greco bollore patuano

TELECOM-MEDIA - BOLLORE’ SMENTISCE L’INDISCREZIONE DI DAGOSPIA (PROPOSTA A MARIO GRECO) E CONFERMA LA FIDUCIA ALL’AD PATUANO – MA LA SITUAZIONE NON E’ PER NULLA IN DISCESA PER IL FINANZIERE FRANCE: ANNULLATO IL CDA STRAORDINARIO

Giovanni Pons per “la Repubblica”

 

bollore nagel mediobanca interna nuovabollore nagel mediobanca interna nuova

La mossa di Vivendi di approfittare dell’assemblea straordinaria per la conversione delle azioni di risparmio Telecom, per allargare il cda a 17 membri e inserire quattro consiglieri di sua diretta emenazione, si sta rivelando sempre più complessa. E soprattutto sta alimentando le voci e i sospetti che dietro questa discesa in forze nell’organo di gestione dell’azienda vi sia la volontà di cambiare anche il management.

 

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italia

Così ieri il portavoce di Vivendi ha dovuto smentire ufficialmente questa eventualità, confermando la fiducia all’attuale management formato dal presidente Giuseppe Recchi e dall’ad Marco Patuano, dopo che si erano diffuse indiscrezioni su un sondaggio fatto da Vincent Bollorè in persona sulla disponibilità di Mario Greco, attuale group ceo di Generali, a cambiare casacca. Fatto che probabilmente è avvenuto ma che forse va annoverato nell’ambito dei pour parler che un finanziere affabile e navigato come Bollorè spesso e volentieri intavola con diversi interlocutori.

 

TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIATARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA

Dunque niente di concreto, per il momento, sul cambio di guida in Telecom anche se resta da risolvere il contrasto con gli investitori istituzionali, che giovedì scorso hanno scritto una lettera al cda della società telefonica chiedendogli di prendere posizione rispetto al cambio di governance richiesto da Vivendi. E il cda, preso alla sprovvista, ha guadagnato tempo annullando la riunione prevista per ieri e rinviandola alla settimana prossima.

 

MARCO PATUANO E SIGNORA MARCO PATUANO E SIGNORA

In teoria il cda non vorrebbe esprimersi su una questione che riguarda il suo principale azionista ma allo stesso tempo non accogliere la richiesta degli investitori istituzionali, che rappresentano la maggioranza del capitale della società, suonerebbe ancor più sgradito. Quindi si cercherà un punto di mediazione in punta di diritto.

 

La richiesta di integrazione di un ordine del giorno di un’assemblea straordinaria è un unicum che non si era ancora visto prima. E in quanto tale si presta a diverse interpretazioni. Il nuovo statuto votato e approvato all’assemblea di aprile 2014 prevede per le minoranze un terzo dei consiglieri, ma a partire dal prossimo rinnovo.

 

In questo caso, invece, si sta parlando di un’integrazione del vecchio cda e dunque dovrebbero valere le regole precedenti che assegnavano alle minoranze un quinto dei consiglieri, cioè 3,4 consiglieri che si arrotondano a 4 nel caso il numero totale fosse esteso a 17.

 

giuseppe recchi saluta il pubblicogiuseppe recchi saluta il pubblico

A questo punto si tratterebbe di convincere Vivendi a inserire solo tre consiglieri lasciando la scelta del quarto ad Assogestioni. Oppure si dovrebbe convincere uno degli attuali consiglieri a farsi da parte per sostituirlo con uno indicato dai fondi aggiungendo i quattro nomi di provenienza Vivendi. Ma è una trattativa che dovrebbe riguardare direttamente i soci, se mai si farà.

 

Mikhail-FridmanMikhail-Fridman

In attesa di capire gli sviluppi l’ad Marco Patuano ha terminato il suo road show presso gli investitori istituzionali volto a spiegare l’operazione di conversione. Al suo ritorno ha incassato il giudizio di Fitch che ha alzato a stabile da negativo l’outlook di Telecom e ha confermato il rating BBB- grazie alle performance nelle attività domestiche. I gestori internazionali sono inoltre interessati agli sviluppi di Tim Brasil, la società che è oggetto di una proposta di fusione da parte del concorrente Oi. Proposta supportata dalla liquidità del magnate russo Mikhail Fridman, azionista anche dell’italiana Wind. Un’operazione complessa, che richiede un contributo fattivo da parte del governo brasiliano.

 

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