draghi lagarde

IL DENARO GRATIS FA MALE - ALLIANZ ATTACCA DRAGHI PERCHÉ LAGARDE INTENDA: ''LA BCE CHE STAMPA MONETA DISINCENTIVA LE RIFORME, È UN AZZARDO MORALE''. UN ARGOMENTO MOLTO AMATO AL NORD DELLE ALPI - MUSTIER, AD DI UNICREDIT E PRESIDENTE DELLA EUROPEAN BANKING FEDERATION: ''BISOGNA SPOSTARE IL PESO DEI TASSI NEGATIVI SUI CONTI CORRENTI E TASSARE I CLIENTI SUI DEPOSITI PROTEGGENDO QUELLI INFERIORI AI 100 MILA EURO''

 

Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica

 

ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d

«Si dice che Mario Draghi sia indipendente. No, non lo è». Parole come pietre, scagliate ieri dal capo di Allianz, Oliver Baete, contro il presidente uscente della Bce. «Il motivo per cui non si fanno le riforme fiscali - ha tuonato dalle pagine del Financial Times - è perché la Bce ha reso semplice per i cittadini spendere soldi che non hanno».

 

Un riferimento ai ripetuti moniti arrivati negli ultimi tempi da Draghi perché i governi facciano le riforme e che quelli che se lo possono permettere, spendano soldi per stimolare l' economia. Baete non è d' accordo. Secondo il numero uno del colosso delle assicurazioni tedesche è vero l' opposto: il denaro a basso costo disincentiverebbe le riforme, sarebbe un azzardo morale. Un argomento molto amato, al nord delle Alpi. Insomma, conclude amareggiato Baete: «Mi dispiace. Abbiamo creato banche centrali indipendenti perché cose del genere non avvenissero, perché non stampassero moneta».

 

OLIVIER BAETE ALLIANZ

Non è la prima volta che il mondo delle assicurazioni lancia l' allarme sull' effetto deleterio dei tassi bassi. Ma in quest' ultimo mese di presidenza Draghi, fa impressione mettere in fila le bordate che stanno arrivando da ampi settori finanziari della Germania.

Un fuoco di fila che si sta intensificando, molto chiaramente, in vista dell' arrivo del successore di Draghi, Christine Lagarde. Forse le banche e la finanza tedesca sperano di avere un' ascendente maggiore sulla prossima presidente della Bce.

 

Il problema è che anche il rumore di fondo che accompagna questi attacchi frontali sta diventando assordante: le banche, da settimane, stanno minacciando di trasferire l' onere dei rendimenti negativi che pagano per i depositi presso la Bce sui correntisti. Un' idea condivisa anche da Jean Pierre Mustier, ad di Unicredit e presidente della European banking federation che chiede di spostarne il peso sui conti correnti e tassare i clienti sui depositi proteggendo quelli inferiori ai 100 mila euro.

 

Christian Sewing Deutsche Bank

La scorsa settimana si è dimessa l' unica rappresentante tedesca del comitato esecutivo, Sabine Lautenschlaeger, provocando anche reazioni indignate nel mondo politico .

E la Bild, il giornale più venduto in Germania, ha ritratto Draghi come dracula, dopo la riunione del 12 settembre del consiglio direttivo che ha deciso di tagliare ulteriormente i tassi sui depositi e di riavviare il quantitative easing. Quel giorno, il presidente delle casse di risparmio tedesche Helmut Schleweis, ha parlato di un «disastro».

 

Una settimana prima, l' amministratore delegato di Deutsche Bank, Christian Sewing, aveva sostenuto che «i tassi negativi rovinano il sistema finanziario». Ovvio che alla luce di un umore sempre più cupo nel Paese che si considera l' azionista di maggioranza della Bce, qualche banchiere centrale cerchi invece di ricordare ai tedeschi i fondamentali. La missione principale di Francoforte è notoriamente la stabilità monetaria, e ieri il governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco, ha sottolineato giustamente che «la situazione economica è peggiorata e non possiamo rischiare di perdere il controllo delle aspettative di inflazione». C' è poco da aggiungere.

LAUTENSCHLAGER DRAGHI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…