ENI E INTESA A TUTTO CAMPO - IL CANE A SEI ZAMPE E LA BANCA DI MESSINA ENTRANO NEL CAPITALE SOCIALE DI “BONIFICHE FERRARESI”, LA PIÙ GRANDE AZIENDA AGRICOLA ITALIANA PER SUPERFICIE UTILIZZATA - LA PARTNERSHIP SARÀ MOLTO IMPORTANTE PER ENI, CHE ENTRO IL 2023 NON UTILIZZERÀ PIÙ OLIO DI PALMA COME BIOCARBURANTE NEI SUOI PROCESSI PRODUTTIVI E DEVE TROVARE UN’ALTERNATIVA SOSTENIBILE…
federico vecchioni bonifiche ferraresi
Cinzia Arena per “Avvenire”
Eni e Intesa entrano nel capitale sociale di BF spa, la holding quotata in Borsa che controlla la società agricola Bonifiche Ferraresi, grazie ad un accordo di collaborazione sottoscritto ieri. L'investimento da parte di Eni e Intesa avverrà attraverso un aumento di capitale riservato, al termine del quale le due società deterranno ognuna il 3,32% del capitale sociale di BF.
In particolare l'accordo con Eni si articola in tre operazioni collegate tra loro. La più importante è la costituzione di una equity joint-venture paritetica destinata a progetti di ricerca e sperimentazione agricola di sementi di piante oleaginose da utilizzare nelle bioraffinerie Eni.
In questa operazione Eni acquista anche una partecipazione di minoranza nel capitale sociale della società operativa Bonifiche Ferraresi, pari al 5% del capitale sociale della stessa, a fronte del pagamento di un prezzo di 20 milioni. L'acquisto consente a BF di rilevare una plusvalenza di circa 6,7 milioni. Una grande operazione «che rafforza il disegno strategico - commenta Federico Vecchioni, ad di BF - e il posizionamento industriale del gruppo.
bonifiche ferraresi in valdichiana
Oltre all'importante dotazione di capitale, queste partnership aprono nuovi mercati, forniscono know how e riconoscono la leadership di BF nel comparto agroindustriale nazionale ». L'intesa fa leva sulla consolidata collaborazione tra Eni e BF in ambito agricolo per lo sviluppo di iniziative di diversificazione economica, trasferimento di competenze e supporto all'imprenditorialità in Italia e all'estero. Bonifiche Ferraresi, con i suoi 7.750 ettari, è la più grande azienda agricola italiana per superficie agricola utilizzata.
Fu fondata nel 1871 in Inghilterra col nome di Ferrarese Land Reclamation Company Limited, per operare nella bonifica di laghi, nell'acquisto di paludi e terreni nelle vicinanze di Ferrara. Nel 1942 la Banca d'Italia diventò il maggiore azionista per uscire di scena nel 2014 con la costituzione di una newco da parte di una cordata di investitori privati.
I principali azionisti sono la Cariplo (che detiene il 20,7%), la Cassa depositi e prestiti (18,8%), la Dompé Holding (14%). Oltre il 70% dei terreni di proprietà si trovano in provincia di Ferrara, gli altri nelle province di Arezzo e Oristano, si coltivano riso, mais, grano, orzo, barbabietole da zucchero, erba medica, girasole, soia, piante officinali e frutta.
Da parte sua Eni produce nelle bioraffinerie a Gela e a Venezia Porto Marghera biocarburanti avanzati, uno degli strumenti per contribuire al contenimento delle emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti.
Entro il 2023 Eni non utilizzerà più olio di palma nei suoi processi produttivi. Le attività di test e sperimentazione della joint-venture BF-Eni verranno effettuate nei laboratori a cielo aperto di Bonifiche Ferraresi in Sardegna e saranno volte a valutare la replicabilità delle produzioni in Italia e nei paesi esteri in cui è presente Eni, in particolare in Ghana e in Congo. L'individuazione delle specie vegetali più idonee seguirà i criteri di sostenibilità definiti nella direttiva europea sui biocarburanti, promuovendo la coltivazione sostenibile, proteggendo i suoli e non sottraendo terreni alla produzione di prodotti agricoli destinati all'alimentazione.
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