paolo gentiloni ursula von der leyen

CI VUOLE LA PANDEMIA PER SBLOCCARE GLI EUROBOND? - SUL PIANO TECNICO LE SOLUZIONI POTREBBERO ESSERE VARIE, CON L'EMISSIONE AFFIDATA AD UN'APPOSITA AGENZIA EUROPEA PER IL DEBITO O AL FAMIGERATO MES, IL FONDO SALVA-STATI. IL NUOVO DEBITO, A CUI VERREBBE RICONOSCIUTA LA TRIPLA A E QUINDI LA MASSIMA AFFIDABILITÀ, SAREBBE SPECIFICAMENTE FINALIZZATO AGLI INTERVENTI CONTRO LA PANDEMIA E PER LA RIPRESA DELL'ATTIVITÀ PRODUTTIVA

Luca Cifoni per “il Messaggero

 

Dichiarazioni anche piuttosto solenni nella riunione dei ministri finanziari di lunedì, come richiedono le circostanze attuali, ma finora nessuna traccia di un vero e proprio pacchetto europeo contro il coronavirus. Per capire come si muoverà l'Europa - in quanto reale entità politica ed economica e non semplice somma di Stati nazionali - i prossimi giorni saranno decisivi. La manovra annunciata dall'Italia è finora la più sostanziosa in termini di effettivo ricorso al deficit, anche se nelle prossime ore sono attese mosse analoghe da altri governi a partire dalla Germania.

coronavirus, il video messaggio di ursula all'italia 1

 

La differenza con altre crisi, e soprattutto con quella finanziaria innescata quasi dieci anni fa dalla Grecia, sta nel fatto che il tracollo dell'economia non nasce da una debolezza specifica di alcuni Paesi, ma da una minaccia che si sta riversando sull'intero Continente (oltre che sul resto del pianeta) più o meno con la stessa incredibile intensità. Paradossalmente si tratta di un'occasione ideale per provare a far decollare strumenti comuni di politica economica che finora sono rimasti sempre al palo, a partire proprio dagli Eurobond.

 

L'idea di emettere debito garantito da tutti gli Stati europei e quindi in grado di essere percepito come di altissima qualità sui mercati globali (originariamente proposta 30 anni fa da Jacques Delors per le infrastrutture) si è finora scontrata con l'opposizione dei Paesi nordici, che rifiutano l'idea della condivisione dei rischi, almeno fino a che questi non saranno significativamente ridotti. Così non se ne era fatto niente nemmeno nel 2011, quando l'Italia si trovò sull'orlo del baratro.

 

Non è detto che l'epidemia di Covid-19 sia sufficiente a far cambiare queste posizioni; ma economisti e analisti sono piuttosto concordi nel segnalare che l'emergenza in corso, dopo che buona parte dei Paesi è stata costretta ad adottare misure di distanziamento sociale e di forte riduzione dell'attività economica, coinvolgerà pesantemente tutti: con una contrazione che ad esempio Morgan Stanley quantifica in cinque punti per tutta l'area dell'euro nel 2020 (ma anche per la Gran Bretagna). Non si tratterebbe quindi salvare questa o quell'economia più o meno importante, ma di dare una spinta alla ripartenza generale.

christine lagarde jens weidmann

 

Sul piano tecnico le soluzioni potrebbero essere varie, con l'emissione affidata ad un'apposita agenzia europea per il debito o allo stesso Mes, il Fondo salva-Stati. Il nuovo debito, a cui verrebbe riconosciuta la tripla A e quindi la massima affidabilità, sarebbe specificamente finalizzato agli interventi contro la pandemia e per la ripresa dell'attività produttivo, quindi non potrebbe essere interpretato come un assegno in bianco. Allo stesso tempo rappresenterebbe un primo esperimento di cessione di un pezzo di politica economica (dopo quella monetaria) dai vari Stati ad un'entità davvero europea.

 

GLI IMPEGNI

Per ora però ci si può limitare a prendere atto degli impegni annunciati dai vari governi, che in genere si concentrano sulla liquidità da fornire alle imprese (è il caso ad esempio anche dei 200 miliardi della Spagna). Mentre gli Stati Uniti fanno sapere di voler mettere in gioco complessivamente 1000 miliardi di dollari (che serviranno anche per pagare bonus da almeno 1000 dollari direttamente alle famiglie) e la Gran Bretagna segue con un pacchetto di 20 miliardi di sterline di aiuti diretti a cui se ne aggiungono 330 di prestiti alle imprese sostenuti da garanzie pubbliche.

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO