DELITTI D’AUTORE - GLI IMMOBILI DELLA SIAE (GARANZIA PER IL PAGAMENTO DELLE PENSIONI) SVENDUTI A METÀ PREZZO - PERIZIA CHOC SULLA GESTIONE DEL PATRIMONIO: ERA TUTTO NELLE MANI DI UNA VECCHIETTA CHE DECIDEVA SU CONTRATTI E STIPENDI (2 MILA € EURO AL MESE A UN OPERAIO PER LEGGERE I CONTATORI) - AFFITTI MAI RISCOSSI E CASE ASSEGNATE A EX DIRIGENTI, SINDACALISTI E PARENTI - LA PIÙ PRESTIGIOSA ALLA MOGLIE DELL’EX PRESIDENTE DEL FONDO SIAE, IL RAGIONIER EUGENIO TRUFFA GIACHET - NOMEN OMEN…

1 - INCHIESTA DELLA PROCURA DI ROMA - «GLI IMMOBILI DELLA SIAE VENDUTI ALLA METÀ DEL VALORE»...

dal "Corriere della Sera"

La Procura di Roma intende vederci chiaro sugli immobili della Siae (tra cui sei palazzi del Fondo Pensioni) nella Capitale ceduti ai fondi Aida e Norma, gestiti da Sorgente Group. Il Procuratore aggiunto, Alberto Caperna, ha avviato un'indagine, al momento senza indagati e senza ipotesi di reato, affidando al Nucleo di polizia tributaria di Roma il compito di verificare la regolarità dell'operazione. Secondo quanto denunciato dai sindacati che rappresentano i dipendenti e i pensionati della Siae, infatti, gli immobili varrebbero molto di più del prezzo a cui sarebbero stati ceduti: 463 milioni contro 260 milioni.

Secondo i sindacati la Siae avrebbe ceduto per 80 milioni i sei palazzi del Fondo Pensioni al fondo Aida. Un prezzo giudicato molto al di sotto di quello di mercato, visto che già nel bilancio del 2010 dell'ente il valore degli immobili era stato indicato in 103 milioni. L'accordo prevederebbe anche la cessione degli altri immobili della Siae al fondo Norma per 180 milioni di euro, contro i 360 milioni stimati dai sindacati. La Guardia di Finanza dovrà verificare su quali basi il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini abbia deciso di dismettere il patrimonio immobiliare dell'Ente affidandosi a Sorgente Group e quali siano i reali numeri dell'operazione.


2 - AFFITTOPOLI SIAE, PERIZIA CHOC: A GESTIRE GLI IMMOBILI UNA NONNINA DI 70 ANNI

Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

Criticità evidenti, anomalie paradossali, esempi solari di cattiva gestione. Quando la Siae a giugno scorso incarica i revisori della Ria&Partners di redigere una due diligence su come è amministrato il fondo pensioni dell'ente, non si aspetta un esito così nefasto.

Il documento punta l'indice, tra l'altro, proprio sulla (cattiva) gestione del patrimonio immobiliare, acquistato in passato come garanzia per l'equilibrio del fondo integrativo, ossia quegli romani di cui abbiamo scritto ieri a proposito della tentata alienazione agli occupanti, prevedendo mutui quarantennali anche per inquilini ultraottantenni.

Tra i potenziali acquirenti, manco a dirlo, erano in lista tanti ex dirigenti dello stesso fondo pensioni Siae e diversi sindacalisti. E non a caso, tra le criticità messe in evidenza, c'è la mancanza di criteri per l'assegnazione in affitto delle case (che venivano date «discrezionalmente») i cui contratti, tra l'altro, erano custoditi da un'amministratrice di condominio senza essere depositati, nemmeno in copia, alla sede dell'Eur.

Sull'Affittopoli Siae, la Ria&Partners non fa sconti, tant'è che il nuovo dg Gaetano Blandini è «costretto» a occuparsi personalmente della gestione del Fondo come direttore (prendendo il posto del ragionier Truffa Giachet, reggente dal 2001 all'anno scorso). Il primo rilievo dei revisori è sulla scelta degli affittuari (ex direttori, parenti, sindacalisti) oggetto di lettere anonime e esposti in procura da parte di dipendenti «senza tetto».

Nelle conclusioni, la R&P annota infatti che «non si capisce come venivano scelti gli affittuari, non venendo rispettati i termini cronologici di richiesta». Episodio esemplare, in questo senso, quello dell'assegnazione di un appartamento nello stabile più prestigioso di proprietà del Fondo, quello di via Flaminia Vecchia, assegnato nel 2007 a una certa signora Apolloni e finito al centro di un esposto in procura già nel 2008. La signora è la moglie dell'ex presidente del Fondo Siae, Irace, che infatti non firma l'assegnazione, e lascia siglare la delibera alla vicepresidente dell'epoca, Anna Avallone.

L'altro punto che la due diligence trova incredibile è l'assegnazione, dal '99 al «nuovo corso» di Blandini, dell'amministrazione degli immobili a un consulente esterno. Una 70enne che diventa il dominus degli asset immobiliari del Fondo Siae: per una cifra superiore ai 50mila euro l'anno, la signora non ha solo fatto da amministratrice dei palazzi, ma era l'unica a detenere fisicamente i contratti di affitto e a stabilire gli stipendi di portieri e operai, stipendi che però pagava «mamma Siae». Come quello, incredibile, di 2.000 euro al mese a un operaio incaricato solo di «leggere» la caldaia dell'ambasciata del Canada, ospite di un immobile Siae.

La Ria&Partners, inoltre, sottolinea come in una dozzina di anni il Fondo non abbia mai controllato l'operato della donna, pur essendo questa attività prevista dalla consulenza. Ci hanno provato i revisori ma «il consulente esterno non si è reso disponibile», e non ha nemmeno risposto alla «richiesta di conferma dati» spedita dagli analisti di R&P. Che, nonostante la mancanza di collaborazione (la documentazione è stata consegnata solo a fine anno) hanno notato una mancanza nei bilanci 2010 di 155mila euro «rispetto alla stima effettuata sui ricavi per fitti attivi» nello stesso anno. L'elenco di follie gestionali è lungo.

Oltre a inquilini morosi («senza azioni in atto contro di essi»), comprende anche la mancanza di un albo dei fornitori a cui rivolgersi per i lavori di manutenzione.
Tanto che, annoterà successivamente R&P, una ditta di idraulica e una di opere edili «nel solo 1° trimestre 2011 hanno fatturato rispettivamente opere per 110mila e 170mila euro».

 

SEDE SIAESIAEGAETANO BLANDINIROMA-PROCURA

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…