino la posizione di varie figure. Va tuttavia precisato un elemento: sebbene in ambienti investigativi le chat analizzate di recente siano definite «di forte interesse», andranno contestualizzate per circoscrivere il peso specifico di ciascuna affermazione.

 

promo stasera italia toninelli

Sempre sul fronte dell' indagine si apprende che anche nel corso del consiglio d' amministrazione di Autostrade (12 ottobre 2017) in cui si diede via libera allo stanziamento da oltre 20 milioni per la ristrutturazione dei tiranti, il cui cedimento è con ogni probabilità all' origine dello scempio, si affrontò il tema della «sicurezza», come risulta dal verbale in mano alle Fiamme Gialle. E furono gli stessi top manager a definirla come una «priorità», dopo che nell' assemblea si era parlato delle possibili ripercussioni del restyling sulla viabilità. Tutti insomma sapevano che risistemare il Morandi non era vitale solo per il traffico

 

stefano marigliani

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…