DAGO-FIXER - VIVENDI RISPONDE AL GOVERNO: NO GOLDEN POWER, NON ABBIAMO IL CONTROLLO DI TIM - MA CON TUTTI GLI AVVOCATI ESPERTI DI MATERIE COSÌ DELICATE E SPECIALIZZATE PROPRIO IL FIGLIO DI NAPOLITANO (GIULIO) E L'AMICO DELL'EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (ZOPPINI) DOVEVANO ESSERE SCELTI DA BOLLORE’ PER DIFENDERE TIM/VIVENDI ? QUALE È LA VERA MOTIVAZIONE DI QUESTA SCELTA? AH, SAPERLO...

giulio napolitanogiulio napolitano

1. DAGONOTA DI INSTAFAX

Napolitano Jr. e l'ex Sottosegretario Zoppini (imposto allora da Napolitano Sr.) sono tra i principali legali dei francesi di Bollore': sul lavoro (e sulle relative fatture) nessuno vuole discutere ma con tutti gli avvocati esperti di materie così delicate e specializzate proprio il figlio e l'amico dell'ex Presidente della Repubblica dovevano essere scelti dai francesi per difendere TIM/Vivendi ? Quale è la vera motivazione di questa scelta? Ah, saperlo...

 

 

2. TIM E VIVENDI RISPONDONO A GOVERNO, NON C'E' GOLDEN POWER - IN CAMPO PRINCIPI DEL FORO, DA CASSESE A MARCHETTI E NAPOLITANO

Sara Bonifazio per Ansa

 

DE PUYFONTAINE BOLLOREDE PUYFONTAINE BOLLORE

Tim e Vivendi rispondono al Governo restando di fatto sulla loro posizione che non ci sono i presupposti per applicare la Golden Power. Come richiesto dal Comitato tecnico istituito a Palazzo Chigi le due societa' hanno depositato oggi (termine ultimo dopo la proroga concessa) la documentazione richiesta dall'istruttoria che in primis vuole verificare se dopo il cda del 27 luglio, in cui il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine ha preso ad interim le deleghe dell'amministratore delegato e la societa' ha "preso atto dell'inizio dell'attivita' di direzione e coordinamento da parte di Vivendi", c'era un obbligo di notifica alla Presidenza del Consiglio.

Andrea Zoppini al QuirinaleAndrea Zoppini al Quirinale

 

giulio napolitanogiulio napolitano

La legge sui poteri speciali del Governo nelle aziende considerate strategiche lo prevede infatti in caso di "qualsiasi delibera, atto o operazione, adottato da una societa' che detiene uno o piu' degli attivi, che abbia per effetto modifiche della titolarita', del controllo o della disponibilita' degli attivi medesimi comprese le delibere dell'assemblea o degli organi di amministrazione aventi ad oggetto la fusione, scissione, trasferimento all'estero, la modifica delle clausole statutarie ed il trasferimento dell'azienda o rami di essa".

Andrea ZoppiniAndrea Zoppini

 

La posizione delle due societa' in merito non dovrebbe essere cambiata, sono ancora una volta gli avvocati Sabino Cassese e Andrea Zoppini (che gia' il 7 agosto avevano firmato una memoria "pro veritate") ad assistere Tim mentre per i francesi hanno lavorato Piergaetano e Carlo Marchetti, Giulio Napolitano e Marco Maugeri (dello Studio Chiomenti).

 

bollore e de puyfontaine assemblea vivendibollore e de puyfontaine assemblea vivendi

La posizione di Vivendi, avevano gia' sostenuto Cassese e Zoppini, non provoca "alcun pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e della continuita' degli approvvigionamenti". E' plausibile che cio' venga ribadito anche nella documentazione predisposta ora ex novo all'interno della procedura per l'eventuale attivazione della Golden Power.

 

I tecnici, coordinati da Luigi Fiorentino, vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio e per sei anni all'Antitrust come capo di gabinetto, chiuderanno presumibilmente entro la prossima settimana l'istruttoria e poi la palla passera' al Governo che punta a chiudere la partita entro meta' settembre.

 

giulio napolitano saluta isabella borromeogiulio napolitano saluta isabella borromeo

Ma questa non e' l'unica procedura aperta su cui si misurano gli uffici legali delle due societa' che contemporaneamente si stanno confrontando con Consob e Antitrust, sempre sul tema del controllo ma per ogni authority secondo un'accezione diversa, a seconda che si imbracci il Tuf o il Codice Civile, e rendendo se possibile ancora piu' intricata la partita.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…