germania - economia in crisi olaf scholz

È LA GERMANIA MA SEMBRA L’ITALIA: IL GOVERNO SCHOLZ DEVE RISCRIVERE LA MANOVRA – LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE HA STRONCATO LA POLITICA ECONOMICA DELL’ESECUTIVO, CHE CON UN TRUCCO CONTABILE SPOSTAVA 60 MILIARDI DAL FONDO PER IL COVID A QUELLO PER IL CLIMA – IL PAESE INTANTO È GIÀ PRATICAMENTE IN RECESSIONE: IL PIL NEL TERZO TRIMESTRE SI È CONTRATTO DELLO 0,1%

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

Estratto dell’articolo di Isabella Bufacchi per “il Sole 24 Ore”

 

È «caos» sui conti pubblici in Germania, come ha sintetizzato ieri il presidente dell’Ifo Institut Clemens Fuest. E l’incertezza calata all’improvviso sul bilancio 2023 ma soprattutto sul bilancio 2024, e quindi sul destino di una miriade di interventi pubblici fino a 100 miliardi di sostegni all’economia come il freno sul prezzo di elettricità e gas per famiglie e imprese e sussidi per le fabbriche di chip, rischia di trasformare l’attuale stagnazione in una nuova recessione in Germania.

 

ROBERT HABECK OLAF SCHOLZ CHRISTIAN LINDNER

Ieri la conferma dell’ufficio di statistica Destatis della contrazione di -0,1% del Pil nel terzo trimestre (su base annua il Pil è stato rivisto a -0,4% dal preliminare di -0,8%) e il lieve miglioramento del clima di fiducia delle imprese segnato dall’indice Ifo Business Climate - salito meno del previsto a 87,3 punti a novembre rispetto agli 86,9 di ottobre - hanno fotografato una situazione economica fiacca, sia pur con il barlume di una possibile ripresa.

 

La fiammella della speranza di un ritorno alla crescita l’anno prossimo, con un Pil a +0,6% nel 2024 come pronosticato ieri dagli economisti di KfW, rischia di spegnersi velocemente sotto la doccia gelata del severo verdetto dei giudici di Karlsruhe: la Corte ha cancellato con un colpo di spugna non soltanto il trasferimento di 60 miliardi dal fondo per il Covid al fondo per il Clima ma sta minando anche l’utilizzo pluriennale del Fondo per la stabilizzazione economica da 200 miliardi.

olaf scholz e Christian Lindner

 

La sentenza […] ha un impatto devastante sulla contorta politica fiscale della coalizione semaforo che stava tentando di centrare due obiettivi inconciliabili: da un lato il mantenimento del freno costituzionale sul debito nel 2023 e 2024 (disavanzo dello 0,35% del Pil) voluto con forza dal ministro delle Finanze liberale Christian Lindner e dall’altro lato i finanziamenti extra-deficit voluti con altrettanta decisione da socialdemocratici e verdi per rispondere alla crisi energetica e per finanziare la lotta al cambiamento climatico e la transizione digitale […].

 

olaf scholz con la benda sull occhio

Il governo federale di Berlino […] ora […] potrebbe essere costretto a varare misure restrittive l’anno prossimo, riaccendendo i focolai della recessione. La sentenza della Corte costituzionale […] potrebbe aver creato un buco da 30-40 miliardi sul bilancio di quest’anno e fino a 50 miliardi sul bilancio del 2024, secondo stime non ufficiali.

 

Il budget 2023 verrà sanato la prossima settimana in Parlamento avendo bisogno solo dei voti dei tre partiti di governo: Lindner ha annunciato che chiederà al Bundestag di sollevare anche quest’anno il freno sul debito, per un’«emergenza straordinaria» che potrebbe essere nuovamente la crisi energetica, facendo rientrare sotto il cappello della costituzione le risorse del Fondo per il Clima già spese quest’anno (una trentina di miliardi circa) tramite un budget supplementare.

 

GERMANIA - ECONOMIA IN CRISI

Il ministro delle Finanze tra l’altro ieri stesso ha annunciato che gli aiuti per calmierare i prezzi di elettricità e gas finiranno il 31 dicembre e non più il 30 marzo 2024 come precedentemente deciso. È la direzione opposta auspicata dal ministro dell’Economia. Per Robert Habeck la sentenza della Corte indebolisce l’economia: «Ci siamo legati volontariamente le mani dietro la schiena e stiamo andando a un incontro di boxe. Gli altri stanno avvolgendo i ferri di cavallo nei guanti», ha detto al congresso dei Verdi.

 

CONTI PUBBLICI E CRISI ECONOMICA DELLA GERMANIA - LA STAMPA

L’estensione del freno sul debito tuttavia non potrà essere riproposta per il budget 2024, in quanto è altamente improbabile che il governo riesca a convincere i garanti della Costituzione sulla durata pluriennale della crisi energetica (sarà difficile riuscirci per il 2023).

 

[…] Il maxi-Fondo di stabilizzazione economica potrebbe essere incardinato nella Costituzione trasformandolo in quello già varato per la Difesa (i soldi spesi per quest’ultimo Fondo speciale non concorrono al calcolo del deficit), ma per arrivare a tanto Spd-Verdi-Fdp avranno bisogno del voto della Cdu-Csu in Parlamento per raggiungere la maggioranza qualificata del 75 per cento. E l’opposizione non intende gettare alcuna ciambella di salvataggio al governo.

 

olaf scholz fa jogging

L’unico modo per andare avanti […] sarà quello di risparmiare le risorse del Fondo, previste nel budget 2024 e a rischio-Karlsruhe: con tagli alla spesa o aumenti delle tasse. […]

giorgia meloni olaf scholz GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZGIORGIA MELONI OLAF SCHOLZOlaf Scholz e Christian Lindner giorgia meloni olaf scholz 1

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?