LA FORMULA 1 SBARCA IN BORSA. ECCLESTONE: “3 MILIARDI, PIÙ ECONOMICA DI FACEBOOK” - MILANO +3,4% - SPREAD CALA A 410 - FITCH: POTREBBE SERVIRE UN NUOVO PRESTITO TRIENNALE DELLA BCE - UNIPOL-FONSAI, LA CONSOB HA BASTONATO I LIGRESTI - SAPETE CHE HA FATTO PARMALAT COI SOLDI IN CASSA? HA COMPRATO LA CONTROLLATA AMERICANA DI LACTALIS, SUA PROPRIETARIA - UNICREDIT E INTESA ESCONO DALLE BORSE DI LONRA E MILANO - FACEBOOK, IPO DA INCUBO. L’OLIGARCA RUSSO CHE HA PERSO 300 MLN $ - L’EX VICE DI PUTIN A CAPO DEL GIGANTE DEL PETROLIO ROSNEFT…
1 - FORMULA 1: ECCLESTONE,IPO DA 3 MLD,PIU' ECONOMICA DI FACEBOOK
(ANSA) - Cvc Partners sta riducendo la propria quota nel gruppo Forumula 1 in vista dell'ipo, con la quale si augura si augura di raccogliere fino 3 miliardi di dollari, "una cifra economica rispetto a Facebook". Lo afferma il patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, in un'intervista a Bloomberg. Ecclestone partirà per Singapore per incontrare gli investitori nell'ambito del road show la settimana successiva al al Gran Premio di Monaco.
2 - FORMULA 1: WSJ; VERSO BORSA, CVC CEDE 21% PER 1,6 MLD
(ANSA) - Cvc Partners riduce la propria quota nel gruppo Formula 1 in vista di un'ipo a Singapore: BlackRock, Waddell & Reed Financial e Norges Bank Investment Management hanno infatti acquistato una quota di circa il 21% nel gruppo per 1,6 miliardi di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal. Con l'acquisto da parte di BlackRock, Waddell & Reed Financial e Norges Bank Investment manager, la quota della società di privaty equity CVC Partners scende al 40% dal 63,4%.
Gli acquisti, effettuati separatamente e che non includono alcun diritto di voto, valutano il gruppo Forumla 1 circa 7,2 miliardi di dollari o 9,1 miliardi di dollari incluso il debito. Waddell & Reed, secondo indiscrezioni, ha investito 1,1 miliardi di dollari. Norges Bank invece avrebbe investito 300 milioni di dollari e BlackRock 200 milioni di dollari.
3 - BORSA, LA GIORNATA:MIB SVETTA IN EUROPA CON BANCHE,VOLA PREMAFIN
(LaPresse) - La Borsa di Milano chiude maglia rosa tra le principali piazze europee, con l'indice Ftse Mib che sale del 3,41% a 13.456,03 punti e il Ftse All-Share che avanza del 3,36% a 14.428,75 punti. Oggi Fitch ha tagliato il rating del Giappone, ma la decisione non sembra aver preoccuparo i mercati. L'agenzia ha abbassato il merito di credito di Tokyo, portandolo da AA ad A+ e ponendolo in outlook negativo. L'Ocse ha pubblicato il suo Economic Outlook, mostrando una crescita dell'area in rallentamento nel 2012 al +1,6%, a fronte del +1,8% del 2011.
Tuttavia segnali positivi arrivano dall'economia Usa, che secondo l'organizzazione internazionale porterà la crescita del Pil al +2,4% nel 2012 e al +2,6% nel 2013. Inoltre ancora l'Ocse ha lanciato un messaggio alla Bce, spiegando che l'Eurotower ha spazio per abbassare i tassi di interesse sotto il minimo storico dell'1%, per l'indebolirsi delle pressioni inflazionistiche. In questo contesto, il Ftse 100 di Londra sale dell'1,86% a 5.403,28 punti, il Dax di Francoforte avanza dell'1,65% a 6.435,6 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un incremento dell'1,88% a 3.084,09 punti. A Madrid l'indice Ibex balza del 2,1% a 6.661,3 punti, mentre ad Atene il Ftse Athex 20 precipita del 2,3% a 199,77 punti. Domani c'è attesa per il vertice informale Ue a Bruxelles.
A Milano volano i bancari, con Banca Montepaschi (+5,55% a 0,2302 euro), Bper (+4,47% a 3,83 euro), Popolare di Milano (+3,28% a 0,3749 euro), Intesa Sanpaolo (+4,59% a 1,071 euro), Ubi Banca (+3,69% a 2,418 euro) e Unicredit (+5,73% a 2,62 euro). In lieve calo solo Banco Popolare (-1,64% a 1,019 euro) che paga però le prese di beneficio dopo il balzo del 19% registrato ieri.
Nel resto del paniere principale, raffica di acquisti sulla galassia Agnelli, con Fiat (+6,38% a 3,87 euro), Fiat Industrial (+5,44% a 8,05 euro) e la holding Exor (+5,8% a 16,77 euro). Volano anche Stm (+8,46%), Buzzi Unicem (+7,05%), Impregilo (+5,98%), Prysmian (+4,54%), A2A (+4,24%), Eni (+3,45%) e Tenaris (+4,63%). Fuori dal paniere principale vola la scuderia Ligresti, con Fonsai (+8,07% a 1,005 euro), Premafin (+30,18% a 0,2135 euro) e Milano Assicurazioni (+8,06%). In rialzo anche Unipol (+3,79%), che ha comunicato stamane che la Consob ha risposto alla compagnia bolognese con un via libera condizionato sull'esenzione dall'obbligo di Opa su Premafin e Fonsai nell'ambito dell'operazione di integrazione.
4 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE IN NETTO CALO IN AREA 410 PUNTI
(LaPresse) - Chiude in netto calo a 410,9 punti base lo spread tra Btp e Bund a 10 anni. Il differenziale aveva terminato ieri gli scambi a 435,9 punti. Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario è al 5,58%. Stringe in chiusura anche lo spread tra Bonos spagnoli e Bund a 10 anni, attestandosi a 460,9 punti a fronte dei 484,5 punti di ieri. Il tasso dei decennali di Madrid sul mercato secondario è al 6,08%.
5 - FITCH, POTREBBE SERVIRE NUOVO PRESTITO TRIENNALE BCE
(ASCA) - Per l'agenzia di rating Fitch, al sistema bancario dell'Eurozona potrebbe servire un terzo prestito triennale (Ltro) dalla Bce. L'operazione, secondo Fitch, risponderebbe soprattutto ''alle necessita' delle banche dei paesi periferici, che soffrono l'aumento del rischio sovrano, le minori capacita' di deleveraging e l'andamento stagnante o negativo della raccolta bancaria tramite depositi''. Per l'agenzia di rating, il passo della Bce non e' imminente e potrebbe essere legato all'evoluzione della cirsi della Grecia, in particolare all'eventuale uscita di Atene dall'euro. ''Crediamo che se un nuovo Ltro dovesse rendersi necessario, sara' fatto'', conclude la nota di Fitch.
6 - LSE: UNICREDIT E INTESA ESCONO DA CAPITALE, VIA A COLLOCAMENTO QUOTE
Radiocor - Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno deciso di uscire dal capitale di Lse, la societa' che gestisce le Borse di Londra e Milano. Con due distinti comunicati gli istituti hanno annunciato di avere avviato il collocamento delle loro azioni. Per Unicredit si tratta di 16,6 milioni di azioni pari al 6,1% del capitale mentre per Intesa Sanpaolo l'offerta riguarda 14,5 milioni di azioni pari al 5,4% del capitale dell'Lse.
7 - PARMALAT: ACQUISTA FORMAGGI DI LACTALIS AMERICAN GROUP PER 904 MLN
Radiocor - Il cda di Parmalat ha annunciato l'acquisto di Lactalis American Group sulla base di un enterprise value di 904 milioni di dollari. Lo comunica la societa' in una nota. Lactalis American Group e' una societa' del gruppo Lactalis, azionista di Parmalat con l'83,3% delle quote, che opera principalmente negli Stati Uniti nella produzione e distribuzione di formaggi e derivati del latte. Il portafoglio di marchi di proprieta' e in licenza comprende Galbani, President, Sorrento, Precious e Mozzarella Fresca. Nell'acquisizione rientra la distribuzione in esclusiva di prodotti del gruppo Lactalis sull'intero territorio delle Americhe. L'operazione sara' finanziata con mezzi propri di Parmalat e completata entro luglio.
8 - FONSAI:DA CONSOB NUOVI OSTACOLI PER UNIPOL, LIGRESTI AL PALO
(ANSA) - Consob getta nuovi ostacoli sulla strada del salvataggio, targato Unipol, di Fonsai. In una risposta che lascia aperto più di un nodo, primo fra tutti quello dell'Opa sulla Milano Assicurazioni, la Commissione fissa con chiarezza - viene fatto notare - una condizione per esentare Bologna dall'Opa su Premafin indicando, in sostanza, che i Ligresti siano messi al palo.
Per loro infatti non deve valere la manleva concordata con Unipol, né possono esercitare il diritto di recesso dalla holding al momento della fusione con Fonsai. In attesa delle motivazioni della risposta dell'autorità , attese per domani, la logica del diktat è chiara: la famiglia del costruttore, responsabile del dissesto, non deve estrarre altro valore dal gruppo.
Di certo la decisione della Consob sull'Opa nel gruppo Fonsai mette a rischio l'esclusiva concessa da Premafin a Unipol, esclusiva che, fino ad ora, aveva impedito ai fondi Sator e Palladio di trattare con la holding dei Ligresti, spingendoli a presentare un'offerta direttamente a Fonsai. La Consob ha subordinato la concessione dell'esenzione dell'opa su Premafin al fatto che "vengano revocati i benefici" concessi alla famiglia Ligresti e consistenti nella concessione di una manleva per l'operato compiuto nel quinquennio 2007-2011.
La Commissione ha chiesto che vengano cancellati, per quanto riguarda i Ligresti, "gli impegni finalizzati a tenere indenni gli stessi dai rischi di responsabilità sociale assunti in conseguenza delle cariche ricoperte nel gruppo Premafin" (e dunque anche nelle controllate Fonsai e Milano Assicurazioni).
9 - CONFINDUSTRIA/GIOVEDÃ IL DEBUTTO DI SQUINZI: DOMANI L'ASSEMBLEA PRIVATA ELEGGERÃ FORMALMENTE IL NEOPRESIDENTE
(TMNews) - Si insedierà ufficialmente giovedì alla guida di Confindustria il nuovo presidente Giorgio Squinzi. Tra due giorni, infatti, Squinzi farà il suo debutto ufficiale all'assemblea pubblica dell'Associazione all'Auditorium della Musica. Nella sua prima relazione davanti ad una platea di oltre tremila industriali, di fronte al gotha delle banche e della finanza, e ad esponenti delle istituzioni e del governo Monti, il neopresidente di Confindustria richiamerà l'attenzione sulla priorità del Paese: "tornare a crescere".
Domani, invece, l'assemblea privata di Confindustria sarà chiamata ad apporre il proprio sigillo sulla elezione del patron della Mapei alla guida degli imprenditori italiani. L'ultimo passaggio, dunque, del lungo e talvolta acceso iter elettorale che ha visto Squinzi vincere sul rivale Alberto Bombassei per soli 11 voti nella Giunta del 22 marzo. Rispetto a quattro anni fa, quando Emma Marcegaglia, prima donna alla guida degli industriali italiani, prese il timone di Confindustria, lo scenario è decisamente cambiato. Il Paese è nel pieno di una violenta crisi economica, molte imprese rischiano di chiudere e la disoccupazione ha toccato quasi il 10%, l'Europa è in affanno con la Grecia che rischia di uscire dall'euro.
Ma è soprattutto il contesto politico italiano ad essere mutato. Le ultime amministrative consegnano una fotografia politica del Paese del tutto nuova: il Pdl è crollato, la Lega è in caduta libera dopo le inchieste giudiziarie, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo si fa largo, il centrosinistra con il Pd conquista il primato. Dunque il compito a cui è chiamato Squinzi, in un momento così difficile e di transizione per il Paese, non è facile. E di queste difficoltà è consapevole lo stesso neopresidente: "Ho chiara e precisa le gravità del compito a cui sarò chiamato e ne sento tutta la responsabilità ", aveva detto il patron della Mapei presentando programma e squadra alla Giunta lo scorso 19 aprile.
Proprio in quell'occasione, Squinzi, partendo dalla premessa che "il dialogo e il rispetto degli altri sono valori molto importanti da tenere sempre come guida", aveva messo nero su bianco le priorità da affrontare: dalla riforma della Pubblica Amministrazione, con una decisa semplificazione burocratica e normativa, al ritorno ad una vera politica industriale, da un fisco più equo e semplice fino a nuove liberalizzazioni e a relazioni industriali innovative. Ma anche attenzione al credito, rafforzamento patrimoniale delle imprese, internazionalizzazione e infrastrutture. Tutte necessità che Squinzi tornerà a mettere in luce giovedì.
10 - USA, VENDITE DI CASE ESISTENTI AD APRILE +3,4% A 4,62 MILIONI
(LaPresse/AP) - Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono aumentate ad aprile del 3,4% rispetto a marzo, raggiungendo il tasso annualizzato di 4,62 milioni. Lo ha fatto sapere la National Association of Realtors. Il prezzo medio delle case vendute ad aprile è aumentato del 10,1% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, assestandosi a 177.400 dollari.
11 - BANCO SANTANDER, ARCHIVIATA INDAGINE FRODE FISCALE SU EMILIO BOTIN
(LaPresse/AP) - E' stata archiviata dalla Corte nazionale spagnola l'indagine per frode fiscale sul presidente del Banco Santander Emilio Botin e 11 parenti. Le autorità hanno concluso che la famiglia si era regolarizzata prima dell'apertura dell'inchiesta, relativa alle dichiarazione dei redditi compilate tra il 2005 e il 2009 e che prendeva in esame in particolare alcuni fondi non dichiarati su conti correnti tenuti nella banca svizzera Hsbc. La Spagna era venuta a conoscenza dei conti dalle autorità francesi, a loro volta informate da un ex dipendente di Hsbc che aveva dato informazioni su 24mila clienti da tutto il mondo nel 2006 e nel 2007.
12 - RUSSIA, EX VICEPREMIER IGOR SECHIN NOMINATO ALLA GUIDA DI ROSNEFT
(LaPresse/AP) - Igor Sechin, fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin, è stato nominato dal primo ministro Dmitry Medvedev come amministratore delegato di Rosneft, la compagnia petrolifera di Stato russa. Medvedev ha annunciato la decisione durante un incontro con Sechin, in parte trasmesso dalla tv. Sechin, che fino a poco tempo fa aveva ricoperto l'incarico di vicepremier, è considerato l'uomo più influente nell'industria energetica russa. Ha personalmente supervisionato tutti i più importanti accordi del settore, tra cui quelli tra Mosca, ExxonMobil, Eni e Statoil.
Tra il 2006 e il 2011 aveva lavorato sia nel governo sia come presidente di Rosneft. L'anno scorso, tuttavia, era stato costretto a dimettersi in seguito alla decisione dell'allora presidente Medvedev, che voleva eliminare alti funzionari del governo dalle società controllate dallo Stato. Sechin sostituirà Eduard Khudainatov, amministratore delegato di Rosneft da settembre del 2010. Khudainatov manterrà l'incarico di presidente della società . Le azioni della compagnia hanno guadagnato il 2,6% dopo l'annuncio della nomina di Sechin.
13 - FACEBOOK: L'IPO E' DIVENUTA UN INCUBO, MORGAN STANLEY SOTTO ACCUSA
Corrado Poggi per Radiocor - Doveva essere una delle operazioni piu' prestigiose nella storia di Wall Street, una vetrina da non mancare ad ogni costo salvo rimetterci in termini di immagine e reputazione e invece il sogno si e' trasformato in un incubo. In primo luogo per gli azionisti, che in pochi giorni stanno perdendo il 14% rispetto al prezzo iniziale di 38 dollari ad azione (e c'e' chi lo ha comprato a 42 nelle primissime battute di scambi), in seconda battuta per il Nasdaq, che ha ammesso le proprie responsabilita' nei problemi tecnici che hanno bloccato per mezz'ora le contrattazioni e lasciato inevasi migliaia di ordini, e infine per le banche che hanno gestito l'operazione, i cosiddetti underwriters.
Fra tutte, le maggiori critiche stanno cadendo su Morgan Stanley, la banca piu' invidiata di Wall Street fino a venerdi' scorso proprio perche' era stata scelta da Mark Zuckerberg come lead underwriter di un'ipo a cui hanno comunque partecipato in una forma o nell'altra ben 33 istituti bancari. La principale accusa che viene rivolta a Morgan Stanley e' quella di aver voluto esasperare i termini dell'operazione aumentando, a poche ore dal debutto, non solo il range di prezzo, da 28-35 dollari a 34-38, ma anche l'ammontare stesso delle azioni offerte, accresciuto di ben il 25% a 421,2 milioni di pezzi.
Il messaggio rivolto al mercato era dunque di una domanda talmente forte per il titolo che il mercato avrebbe assorbito qualsiasi quantita' a qualsiasi prezzo. Eppure, secondo quanto riporta oggi la Reuters, anche all'interno della stessa Morgan Stanley vi era chi nutriva dubbi sulla legittimita' di tante attese. L'analista di Internet Scott Devitt avrebbe infatti abbassato sensibilmente le stime di ricavi per il secondo trimestre e per l'intero 2012 dopo che Facebook, negli aggiornamenti depositati il 9 maggio presso la Sec per la quotazione, aveva rivelato che un numero crescente di propri clienti era passato dall'utilizzare il social network dal proprio computer all'usarlo invece sui propri apparecchi mobili, dai telefonini ai tablet, strumenti che al momento offrono minori garanzie di monetizzazione del traffico e della pubblicita'.
La cautela di Devitt, che veniva espressa proprio nelle stesse ore in cui veniva aumentati prezzi e totale delle azioni offerte, avrebbe generato nervosismo fra gli investitori che fino a quel momento avevano lottato per non rimanere esclusi dall'Ipo del decennio. E secondo alcuni investitori avvisati per tempo del cambio di stime, proprio il rapporto di Devitt potrebbe essere stato alla ragione dell'insuccesso dell'Ipo fin dalle prime battute. 'Non ho mai visto in 10 anni nessuno abbassare le stime su un'azienda che sta facendo un'Ipo', ha raccontato alla Reuters il gestore di un fondo di investimento.
Ma Morgan Stanley non sarebbe stata l'unica a rivedere le proprie previsioni dopo l'aggiornamento del 9 maggio di Facebook alla Sec. La stessa cosa avrebbero fatto anche JPMorgan Chase and Goldman Sachs Group, rispettivamente il secondo e il terzo underwriter dell'Ipo di Facebook. Peccato solo che la stragrande maggioranza dei piccoli investitori che si sono gettati sul titolo piu' ambito dell'anno non se ne siano mai accorti.
14 - FACEBOOK: TONFO COLPISCE OLIGARCA USMANOV, PERSI 300 MLD DLR
(ANSA) - Il tonfo in Borsa di Facebook ha fatto perdere nella sola giornata di oggi oltre 300 milioni di dollari all'oligarca Alisher Usmanov, considerato l'uomo più ricco di Russia secondo l'ultima classifica di Forbes e uno dei principali azionisti della rete sociale con il 5,5% circa delle azioni, controllate attraverso Digital Sky. Usmanov ha subito anche il rovescio del motore di ricerca russo Mail.ru da lui controllato, che a sua volta detiene il 2,3% della quota di Facebook: le sue azioni hanno perso ieri quasi il 10% alla Borsa di Londra. Secondo Forbes, Usmanov ha un patrimonio di circa 20 miliardi di dollari.
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