COSTA CONCORD-OGLIO - TROVATE ALTRE DUE DONNE MORTE SUL PONTE 4 - SCHETTINO, IMPRUDENTE SÌ, DROGATO NO: I TEST TOSSICOLOGICI SONO NEGATIVI - IL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE GABRIELLI: “LA NAVE NON SI INABISSERÀ, DOMANI COMINCIANO LE OPERAZIONI DI SVUOTAMENTO DEI SERBATOI” - UN ISTRUTTORE DI FITNESS: “LA MOLDAVA È STATA FRA LE PRIME A SALVARSI, CON TUTTI I SUOI BAGAGLI, MENTRE NOI ABBIAMO PERSO TUTTO. L’EQUIPAGGIO SAPEVA CHE STAVA CON IL COMANDANTE”…

1 - GIGLIO, TROVATI ALTRI DUE CADAVERI - NEGATIVI TEST DROGA SU SCHETTINO
Da "Adnkronos.com"

Sul Ponte 4 della Costa Concordia sono stati trovati i cadaveri di altre due persone: si tratta di due donne. Lo ha rivelato il commissario per l'emergenza Franco Gabrielli. Sale così a 15 il bilancio dei morti nel naufragio dell'Isola del Giglio. Le due vittime indossavano il giubbotto salvagente. Una ventina i dispersi, anche se il numero esatto e' soggetto a variazioni e a controlli incrociati delle liste.

A dieci giorni dal terribile naufragio della Costa Concordia, proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi sul relitto e le indagini dei pm su quanto avvenuto la sera del 13 gennaio a pochi metri dall'Isola del Giglio.

Secondo quanto si è appreso oggi da fonti giudiziarie, i test tossicologici eseguiti sul comandante Francesco Schettino, ai domiciliari con l'accusa di omicidio colposo plurimo e abbandono della nave, avrebbero dato esito negativo. "Non avevamo alcun dubbio", ha commentato l'avvocato del comandante Bruno Leporatti.


2 - GABRIELLI: LA NAVE NON RISCHIA DI INABISSARSI
Da "RaiNews24.it"

Al momento la Costa Concordia non rischia di "sprofondare su fondali più bassi". Lo ha precisato il capo della Protezione civile durante una conferenza stampa all'Isola del Giglio.

"La nave - ha detto - è nella condizione di stabilità e non necessita nessun tipo di intervento esterno che ne consolidi la staticità: non c'è alla vista nessun pericolo che sprofondi in fondali più bassi. Questa è la risultante di un confronto con chi l'ha costruita e i calcoli sono stati certificati dal Rina", il Registro italiano navale.

"Abbiamo già disposto ulteriori accertamenti, ma queste affermazioni - ha concluso Gabrielli - ci consentono da subito di essere operativi su più fronti, a partire dalle operazioni di bunkeraggio", cioè il prelievo del carburante contenuto nelle cisterne nella nave.

Ricerche insieme ad asporto carburante
"Il prelievo del carburante contenuto nelle cisterne nella Costa Concordia è "assolutamente e parallelamente compatibile con le ricerche". Lo ha spiegato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, in una conferenza stampa all'Isola del Giglio, rendendo noto che a questo punto "possiamo iniziare il bunkeraggio".

Costa Crociere: mai a bordo clandestini
Costa Crociere "smentisce seccamente la voce che potessero trovarsi a bordo lavoratori clandestini": questa la precisazione fornita dalla compagnia, che ha ribadito le procedure di imbarco. "Le liste esatte di tutte le persone imbarcate e partite vengono comunicate alla sede della Compagnia subito dopo la partenza".

Domani comincia operazione di svuotamento
I lavori di svuotamento di carburante su Costa Concordia inizieranno domani. Lo ha detto Bart Huizing, della Smit Salvage, la società che curerà l'operazione.


3 - «LA BALLERINA? A TERRA PER PRIMA CON I BAGAGLI E L'ABITO DA SERA»
Fausto Biloslavo per "il Giornale"

«Ciro, il primo ufficiale, ci ha detto che per tre volte ha ripetuto al comandante "siamo troppo vicini agli scogli". Poco dopo l'impatto lui e altri ufficiali hanno insistito con Schettino perché ordinasse subito l'abbandono nave, ma non l'ha fatto. Ed è tutto registrato sulla scatola nera».

Il racconto a Il Giornale è di Alexandru Banescu, un romeno di 25 anni, imbarcato sulla Concordia come istruttore di fitness. Il primo ufficiale è Ciro Ambrosio. Dopo averlo visto a bordo mentre dava ordini e cercava di mettere in salvo i passeggeri, Banescu l'ha ritrovato a Grosseto nell'albergo che ospitava l'equipaggio sopravissuto al disastro. «Abbiamo chiesto a Ciro cosa era successo in plancia e lui ce l'ha raccontato dicendo che la scatola nera aveva registrato tutto» spiega Banescu al telefono dalla Romania.

Alle nove di sera del 13 gennaio il giovane romeno partecipa sul ponte 11 a una riunione sull'emergenza tenuta da «Andrea, l'ufficiale addetto alla sicurezza». Viene spiegato cosa bisogna fare in caso di incendio o di abbandono della nave. Tutto si conclude 5 minuti prima dell'incagliamento.

«Sul primo momento restiamo in attesa di ordini, senza capire cosa era veramente accaduto - spiega l'istruttore - . Solo dopo ho saputo che si erano resi conto subito dell'allagamento della sala macchine chiedendo al comandante di evacuare la nave». Non vuole tirare tutta la croce addosso a Schettino ed è convinto che l'ancoraggio sia servito a evitare una tragedia peggiore. Ma osserva «che il segnale di evacuazione è arrivato troppo tardi. Ci siamo diretti ai posti assegnati aiutando i passeggeri. Una donna senza salvagente aveva paura e le ho dato il mio».

Banescu sbarca sano e salvo verso l'una di notte e già circola la voce «che il capitano è sceso con una delle prime lance di salvataggio». A terra trova Ciro, completamente fradicio, «perché a bordo si era immerso nell'acqua per salvare la gente». Il sopravissuto racconta che «un mio collega romeno, Kalimak Rareschniku, è stato sulla nave fin quasi all'alba e aiutava i passeggeri. Con lui avrebbe dovuto esserci il capitano, che deve abbandonare la nave per ultimo».

Quanto a Domnica Cermotam, la moldava sospettata di essere molto vicina al capitano, l'ha vista sul molo «con i suoi bagagli che non so come è riuscita a mettere in salvo, noi abbiamo perso tutto, compresi i documenti». La biondina era sempre elegante. «Non mi interessa quali fossero i loro rapporti, ma l'equipaggio sapeva che stava con il comandante» sostiene Banescu.

Durante una crociera, quando lavorava come hostess, Domnica è stata vista tornare a bordo da sola con Schettino, dopo una sosta in porto. «Forse erano solo amici, non stavano abbracciati, ma gran parte dell'equipaggio era convinto del contrario», racconta il giovane romeno. Elena Serra, un'altra donna di bordo, commissario con i gradi di terzo ufficiale che certo non è finita in questo giro di gossip, ieri all'Ansa ha fornito altri particolari.

La notte del naufragio ha telefonato almeno cinque volte al ponte 8, quello di comando dove avrebbe dovuto esserci Schettino, e «non c'era nessuno. Non mi sento di giudicare, certo resto perplessa». E poi ha aggiunto: «Se ci sono venti persone disperse, vuol dire che una parte della squadra non ha funzionato bene».

 

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