SENZA EURO, LA CINA È DA NEURO - SE IL VECCHIO CONTINENTE ARRANCA NELLA RCECESSIONE, PECHINO FINISCE IN ROSSO: A FEBBRAIO LA BILANCIA COMMERCIALE DEL GIGANTE ASIATICO SEGNA IL DISAVANZO PIÙ ALTO DAL 1989 (31 MLD $) - MA A PESARE IN NEGATIVO È ANCHE L’AUMENTO DELLE SPESE PER LE MATERIE PRIME (GREGGIO, RAME E FERRO) E PER IL PETROLIO DESTINATO ALLA PRODUZIONE INDUSTRIALE E AGRICOLA - IL GOVERNO CINESE, SENTENDO PUZZA DI GUERRA NEL GOLFO PERSICO HA DECISO DI AUMENTARE LE PROPRIE SCORTE…

Maurizio Molinari per "la Stampa"

La Cina ammette il maggiore deficit commerciale dal 1989 tradendo un nuovo segnale di difficoltà della propria crescita. A diffondere i dati sono le autorità di Pechino secondo le quali in febbraio lo squilibrio fra importazioni ed esportazioni ha raggiunto 31,5 miliardi di dollari per l'effetto combinato della crisi del debito europeo, che ha rallentato la domanda dal Vecchio Continente, e della crescita degli acquisti di materie prime, a cominciare da greggio, rame e ferro, per sostenere l'alto ritmo di investimenti interni.

Il deficit nasce dal fatto che le importazioni sono cresciute del 39,6 per cento rispetto all'anno precedente, raggiungendo 145,9 miliardi di dollari, mentre le esportazioni sono diminuite del 18,4 per cento, scendendo a 114,5 miliardi di dollari. Ad evidenziare il rallentamento c'è il fatto che le esportazioni in gennaio-febbraio hanno rallentato al 6,9 per cento mentre le importazioni sono aumentate nello stesso periodo del 7,7 per cento. Sebbene i dati siano in parte distorti dal fatto che il nuovo anno lunare cinese è iniziato nel 2012 in gennaio e nel 2011 in febbraio, le autorità di Pechino non nascondono il momento di difficoltà come dimostra il fatto che il ministro del Commercio

Cheng Deming pochi giorni fa aveva avvertito che per riuscire a far crescere gli scambi del 10 per cento nell'anno corrente «saranno necessari sforzi ardui». Ciò che colpisce è come il deficit si sia registrato nonostante Pechino abbia consentito un ulteriore indebolimento dello yuan rispetto al dollaro, dall'inizio del 2012, al fine di sostenere le esportazioni verso i mercati dei Paesi industrializzati colpiti da crisi finanziaria e recessione.

Si tratta del deficit commerciale maggiore di Pechino dal 1989 perché l'unico precedente risale al febbraio del 2004 quando il saldo negativo fu di 7,87 miliardi di dollari ed a confermare la duplice origine sono i dati che arrivano da Pechino. Sul fronte dell'Unione Europea, il maggiore mercato delle esportazioni cinesi nel 2011, infatti si è registrato in gennaio un calo del 3,2 per cento che in febbraio non è stato recuperato nonostante un'inversione di tendenza del 2,2 per cento, lasciando intendere che le oscillazioni degli acquisti da parte del Vecchio Continente tendono ad un saldo negativo.

Riguardo invece alle importazioni di materie prime, quelle di rame in febbraio sono state le seconde più alte di sempre mentre per il greggio si è trattato del record assoluto, dovuto ad un prezzo al barile che ha raggiunto 112,39 dollari rispetto ai 92,28 dello scorso anno. L'aumento della domanda interna di petrolio si deve alla stagione agricola, che vede milioni di contadini impegnati nella semina, e alla decisione del governo di Pechino di accrescere le proprie riserve strategiche nel timore di dover fronteggiare situazioni di emergenza a causa dei venti di guerra che spazzano il Golfo Persico.

A questo bisogna aggiungere situazioni specifiche come le difficoltà di Suntech Power Holdings, il maggiore produttore mondiale di pannelli solari, la cui azienda cinese Wuxi prevede un declino degli ordini del 30 per cento nel primo trimestra a causa della maggiore competizione internazionale e della riduzione dei sussidi governativi.

Il deficit di febbraio viene comunque considerato da Goldman Sachs come un «dato stagionale» che non impedirà a Pechino di confermare il surplus annuale ma il fatto che si sia registrato, in maniera imprevista, è un campanello d'allarme sulla vulnerabilità del gigante cinese al rallentamento delle maggiori economie così come ai prezzi delle materie prime. D'altra parte Pechino prevede di chiudere l'anno corrente con un aumento del pil del 7,5 per cento, in discesa rispetto alla media del 10 per cento degli ultimi tre decenni.

 

hu jintao WEN JABAOXI JINPINGmerkel monti sarkozy

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)