xi jinping crisi immobiliare pil cina bolla evergrande

IL MATTONE CINESE SI SGRETOLA SEMPRE PIU’ VELOCEMENTE – NON C’È SOLO LA GRANA DEL COLOSSO “EVERGRANDE”. È A UN PASSO DAL CRAC “COUNTRY GARDEN”, IL PRIMO GRUPPO IMMOBILIARE PRIVATO CINESE, IN ROSSO PER 200 MILIARDI – I FONDI, IN CRISI DI LIQUIDITÀ PER L'AMPIA ESPOSIZIONE AL SETTORE IMMOBILIARE, RIFIUTANO IL PIANO DELL'AZIENDA DI CONCEDERE TRE ANNI IN PIÙ PER IL PAGAMENTO DELLE OBBLIGAZIONI: RESTANO DIECI GIORNI PRIMA DEL FALLIMENTO – IL QUOTIDIANO DI REGIME “ECONOMIC DAILY” DETTA LA LINEA: “LE CASE SERVONO PER ABITARCI, NON PER SPECULARE”

1 – MEDIA CINA, 'LE CASE SERVONO PER VIVERCI, NON PER SPECULARE'

evergrande cina

(ANSA) - La Cina dovrebbe aderire al principio secondo cui "le case servono per abitarci, non per speculare", in base a un editoriale dell'Economic Daily, quotidiano che fa capo al governo centrale.

 

Nel mezzo della crisi del settore immobiliare, la testata di Pechino ha usato un'espressione usata dalla fine del 2016 - e spesso ripresa dal presidente Xi Jinping - per introdurre regole più severe per il mercato e la sua rimozione dalla dichiarazione di luglio del Politburo era stata vista come un segnale di allentamento delle restrizioni.

 

crac evergrande in cina 2

"L'affermazione 'le case servono per viverci, non per speculare' dovrebbe essere seguita e non è superata - ha scritto l'Economic Daily -. In alcune città popolari, la domanda di alloggi supera ancora l'offerta. Una volta che ripartirà la speculazione sui prezzi delle case, la Cina potrebbe tornare al vecchio percorso di eccessiva dipendenza dal settore immobiliare, il che avrebbe effetti negativi sullo sviluppo economico e sociale".

 

Nel tradizionale incontro di luglio, i massimi leader comunisti hanno affermato che la Cina adeguerà e ottimizzerà tempestivamente le politiche immobiliari, in risposta ai profondi cambiamenti nel rapporto tra domanda e offerta nel mercato.

 

crac evergrande in cina 4

Il crescente rischio di default di alcuni sviluppatori e la ripresa economica sempre più sottile hanno portato gli investitori a sperare su consistenti stimoli di Pechino a tutela di un comparto in grado in passato di generare fino al 30% del Pil cinese.

 

Tuttavia, lunedì la Banca centrale cinese (Pboc) ha mantenuto invariato il tasso primario sui prestiti a cinque anni al 4,2%, il benchmark dei mutui. I finanziamenti immobiliari rappresentano il 40% dei prestiti bancari e la proprietà immobiliare vale il 60% della ricchezza delle famiglie cinesi, secondo l'Economic Daily.

 

2 – GLI INVESTITORI SFIDUCIANO COUNTRY GARDEN IL COLOSSO CINESE ORA È A UN PASSO DAL CRAC

Estratto dell’articolo di Lorenzo Lamperti per “La Stampa”

 

Country Garden holdings - immobiliare cinese

Si dice che Yang Huiyan e suo padre Guoqiang siano soliti essere accompagnati al quartier generale di Country Garden su due auto Maybach. Quantomeno in tempi migliori, quelli che per il primo sviluppatore immobiliare privato cinese sembrano giunti al termine. […]

 

Il piano di Country Garden di estendere il periodo di grazia per il pagamento delle obbligazioni sta incontrando diversi ostacoli. I detentori del bond onshore 16 Bi Yuan 05 dovrebbero decidere entro venerdì se concedere la dilazione in tre anni chiesta dall'azienda oppure no. Come parte del suo piano, Country Garden promette anche di impegnare il capitale di alcuni dei suoi progetti come garanzia.

 

Country Garden holdings - immobiliare cinese

[…] però, molti obbligazionisti continuano a chiedere che il colosso paghi interamente il capitale e gli interessi entro il 2 settembre. A opporsi sarebbero i fondi privati, già in crisi di liquidità per l'ampia esposizione al settore immobiliare. Più favorevoli le banche statali che figurano nella lista dei creditori.

 

Se prevalesse la linea intransigente, il default sarebbe inevitabile per Country Garden, che dopo aver evitato la prima fase della crisi immobiliare cinese ha accumulato circa 200 miliardi di passività. All'inizio del mese, l'azienda non ha pagato le cedole di due obbligazioni offshore. E il 14 agosto sono state sospese le negoziazioni di altre 11 obbligazioni onshore.

 

compratori agli uffici country garden

La scelta sulla scadenza del 2 settembre potrebbe essere decisiva per innescare una reazione a catena di via libera o al contrario di rifiuti in serie di programmi simili sugli altri debiti.

 

Nel frattempo, il problema dei fondi fiduciari sta iniziando a colpire alcune società quotate. Il grande trust Zhongrong fatica a effettuare il pagamento degli interessi sui suoi prodotti di investimento. Secondo Nikkei, i bilanci di almeno sei compagnie cinesi hanno subito un impatto. La preoccupazione sull'allargamento del contagio nasce dal fatto che società madre di Zhongrong, Zhongzhi, funge da prestatore chiave per gli sviluppatori immobiliari e i veicoli di finanziamento dei governi locali.

 

Country Garden holdings - immobiliare cinese

Proprio le province sono considerate uno dei motori dell'economia cinese. Ma ora sono anche le loro casse a essere vuote. Secondo le stime di Ubs, oltre l'80% dei veicoli di finanziamento degli enti locali non dispone di liquidità operativa sufficiente a coprire i pagamenti degli interessi sul debito. Questo si ripercuote sul finanziamento di progetti infrastrutturali, antico antidoto cinese per la crescita.

 

I dati ufficiali del ministero delle Finanze mostrano che i governi locali cinesi avevano circa 5100 miliardi di dollari di debiti alla fine di aprile. Ma, sostiene Caixin, migliaia di miliardi di dollari di prestiti delle amministrazioni locali sono costituiti da "debito nascosto". Secondo alcune stime, la cifra ufficiale sarebbe almeno da raddoppiare.

 

crac evergrande in cina 5

[…] Ieri, peraltro, tre grandi banche commerciali (Agricultural, Minsheng e Guangfa) hanno ricevuto 15,9 milioni di dollari di multa per prestiti irregolari concessi ai veicoli di finanziamento degli enti locali. Il problema di liquidità è acuito dal crollo delle entrate derivanti dalle vendite di terreni, diminuite del 20% nel primo semestre dell'anno rispetto al 2022. E già l'anno scorso erano diminuite rispetto al precedente.

crac evergrande in cina 3

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…