matteo renzi carlo de benedetti by benny

OGNI MEZZO E’ BUONO – D’ALEMA TIRA IN BALLO RENZI PER LA FUGA DI NOTIZIE DA PALAZZO CHIGI SULLA RIFORMA DELLE POPOLARI (LO HA DETTO DE BENEDETTI) - SONO STATE REALIZZATE PLUSVALENZE PER 10,5 MILIONI, DI CUI 6 ALL’ESTERO – RENZI GIA’ SENTITO DAI MAGISTRATI. SI E’ DIFESO COSI': IL MERCATO SAPEVA…

Gian Maria De Francesco per “il Giornale

 

«La vicenda De Benedetti è del tutto marginale rispetto al grosso dell' operazione speculativa. Quindi, tutta questa vicenda presenta aspetti non chiari». Così parlò Massimo D' Alema lunedì scorso a In Onda.

 

d'alema 2d'alema 2

Tra i vari attacchi tutti politici sferrati al suo avversario Matteo Renzi ve n'è stato uno di natura finanziaria, relativo alle indagini della Consob e della procura di Roma sull' ipotesi di insider trading relativa alla riforma delle Popolari varata a gennaio 2015.
 

La sottolineatura dell' ex presidente del Consiglio fa aumentare i sospetti nei confronti dell' entourage del premier.
 

Definire «marginale» la posizione dell' Ingegnere, che fino al mese scorso è stato sotto i riflettori dei media, lascia infatti trasparire la possibilità che l' attività investigativa possa riservare nuove sorprese. Anche perché su queste tematiche D' Alema è fededegno giacché in tempi non sospetti preconizzò la «scossa» giudiziaria che si è abbattuta su Silvio Berlusconi dal 2009 in poi.
 

MASSIMO D'ALEMAMASSIMO D'ALEMA

Al momento, l' unico dato certo - secondo quanto si apprende - è che la Consob, l' organismo di vigilanza sulla Borsa, sta terminando gli accertamenti iniziati proprio nel gennaio 2015. Queste procedure durano sempre un paio d' anni per le difficoltà connesse alla richiesta di dati sugli operatori esteri.

 

E su 10,5 milioni di plusvalenze sui titoli delle Popolari nei giorni della riforma circa 6 milioni sono stati realizzati oltreconfine. Se si riscontreranno condotte anomale, la prima a esserne informata sarà la Procura di Roma che con il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Stefano Pesci indaga da tempo.

CONSOBCONSOB


Carlo De Benedetti, che con la sua finanziaria lussemburghese Romed aveva realizzato una plusvalenza di circa 600mila euro su circa 6 milioni di euro di titoli delle Popolari precedentemente acquistati, è già stato ascoltato come persona informata sui fatti e, stando ai resoconti, avrebbe dichiarato che le indiscrezioni sulla riforma erano praticamente di «pubblico dominio».

 

giuseppe pignatonegiuseppe pignatone

Dichiarazioni che smentirebbero l' informativa della Guardia di finanza, rivelata da Nicola Porro sul Giornale, nella quale durante una conversazione telefonica l' Ingegnere avrebbe detto al suo interlocutore di sapere da alte sfere dell' emanazione del decreto.

 

D' Alema, tuttavia, ha citato «l' indagine nei confronti dell' ingegner De Benedetti il quale pare abbia detto Me lo hanno detto a Palazzo Chigi». Un lapsus? Nello scoop di Porro si fa riferimento a Bankitalia come possibile fonte dell' Ingegnere.

 

Casualmente, il premier Matteo Renzi, ascoltato a maggio dai magistrati romani, aveva invece sottolineato come da Palazzo Chigi nulla fosse filtrato giacché la possibile trasformazione delle Popolari in spa era argomento ricorrente sui mercati.
 

BOSCHIBOSCHI

D' Alema, però, deve aver subodorato qualcosa se ha parlato di «una vicenda tuttora oscura: c' è chi ha rastrellato, queste azioni hanno fatto un balzo in avanti e qualcuno si è arricchito».

 

Allo stesso modo, potrebbe non essere un caso il riferimento alla vicenda del ministro Maria Elena Boschi, il cui padre era stato nominato vicepresidente di Banca Etruria, istituto che non riuscì a trasformarsi in spa per via del commissariamento (cui è seguito un tragico bail in).

 

Il potenziale conflitto di interessi è stato liquidato come «una situazione abbastanza sgradevole». Matteo Renzi, se non l' avesse ancora capito, sa che c' è da preoccuparsi.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…