andrea medri the rock trading

LE CRIPTOVALUTE NON SONO ROCK – CHIUDE “THE ROCK TRADING”, LA PIÙ LONGEVA BORSA ITALIANA DI MONETE VIRTUALI, FONDATA NEL 2011 DA ANDREA MEDRI. AL MOMENTO SONO ANDATI PERSI TUTTI I BITCOIN DEI CLIENTI E NESSUNO SA BENE COSA SIA ACCADUTO – IL CAMBIO DELLA BANCA DI RIFERIMENTO, IL PRESUNTO ATTACCO HACKER E IL PRECEDENTE DELLO SCANDALO “NFT” DI SILEA

Estratto dell’articolo di Marcello Bussi per “Milano Finanza”

 

CHIUSURA THE ROCK TRADING

Nella serata di venerdì 17 è arrivato l’atteso e temuto comunicato che ha messo fine a ogni illusione. The Rock Trading (Trt), borsa italiana di criptovalute fondata da Marco Medri, attuale cfo, ha annunciato che «si è reso necessario interrompere l’operatività della propria piattaforma a partire dalla data odierna, in ragione di difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità».

 

Da qualche giorno sulla chat Telegram di Trt era scoppiato il panico: chi cercava di prelevare i suoi soldi in valuta fiat o in bitcoin depositati in quella che si definisce la più longeva borsa cripto non solo italiana ma addirittura del mondo (il primo bitcoin è stato scambiato sulla piattaforma nel giugno 2011), diceva che era tutto bloccato.

 

E dalla società era arrivata una rassicurazione che è riuscita solo ad agitare ancora di più i clienti: «Stiamo facendo una revisione della situazione in corso che sta provocando questi disagi. Appena terminata provvederemo a fornirvi un comunicato ufficiale».

 

ANDREA MEDRI - THE ROCK TRADING

Comunicato ufficiale che ha dato conferma alle più cupe supposizioni: «La società sta conducendo verifiche interne per individuare le cause del problema e valutando l’adozione di tutte le iniziative opportune o necessarie per tutelare la clientela e gli altri stakeholders».

 

Il mondo cripto in Italia è piccolo e girano le ricostruzioni più disparate. Qualcuno mormora che uno studio legale sia stato incaricato di raccogliere 5 milioni di euro per salvare Trt. Dopo il clamoroso scandalo Nft di Silea, un brutto colpo per il settore, che in Italia non gode certo di buona reputazione.

 

Anche perché, formalmente, Trt ha tutte le carte in regola: società di diritto italiano, tra le prime a iscriversi al registro dell’Oam, da sempre a favore della regolamentazione. La prima mossa sospetta di Trt è stato il cambiamento della banca di riferimento, quella dove i clienti fanno i bonifici in euro a Trt per poter comprare le cripto e dove avviene il passaggio inverso, ovvero il cambio in euro delle somme ricavate dalla compravendita di cripto. Fino al mese scorso questo ruolo veniva ricoperto da una banca italiana, Banca Sella.

Christian Visentin

 

Ma il contratto con Trt è stato risolto consensualmente e ora la banca di riferimento è diventata l’irlandese Modulr.

 

[…] A leggere il bilancio 2021 di Trt, in effetti, qualche perplessità viene: il capitale sociale, per esempio, ammonta a soli 10.000 euro. E poi si può leggere che «in data 1° settembre 2021, la società Onedime, che fornisce servizi IT alla medesima The Rock Trading ha subito un attacco informatico che ha causato la sottrazione, dal conto omnibus di Trt pari a 311,06 Eth stimabili al cambio alla suddetta data in circa euro 904.000».

 

ANDREA MEDRI - THE ROCK TRADING

«Nel corso del 2022 la Società ha provveduto a coprire tale ammanco attingendo alla propria disponibilità di criptovalute detenute in giacenza», è spiegato nel bilancio certificato da Bdo Italia il 18 novembre 2022. Non sono pochi 900.000 euro. Nonostante tutto, però, Trt ha chiuso il 2021 con un utile di 1,27 milioni di euro e ricavi per 2,4 milioni. Mentre il valore della società è stato fissato in 7,17 milioni di euro.

 

[…] Il pensiero torna a Nft di Silea, che prometteva rendimenti del 10% mensili in bitcoin, un presunto schema Ponzi da 260 milioni di euro e che ha coinvolto circa 6.000 risparmiatori, quasi tutti veneti e friulani.Il 9 febbraio due dei tre soci fondatori, Christian Visentin ed Emanuele Giullini sono stati arrestati a Dubai su iniziativa delle autorità emiratine. Pochi giorni dopo i due sono stati liberati ma con il divieto di uscire dal paese in attesa del pronunciamento della Corte, che lunedì 20 deciderà se mandarli a processo oppure no. Nel frattempo la Guardia di finanza di Treviso ha effettuato sequestri per 2 milioni di euro.

 

EMANUELE GIULLINI

Durante gli accertamenti, infatti, è emerso che una parte degli investimenti dei clienti, circa 800 mila euro, invece di essere destinata alle finalità speculative, è stata illegalmente distratta e utilizzata per consentire a uno degli indagati di acquistare, tramite una sua società, dieci autovetture di lusso, fra cui una Audi Q8, una Mercedes GLE e una Porsche cabriolet, tutte sequestrate. […]

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…