recessione

E’ UN MOMENTO STORICO: SIAMO NELLA PEGGIORE CRISI SISTEMICA DI SEMPRE, LA PRIMA REALMENTE GLOBALE - IL FONDO MONETARIO FA I CONTI IN TASCA: CI SARÀ UNA CONTRAZIONE DEL PIL GLOBALE NEL 2020 DEL 3%, CON PERDITE COMPLESSIVE PARI QUASI 9 MILA MILIARDI DI DOLLARI FRA IL 2020 E IL 2021 - IN ITALIA IL PIL CROLLERÀ DEL 9%, SOLO LA GRECIA FARÀ PEGGIO - LA CINA? CONTINUA A CRESCERE

Francesco Semprini per “la Stampa”

 

recessione coronavirus

La peggiore crisi dalla Grande Depressione e, soprattutto, la peggiore crisi sistemica di sempre, la prima realmente globale e che non risparmia nessuno. Il Fondo monetario internazionale quantifica il disastro generato dall' epidemia di coronavirus. L' impietosa radiografia che emerge nell' aggiornamento del World Economic Outlook, il rapporto sullo stato di salute dell' economia del Pianeta, è quella di una contrazione del Pil globale nel 2020 del 3%, con perdite complessive pari quasi 9 mila miliardi di dollari fra il 2020 e il 2021, più della somma delle economie di Giappone e della Germania.

 

Ma anche quella di una mappa della crisi che colpisce alcune realtà più di altre, come l' Italia che quest' anno vede la crescita calare del 9,1%. Il crollo condanna il Paese ad essere fanalino di coda del G7 e la seconda peggiore economia della zona euro (che nel 2020 calerà del 7,5% per poi salire del 4,7% nel 2021), Peggio dell' Italia soltanto la Grecia con un Pil in calo del 10%. Secondo il Fmi, nel 2021 per l' Italia è però prevista la ripresa, con una crescita del 4,8% su base annuale. Rispetto a gennaio 2020, le previsioni sono state riviste al ribasso del 9,6% per l' anno in corso, mentre quelle per il 2021 sono state alzate del 4,1%.

 

RECESSIONE

Lo tsunami Covid-19 ha pesanti conseguenze sul mercato del lavoro nazionale col tasso di disoccupazione che nel 2020 salirà al 12,7% dal 10% del 2019, a causa del "lockdown" delle attività economiche. Il Fmi stima un tasso in calo al 10,5% nel 2021. La media di Eurolandia è del 10,4% per quest' anno e dell' 8,9% il prossimo. La geografia della crisi è chiara, e anche le risposte, secondo il Fmi: «Occorre un significativo sostegno europeo mirato e complementare agli sforzi nazionali».

 

KRISTALINA GEORGIEVA

Nella sessione inaugurale degli incontri primaverili del Fmi, quest' anno tenuti in remoto a causa dell' epidemia, Gian Maria Milesi-Ferretti, vice direttore del dipartimento ricerche, ha affermato che l' Europa risulta più colpita dalla peste pandemica a causa della pronunciata «apertura ai commerci globali» e alla pre-esistenza di dati che ne evidenziano vulnerabilità.

 

Da segnalare che l'area euro sarà anche interessata da un certo indebolimento del sistema bancario, così come in Cina. Pertanto l' istituzione di Bretton Woods mette in guardia sulle contromosse: «Nel 2007-2008 un forte taglio dei crediti delle banche ha esacerbato l'impatto della crisi finanziaria sull' economia. C' è il rischio che questo possa ripetersi».

 

Dal punto di vista globale, il capo economista del Fmi, Gita Gopinath, sottolinea che per la prima volta dalla Grande Depressione sono in recessione sia le economie avanzate sia quelle in via di sviluppo. «Per quest' anno - dice - per le prime è previsto un calo del 6,1%». Gli Stati Uniti, in particolare, calano del 5,9% nel 2020, per poi crescere del 4,7% nel 2021.

 

polizia fuori dal fondo monetario internazionale

«Per le altre - prosegue - prevediamo una crescita negativa dell' 1% nel 2020, e del 2,2% se si esclude la Cina». Che registra un incremento marginale del Pil pari all' 1,2% dal 6,1% del 2019. Ultima riflessione del Fmi è che il coronavirus è una «minaccia alla stabilità del sistema finanziario globale», a causa della crescita delle inadempienze, ovvero della capacità di far fronte ai debiti contratti. E aumenti «delle pressioni sulle banche con congelamenti del credito». Ecco allora l' indicazione per le banche centrali di offrire ampia liquidità agli istituti ordinari e alle società non finanziarie, soprattutto a quelle che concedono prestiti alle piccole e medie imprese.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…