FINCANTIERI, IL PREZZO DELL’IPO NON E’ GIUSTO: LA VALUTAZIONE DI 1,2 MLD DELLA BOCCONI NON E’ CONVIDISA – GLI AZIONISTI SAIPEM FANNO GLI SCONGIURI PER IL 2014 – E ZUCKERBERG VINCE ANCHE IN FILANTROPIA

Da "Il Sole 24 Ore"

1. VALUTAZIONE COMPLESSA PER L'IPO FINCANTIERI
Fincantieri, leader della cantieristica posseduto da Cdp tramite Fintecna, è tra le matricole del 2014 più attese. La quotazione è tema di discussione della comunità finanziaria. Mentre si attende che venga affidato a un advisor l'incarico per l'Ipo, si dibatte sul valore di Fincantieri.

Ieri il servizio Mergermarket riportava i commenti di diversi banchieri che segnalavano la difficoltà di fornire una stima per Fincantieri per la mancanza di comparable: si guarda a un mix tra costruttori (asiatici come la coreana Samsung Heavy Industries e la cinese Guangzhou Shipyard) e società di crocieristica (come Carnival).

Tuttavia Fincantieri è ben diversa da tutti questi gruppi. L'Università Bocconi ha stimato il valore in circa 1,2 miliardi: con un multiplo di 5 volte l'Ebitda a cui si aggiungono 480 milioni di cassa. Per altri addetti ai lavori, invece, i multipli da utilizzare sarebbero più elevati. (C.Fe.)

2. SAIPEM E LA FIDUCIA DIFFICILE DA RECUPERARE
Il 2014 sarà l'anno della riscossa per Saipem, la società petrolifera del gruppo Eni? Se lo chiedono in molti. Il doppio profit warning, con annesso scandalo tangenti, che l'anno scorso ha mandato letteralmente al tappeto il titolo ha lasciato strascichi profondi. Saipem che è tracollata ben due volte, da 30 a 20 euro a inizio 2013 e da 20 euro a 12 l'estate scorsa non si è di fatto più ripresa dallo shock.

Oggi il titolo viaggia mestamente a 15 euro ed è di fatto tornato ai livelli della primavera del 2009. Quanta amarezza soprattutto per quei cassettisti che da anni compravano Saipem sicuri dei suoi utili crescenti e del suo portafoglio ordini sempre gonfio. Uno smacco per il mercato di Borsa che ha dovuto amaramente constatare che gran parte di quei profitti erano in realtà truccati. Eppure l'opera di pulizia dei conti drogati doveva ripristinare la fiducia degli investitori. Ma così per ora non è stato. Accadrà quest'anno? Difficile dirlo. (Fa.P.)

3. PASSO TROPPO LUNGO PER L'INDIANA COOPER
L'acquisizione della compagnia Usa produttrice di pneumatici Cooper Tires da parte dell'indiana Apollo Tyres per 2,5 miliardi di dollari, annunciata in giugno, è naufragata malamente. I due big, delusi, si accusano reciprocamente. Secondo i termini del contratto, l'accordo doveva essere ufficializzato entro il 31 dicembre, ma già alcuni giorni fa i vertici del quarto produttore Usa di pneumatici avevano avanzato forti dubbi sulla possibile conclusione adducendo «evidenti carenze finanziare da parte dell'acquirente» indiano Apollo.

Cooper minaccia di voler ricorrere alle vie legali: gli indiani sarebbero venuti meno agli accordi e avrebbero rallentato le trattative per ridurre l'offerta. Anche Apollo vuole portare i rivali in tribunale per «condotta dannosa». La posta del resto era elevata: il merger avrebbe dato vita a uno dei maggiori dieci produttori del settore. (R.Fi.)

4. ZUCKERBERG VINCE ANCHE IN FILANTROPIA
Mark Zuckerberg, in lizza per il premio come miglior Ceo del 2013, si porta avanti e, nell'attesa, conquista il primo posto nella speciale classifica dei maggiori filantropi statunitensi. E questo grazie alla recente decisione (presa assieme alla moglie Priscilla Chan) di donare 18 milioni di azioni Facebook in beneficenza (circa un miliardo di dollari).

I maggiori beneficiari sono le fondazioni da lui stesso create: the Silicon Valley Community Foundation e The Breakthrough Prize In Life Science (una sorta di premio Nobel). Zukerberg, sempre in questa speciale classifica, si è messo alle spalle Philip Knight, co-fondatore della Nike e sua moglie Penelope (hanno donato 500 milioni alla Oregon Health and Science University Foundation per la ricerca sul cancro. Al terzo posto figura Michael Bloomberg, con 350 milioni alla Johns Hopkins University. (R.Fi.)

 

Scontri FincantieriFINCANTIERISAIPEM COOPER TIRES.MARK ZUCKERBERG

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