IL FALLITO NEGOZIATO CINESE MANDA A CASA BERNABÈ? (SOCI TELECOM IRRITATI: ATTENTI ALL’ULTIMO CDA PRIMA DELLE VACANZE)

. TELECOM: AMPLIA CALO A PIAZZA AFFARI, -2,45%
(Adnkronos) - Telecom Italia amplia il ribasso a Piazza Affari nel corso della seduta. Il titolo del gruppo di tlc, maglia nera del Ftse Mib, segna una flessione del 2,36% a 0,517 euro, dopo il rialzo dell'1,83% registrato ieri. Nella media i volumi. Ieri Telecom ha comunicato che non ci sono elementi per avviare una trattativa con Hutchison Whampoa per una trattativa sulla possibile integrazione con 3 Italia.


2. TELECOM CHIUDE IL NEGOZIATO CINESE
Massimo Sideri per "Il Corriere della Sera"

È stata una giornata complessa per Telecom Italia: iniziata con la fine del sogno televisivo - salutata a champagne dalla Borsa che ha premiato Ti Media (+18,6%) per l'uscita da Mtv -, proseguita con una malcelata irritazione dei soci Telco e la chiusura del dossier 3 Italia. E finita con un pasticciaccio tra Telecom e 3 Italia che facevano a gomitate per comunicare chi dei due avesse abbandonato per primo il campo.

Certo per il presidente del gruppo, Franco Bernabè, non deve essere stata una giornata facile. Ricapitolando cronologicamente, l'unica notizia buona - l'accordo da 10 milioni per la cessione del 51% di Mtv al socio di minoranza Viacom dopo la vendita de La7 a Urbano Cairo solo pochi mesi fa - è passata come una cometa.

Per il resto, nel giorno del consiglio di amministrazione che doveva trattare due temi spinosi come lo scorporo della Rete e l'accordo con 3 Italia, si sono respirate solo tensioni. Anche esplicite. Basterebbe mettere a confronto i toni e i contenuti delle esternazioni del consigliere di Telecom, Tarak Ben Ammar, prima e dopo il board. «Mi auguro che non sia l'ennesima riunione transitoria» aveva detto entrando. Aria di guerra. Non è ormai un mistero l'insoddisfazione degli azionisti Telco sulla gestione della società.

Lo stesso Ben Ammar, uscendo (4 ore dopo): «Non è stata una riunione transitoria. Abbiamo preso una decisione». Il riferimento era alla fine del dossier 3 Italia, se mai si poteva definire avviato. E a chi gli chiedeva cosa si dovesse intendere per fine il consigliere ha risposto senza lasciare nulla all'immaginazione: le trattative «sono proprio finite». Da parte di «chi», è stato il piccolo giallo della giornata.

«Il consiglio ha esaminato le risultanze dei contatti intercorsi con Hutchison Whampoa in merito alla possibile operazione di integrazione con 3 Italia. In base alla relazione del management sulla conclusione del confronto con la controparte, il board ha preso atto che, allo stato, non ci sono gli elementi necessari per avviare un negoziato» ha comunicato Telecom. Versione un po' diversa quella giunta da 3: «Allo stato attuale, ulteriori contatti non darebbero la garanzia di portare ad una proposta di transazione accettabile dal proprio azionista».

L'ipotesi riguardava l'integrazione con 3 Italia e l'ingresso nel capitale di Telecom Italia della controllante Hutchison con una quota di controllo. Il tema spinoso, è chiaro, era la valutazione. Nulla di ufficiale, ma a seconda delle fonti (di parte) il differenziale tra le valutazioni di goodwill, bara fiscale e sinergie ballava da 2 a una cifra inferiore al singolo miliardo. Una cosa è certa: dai toni si capisce che non hanno trovato alcun punto di contatto come alcuni osservatori si attendevano.

Peraltro resta da capire se questo aprirà la porta a una possibile trattativa tra Wind e 3 Italia. Nulla è invece trapelato sul piano di scorporo della rete anche perché tutti gli occhi sono puntati sulla riunione dell'Agcom di giovedì prossimo che dovrà decidere sui prezzi dell'ultimo miglio.

Da lì si capirà quale dovrebbe essere l'orientamento sulla rete dell'Autorità guidata da Angelo Cardani (c'è chi si aspetta una soluzione con concessioni a Telecom, ma anche a Wind, Vodafone, Fastweb e Bt, cioè gli altri operatori). Sul fronte Mtv Ti Media «si è impegnata a rinunciare, al perfezionamento dell'operazione, ai crediti finanziari vantati al 30 giugno nei confronti di Mtv Italia, pari a circa 9,7 milioni di euro». Il perfezionamento è atteso per il mese di settembre.

L'uscita dal board è stata anche l'occasione per parlare dell'uscita di Mediobanca dal patto di sindacato di Telco. «Visto che abbiamo deciso di uscire dal patto a settembre, in funzione del mercato decideremo, a settembre...», ha detto Ben Ammar, consigliere anche di Mediobanca, sull'ipotesi di svalutazione a prezzo di mercato. Su Generali ha poi aggiunto: «Non lo so, vediamo casa nostra, poi vediamo Generali, è tutta un'altra storia».

Telco, che detiene il 22,4% di Telecom, è controllata da Telefonica (46,18%), Generali(30,58%), Intesa Sanpaolo e Mediobanca (11,62% ciascuna). I titoli oggi sono valutati nel bilancio Telco a 1,2 euro per azione. Telecom viaggia in Borsa intorno ai 50 centesimi.

 

 

 

FRANCO BERNABE AD TELECOM LI KA SHINGLogo "Telecom"logo mtvTarak Ben Ammar mario greco generali

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