CHIAMATA PERSA PER LABRIOLA - IL TITOLO DI TIM HA PERSO IL 43% DAL GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DELL’AD: IERI HA TOCCATO IL MINIMO STORICO A 0,23 EURO E SULLO SFONDO RIMANE L’OPA DI KKR - UNA PARTE DEL CONSIGLIO POTREBBE RIAPRIRE I GIOCHI VERSO LA PROPOSTA DEL FONDO. MA GLI AMERICANI SE LA SENTIRANNO DI ANDARE ANCORA AVANTI CON L’OFFERTA A 0,505 EURO PER AZIONE (CON LE AZIONI CHE VALGONO MENO DELLA METÀ)
Rosario Dimito per “il Messaggero”
Massima volatilità sul futuro di Tim, più di quanto indica il titolo in altalena da alcune settimane. Alla maxi-perdita di 8,7 miliardi dei conti 2021 e alle incertezze del nuovo piano strategico al 2024 riguardo la rete unica, le prospettive di crescita negativa e la chiusura all'opa di Kkr, spunta la possibilità di un capovolgimento di scena con una parte del consiglio che potrebbe riaprire i giochi verso la proposta del fondo Usa, sempre che esso alla luce di uno scenario apocalittico con il tracollo delle borse mondiali, se la senta di andare avanti.
Questo è tutto vedere. A rimettere la situazione in discussione sarebbero gli indipendenti prendendo spunto dal titolo in caduta libera che ormai rassomiglia a una slavina, in parte a causa della gelata dei listini europei per la guerra di Kiev ma in parte anche di una rotta che non convince nessuno, specie quando dal gruppo di Tlc si apprende che un rosso così vistoso dipende dalle gestioni passate.
Dal 2 marzo ha perso il 31,3%, che diventa - 43% dal giorno dell'insediamento di Labriola mentre ieri con 0,23 euro ha toccato il minimo storico. Nei prossimi giorni è in calendario una riunione del Comitato ad hoc, insediato a novembre, presieduto da Salvatore Rossi: secondo quanto ricostruito dal Messaggero, lo scenario è fluido, contrariamente a quanto fatto filtrare da Labriola.
La riunione del Comitato precederà un cda, probabilmente domenica 13. L'offerta del fondo «sembra voler valorizzare gli asset in una modalità che è abbastanza simile a quella che stiamo proponendo noi - aveva detto Labriola agli analisti -, ovvero separare la rete, disintegrazione verticale e valorizzare gli altri asset: se loro lo fanno vuol dire che intravedono in questa modalità la possibilità di creare un valore che dovrebbe essere maggiore di 0,5 euro, nessuno fa nulla per beneficienza».
TUTTI GLI OSTACOLI
Del comitato ad hoc fanno parte Rossi, Paola Sapienza che è lead indipendent director, Paolo Boccardelli, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli. Essi sono espressione di Assogestioni, quindi del mercato e aperti a recepire le istanze degli investitori che, al di là delle difese di Labriola, bocciano il suo piano basato sullo sdoppiamento tra ServiceCo e Netco con quest' ultima che potrebbe essere oggetto di scissione proporzionale a favore dei soci Tim, oppure di vendita a un partner.
Non c'è più nessuna certezza di fusione con Open Fiber come dimostra la mancata firma dell'Mou con Cdp per ragioni regolamentari. Se il cda di Tim, investito dal Comitato non dovesse più chiudere la porta a Kkr, non è detto che il fondo sia pronto ad approfittarne.
IPOTESI RITOCCO A 0,40 EURO
La guerra rende i mercati instabili e non incoraggiano operazioni di mercato e in più ci sono incertezze sul rifinanziamento dei 32 miliardi di debiti pregressi e investimenti per l'opa.
Tuttavia gli affari sono affari e Kkr potrebbe anche accollarsi il rischio a condizione di ridurre l'offerta da 0,505 euro a una cifra attorno a 0,40 euro. Intanto i sindacati sono in trincea. Con la presentazione del Piano di impresa «i vertici di Tim hanno imbpccato la strada della demolizione». Si parla di 25/30.000 persone che potrebbero transitare in Netco.